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Care aziende, non vi regalo più nemmeno un secondo del mio tempo (gratis)

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Qualche anno fa il mercato si divideva in:
– aziende virtuose, che analizzavano le proprie necessità, valutavano i tipi di interventi da fare, dove non si riusciva internamente si ricorreva ad una consulenza, valutavano due o tre fornitori, si firmava un contratto, si definivano i termini di pagamento e si procedeva.
– imprenditori cafoni, briganti dal fallimento rapido, bauscia milanesi compro-pago-pretendo, gabolatori organizzati dal telefono saponificato abili fuggitivi dal sollecito di pagamento.

Questo mercato purtroppo ha sclerotizzato molte cattive abitudini e sdoganato alcune bad practices come se fossero normalità (ritardi nei pagamenti, contratti mai firmati ma intanto si inizia a lavorare, fughe dal feedback)

Mi chiedo se valga la pena avere 3 mandati di cui 2 con clienti di questo genere per i quali lavori, impieghi tempo e anticipi denaro, pianifichi e programmi per poi chiudere con un pugno di mosche, oppure averne uno solo che rispetti tutti gli step di valore e qualità del lavoro, permettendoti anche di avere poi il tempo per andare a giocare due ore a tennis!

Bene. Da ieri, se non ho un contratto firmato, se non ho garanzie di interesse da parte delle aziende a completare un progetto, se non ho delle tempistiche ben predefinite e un interlocutore che mi risponda al telefono tutte le volte che lo chiamo e che mi dia feedback costanti sull’andamento del progetto, io non perdo più nemmeno un secondo.

Vado al mare, gioco a tennis con gli amici, mi dedicherò ad un corso di cucina.
Ma il prossimo direttore del personale o imprenditore che mi dice che “questo è il mercato”, gli ordino una cassa di qualsiasi cosa egli produca, dai bulloni alle mutande e mi divertirò a trasformarmi da fornitore in cliente. Poi vediamo.

 

24 Commenti

  1. L’UNICA COSA CHE POSSO FARE E’ REGALARTI UNA STANDING OVATION VIRTUALE.
    SONO PIENAMENTE D’ACCORDO CON TE AL 1000X1000. E SE TUTTI LA PENSASSERO COSI’ PROBABILMENTE QUALCOSA INIZIEREBBE A CAMBIARE

  2. Caro Osvaldo,
    benvenuto nel club di chi ha voglia di dedicarsi solo ai clienti seri! spero che il tuo esempio sia seguito da più colleghi (preferisco questo termine al più frequente competitor) possibile. E ricordiamoci tutti che nel dire “no grazie” alla richiesta di lavorare in quel modo facciamo il bene dei clienti seri, ma anche di quelli poco seri… oltre che il nostro, ovviamente!
    Buone vacanze a tutti!
    Fabio

  3. Osvaldo, caro frate, ma ce lo siamo detti tante volte, bisogna lavorare solo su mandato, firmato, timbrato, con retainer, solo allora iniza la ricerca.

    Però cari amici di fdr, ci sono le persone che lavorano così, non è vero che tutto il mercato è pizza e fichi,
    dato che io faccio lo stesso mestiere di Osvaldo, la maggioranza di voi mi conosce, io lavoro solo con quelli che firmano e danno mandat di ricerca seri, sempre fatto così. Quindi ottimismo, fatti delle buone ferie Osvaldo, poi si fa il corso di cucina assieme, ciao

    Tano

  4. Sacrosanto. Io ormai non muovo neppure un dito se non ho un ordine firmato e un anticipo variabile (in base al lavoro e al Cliente) tra il 50% e il 100%.
    Perdo 2 clienti su 3? Pazienza, vuol dire che erano clienti con la “C” minuscola. Troveranno altri fornitori pronti a sottostare a questo imbroglio.
    Ciao Osvaldo, sono con te!

  5. e se istituissimo un ” PMIadvisor ” di questi imprenditori rilasciando delle recensioni ?
    come sul Tripadvisor.
    Antonio

  6. dai Osvaldo, in fondo noi “recruiter” dovremmo avere il vantaggio di sapere selezionare in anticipo le persone serie dai lestofanti…anche per quanto riguarda me, più di una volta ho detto no a potenziali clienti che non mi trasmettevano fiducia o che pensavano di potermi “ricattare” dicendomi: “o così o niente”. Io ho risposto: niente. E me ne sono andato a giocare a tennis!! Buone vacanze a tutti!!

