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Cina/Europa: Avviso ai Naviganti

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Signori buon giorno, Marzo è arrivato , con il suo carico di meteo pazzo, alberi in fiore e prime prove costume per i più temerari, ma quest’anno si porta con sé un’altra novità, ovvero l’andamento della competitività dei prodotti Cinesi.
Tolte le solite offerte “pericolose” , lavorando all’interno della galassia delle fabbriche affidabili , in questo ultimo periodo ho notato un fenomeno in controtendenza rispetto agli anni passati, ovvero il recupero di competitività dei prodotti europei rispetto a quelli asiatici.
Sarà un andamento momentaneo? Non so, ma questa mia affermazione nasce da alcuni fattori ben delineati:
1) Il rafforzamento del dollaro che tra l’altro in attesa delle “bombe” Spagna e Portogallo non sembra esaurirsi a breve
2) Il costo dei containers dai porti Cinesi che dopo gli aumenti pre-Capodanno Cinese non pare andare verso drastici cali
3) Il costo delle materie prime in costante aumento
4) Un tangibile sforzo delle fabbriche Europee di miglioramento dei prodotti in termini di qualità ed estetica con cambio
Questi 4 fattori più altri stanno delineando un panorama nuovo nella selezione delle politiche commerciali e di acquisto e stanno spostando la bilancia verso le produzioni europee più stabili e tornate a livelli accettabili in termini di qualità, design, competitività.
Non vi sembra una nota nuova dopo anni di “letargo” dettato da politiche sbagliate, investimenti pirateschi e quant’altro abbiamo dovuto vedere e sopportare in questo triste periodo?
Io dalla mia piccola finestra sul cortile sul Sistema Italia dico di si!
Attendo conferme o dinieghi , ma comunque per tutti ponete l’attenzione su questa cosa perché qualcosa effettivamente si stà muovendo

Claudio Zanardi

2 Commenti

  1. Bel tema.
    Osservazioni sparse: è buffo che le imprese europee rialzino la testa per un curioso sovrapporsi di eventi, non pianificati dall’Europa, che anche durante la crisi (purtroppo) è stata molto poco Europa e molto di più un insieme di stati, in ordine sparso. Questo significa che siamo una specie di barca a vela senza timoniere: oggi il vento ci porta nella direzione giusta, domani la bonaccia può arrestarci, dopodomani il cambio del vento o leonde possono sbatterci contro gli scogli.
    Credo che l’avvicinamento tra i costi della manodopera richiederà molto meno tempo di quello che potevamo pensare solo 10-15 anni fa; la crescita delle comunicazioni, tramite la rete, tramite gli studenti universitari cinesi ed indiani nei paesi occidentali etc. etc. sta accorciando tremendamente i tempi in cui i popoli degli “emergenti” (o LCC) vogliono essere omologati al benessere occidentale. In questo, e nella politica dei cambi, forse la capacità programmatica americana ha qualche influenza.
    I cinesi non staranno a guardare: hanno bisogno di crescere a velocità doppia cifra; hanno la possibilità di stimolare i consumi interni, dopo decenni di risparmi; hanno una disponibilità di riserve incredibile; hanno imprese enormi, che cominciano ad avere possibilità di fare ricerca e ricerca innovativa; e laddove non possono arrivare da soli, hanno i soldi per reclutare i migliori stranieri.
    Conclusioni? Poche da parte mia. Molta curiosità, per seguire le evoluzioni future. Certo mi piacerebbe vedere un Europa europea, che fa l’Europa e che, dimenticato il colonialismo, sfrutta le proprie forze e tradizioni, sinergicamente, per contribuire al governo della barca di cui sopra, che forse è un’unica barca mondiale.

    Bonsoir,
    Giorgio

  2. Io come molti , lavorando nel tessile/abbigliamento , sono “costretto” a colalborare con fornitori e laboratori cinesi.
    Devo dire che qualcosa si inizia a percepire anche nel mio settore. I fornitori iniziano ad essere pressapochisti . Non fanno più magazzino e non si fidano più di ordini bulk ma esigono ordini precisi .
    Anche nelle consegne si sono allungati arrivando a lead time europei.
    Io , mi auguro vivamente che , la competitività del colosso cinese , fondata solo ed esclusivamente sul fattore prezzo e non costo , inizi ad essere messa in discussione.
    Sono curioso anch’io di sentire pareri di colleghi , specialmente nel mio settore per un confronto più diretto.

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