  7. Osvaldo, confermo e sottoscrivo ! Già da tempo – pur non lesinando ascolto e attenzione a chi me li chiede – non esito un attimo a rispondere “ancora garbatamente” con un secco “NO” a chi vuole e pretende collaborazione, consigli per non aggiungere altro, solo a mio rischio, pagamento e pericolo senza nemmeno pensare di aprire il portafoglio.
    Di questi parassiti il Mercato non ha bisogno !
    E’ vero che il rapporto fra seri e faccendieri è ancora molto disequilibrato e tutto a sfavore dei seri, ma continuo a pensare e soprattutto a lavorare perché so che nel mucchio c’è del buono e quello deve emergere, devo far emergere, dobbiamo far emergere.
    Alla fatica di mantenere integra la dignità personale e professionale uniamo – perché non ci spaventa – la buona lena di evitare tutte quelle società che unisco sotto il nome di “Sabbie Mobili SpA”.
    “À la guerre comme à la guerre” !
    Avremo tempo per una birra con gli amici o una sana passeggiata rigenerante. Ci ripagherà molto di più !

  8. Ciao Fratello,
    per me che abito qualche chilometro più a sud, queste prassi sono da tempo il quotidiano.
    Diciamo che qui abbiamo cominciato con una decina di anni di anticipo. Ad inizio millennio avevo una buona quindicina di clienti, rapporti per l’80% contrattualizzati, e pagavano più o meno tutti.
    Anni di progressive scremature, a seguito di continue richieste di sconti e dilazioni (dai più polli), di concordati e bancarotte fittizie, di riaperture con nuove ragioni sociali, di minacce di sputtanamenti presso confindustrie varie se avessi sollecitato pagamenti ormai annosi (dai più furbi) mi hanno portato alla situazione in cui:
    – ho svariate decine di migliaia di euro di crediti, in mano ai miei legali
    – cerco un impiego anche modesto, purché retribuito
    – ho ripreso anch’io a giocare a tennis e ad andare al mare.

    Sono tre anni che ho deciso di non muovermi più senza un contratto in mano. Ti garantisco che, quando chiedo un pezzo di carta firmato e timbrato, mi guardano come la peste… Ed infatti il tempo libero è notevolmente aumentato!!!

    L’incrementarsi di opportunità di business in settori estremamente volatili (un esempio, il fotovoltaico) ha rappresentato poi un’autentica manna per i professionisti del mordo-fuggo-e non pago; tipo il proibizionismo per Cosa Nostra…

    P.S.: Bulloni e mutande ed altri beni di consumo posso ricettarli io ;D

  9. Caro Osvaldo, hai ragione da vendere.
    Appunto, vendere bene la nostra professionalità non è cosa facile.
    Ci sono certamente i “bauscia” a tutte le latitudini non solo a Milano ma noi dovremmo essere più rigidi e intransigenti nel vendere la professione che, se non è pagata il suo vero prezzo, non ha valore quindi non vale e non viene valutata.
    Ma questa è teoria, capita a tutti noi di non essere così intransigenti, a volte ci “innamoriamo” anche del cliente sapendo già che il nostro andare oltre molte volte non viene valutato e capito.
    Concordo nel farlo diventare un manifesto.
    Riccardo

  10. io sto lavorando più o meno così da 2 anni e ho il cuore abbastanza sereno; selezionare i clienti fa bene sia alla mia vita che alla qualità dell’aria

  11. Sottoscrivo, quoto e approvo. Per questo motivo ho anche salutato 2 dipendenti che pensavano che la cosa giusta da fare, ancor più in periodo di crisi, sia acquisire qualsiasi cliente, in qualunque modo, anche regalando merce e svilendo il nostro lavoro. Per questo non abbiamo molti clienti, al contrario di molti altri del nostro settore, ma per quei pochi che ci danno fiducia cerchiamo di comportarci in modo “virtuoso” e di consegnare lavori ben fatti, dando loro il massimo che possiamo.
    E’ possibile che continuando così non ci resti tra poco che andare al mare (a tennis purtroppo non posso più giocare) ma preferisco questo piuttosto che aver timore di rispondere al telefono.
    Buone vacanze.
    Paolo

  12. La situazione è drammaticamente generalizzata e si nota sempre più spesso come imprenditori definibili “virtuosi” si siano tranquillamente accodati alla cattive abitudini.
    Credo che l’idea suggerita di creare una piattaforma di feedback, un metro di valutazione degli imprenditori sia attuabile.
    Sappiamo della affidabilità finanziaria, conosciamo i bilanci, i prodotti, e la reputazione? La storia dei rapporti esterni??
    Fior di Risorse potrebbe essere una buona base per creare una rete di notizie autorevoli!

  13. Beh… La prima palese proposta di “cominciare a lavorare gratis (e per di più il sabato) e poi si sarebbe visto” me la fece, più di dieci anni fa, un imprenditore che a quel tempo era nessuno, ma che oggi è spacciato come un guru e anche di più…
    Io, naturalmente, rifiutai.
    Chissà, forse siamo noi a sbagliare tutto!!!

    P.S.: Al tempo non ero né uno stagista, né un neolaureato, ma un senior con un resumé più che dignitoso

  14. Vedo che siamo tutti d’accordo, in modo del tutto plebiscitario.
    La situazione descritta da Osvaldo riflette i “Mala tempora currunt”, un mix di cattive abitudini scaturite dalla dilagante maleducazione e dal malcostume del “mai pagare se puoi”, quindi non riconoscere la professionalità di Chi si è impegnato seriamente.
    D’altro canto, con la crisi del lavoro che viviamo, si è costretti qualche volta a dir di sì ad un contratto, sapendo i rischi (quasi certi) che si corrono, sperando di non imbattersi…
    Comunque bisogna dire che il pretendere con cortese fermezza la firma di un contratto scritto, redatto in modo chiaro con tutti gli impegni di entrambe le parti, porta il Consulente ad essere MOLTO meglio considerato professionalmente e rispettato !
    Pretendere ANCHE il versamento di una congrua quota d’anticipo evita gli indecisi o perditempo di Vanoniana memoria “proviamo anche con ….(Dio, nel caso della canzone) non si sa mai”.
    Quante Ricerche di personale vengono lanciate (magari affidate contemporaneamente a più Studi) ed inaspettatamente fatte morire, lasciando tutti gli Astanti (HH e Candidati) con un pugno di mosche e delusione a palate…

  15. Ciao Alberto, ho letto dal tuo profilo che lavori a Bologna.
    Consentimi di citare un tuo passaggio:
    “Comunque bisogna dire che il pretendere con cortese fermezza la firma di un contratto scritto, redatto in modo chiaro con tutti gli impegni di entrambe le parti, porta il Consulente ad essere MOLTO meglio considerato professionalmente e rispettato !
    Pretendere ANCHE il versamento di una congrua quota d’anticipo evita gli indecisi o perditempo di Vanoniana memoria “proviamo anche con ….(Dio, nel caso della canzone) non si sa mai”.
    Da Ancona in giù, provare a farlo – e te lo dico per reiterata esperienza diretta – vuol dire farsi considerare (ed evitare) come la peste.
    Alcune organizzazioni, che possono contare su commerciali particolarmente aggressivi e su un efficiente ufficio legale, ancora spuntano qualcosa. Ma, per il resto, la moneta cattiva ha da un pezzo scacciato quella buona. Ti assicuro che persino fornitori di beni sono ormai costretti a consegnare senza neppure uno straccio di ordine (o di conferma di offerta) che abbia i requisiti essenziali di cui al 1325 c.c..

    1. Vai tranquillo Domenico, che anche a Bologna e a Firenze la regola è: “armatevi e partite”. Il brutto vizio di fare terrorismo informandoti che c’è comunque chi ha accettato un progetto “alle nostre condizioni” e che “il mondo è cambiato”, fa si che tutti coloro che hanno bisogno ci provino.
      Bravi tutti quelli che riescono a dettare legge ai clienti. Personalmente, faccio molta difficoltà quando un cliente dopo tanti anni mi chiede di lavorare a queste condizioni, o quando un prospect mi paventa ipotesi di progetti lunghi, a dire di no.

  16. Ciao sono perfettamente d’accorod con te. Io ho mi danno un incarico o non muovo un dito. Magari a qualche aziendo con cui collaboro posso “regalare” un intervento, ma quando sono già clienti. Il mondo é pieno di furbetti che chiedono progetti e poi cercano di farseli da soli!

  17. si deve distinguere fra nuova iniziativa e normale servizio. Nel primo caso non solo sono entusiasta di iniziare senza un quadro chiaro, ma anche di lavorare sabato e domenica. Ma il post di Osvaldo si riferisce al secondo caso: è qui è bello lasciare nella mmmmm imprenditori che hanno bisogno urgente e che tu sai sarà difficile avere indietro soldi o solo soddisfazione. Ultimo episodio: luglio, la prospettiva di una giornata a Pavia a falsificare la qualità di una gestione last minute e arrogante si è trasformata in una giornata al mare con mio figlio e mia moglie e con la piacevole immagine dell’imprenditrice con i suoi schiavi che fa le 2 di notte prima della visita del cliente! YESSSSS!!!

  18. mha… un pò di ferie vedo che faranno bene a molti!
    io sono dall’altra parte della scrivania (da poco) e facendo il manager h.r., gestisco i rapporti con le varie società di ricerca & selezione. Ovviamente la serietà è d’obbligo, ma anche la chiarezza: per quanto mi riguarda ai nuovi che si fanno sotto dò una possibilità (su un vacant reale) ma a success fee! Non vedo perchè dovrei anticipare 1 €… E’ loro (vostro) interesse dimostrare, se no…. amici come prima!
    prima di definire clienti con la c minuscola, o addirittura poco seri o truffaldini TUTTI gli imprenditori, io mi guarderei alle spalle… per vedere quanti finti consulenti ogni giorno tentano di portarsi a casa due lire per mettere insieme il pranzo con la cena!
    Francesco Bertellini

  19. Beh Francesco, fino a un anno fa eri da quest’altra parte della scrivania e la pensavi in maniera diversa (spero!)

    Capisco il tuo punto di vista, ma una parte del tuo lavoro ( e di tutti i responsabili HR) non sta nello stendere una rete e far lavorare dieci aziende gratuitamente per poi pagare solo quella che ti porta i risultati, ma dovrebbe essere anche quello di perdere qulche oretta del tuo tempo per incontrare fornitori, fare domande, capire quali possono essere quelli più idonei (che spesso e volentieri non vuol dire i più economici), SCEGLIERE e poi collaborare insieme.

    Non è più interesse di nessuno, nè DIMOSTRARE, nè SEMINARE.

    La Volkswagen non deve più dimostrare di essere un’ottima casa automobilistica. Chi compra quell’auto lo sa perchè+ gliene parlano gli acquirenti, ci sono i test sui giornali e se le caratteristiche di un’auto si sposano con le tue necessità, la compri.

    Che anche le aziende inizino a lavorare seriamente sulla scelta dei fornitori. Ognuno di noi ha una storia, un percorso, un profilo linkedin, una serie di referenze.

    Chi non le ha…

  20. ciao Osvald, parzialmente in disaccordo con te! (come sempre, mi meraviglierei del contrario): non tutti i recruiters o le società sono sufficientemente conosciuti affinchè il loro nome sia una garanzia! Ben venga dare spazio a giovani (consulenti e aziende), che invece devono proprio seminare e dimostrare!!
    Poi c’è il problema della specializzazione: io dubito sempre dei tuttologi o di quelli che all’occorrenza cercano dal manager della tlc al saldatore! Allora ecco che se ingaggio una società di r&s generalista per una ricerca di nicchia o di settore, ho bisogno di toccare con mano quel che possono offrire prima di dirottare parte del budget! Lontano da me l’idea di far lavorare dieci società e poi premiare solo che porta risultati, ma anche concedere esclusiva è legge di altri tempi, oggi il mercato è di chi se lo prende, nei tempi, nei modi e coi costi che lo stesso mercato impone!
    il tuo paragone con l’auto per me regge poco: come fai a confrontare servizi e prodotti? il prodotto è fisico, toccabile con mano, tra l’altro “provabile”, il servizio è etereo, meno tangibile e dimostrabile!
    in conclusione per me la verità sta nel mezzo (come dicevano i latini) ben venga riconoscere il lavoro prodromico del recruiter con una quota di ingaggio (ragionevole) e poi valutare e remunerare i risultati, ma quando leggo: senza anticipo e contratto, non mi muovo, non vado neppure dal cliente… mi vien da rispondere, allora stai lì, che siam contenti in due!
    francesco Bertellini

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