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oggi come ieri? (o no?)

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E’ da qualche giorno che mi frulla in testa un pensiero, complice anche una riflessione fatta via mail con l’amico Virgilio: noi “giovani” di oggi, abbiamo le stesse opportunità di una o due generazioni prima?? Mi spiego meglio, avendo passato i 4o da un paio d’anni, mi ritrovo a frequentare trasversalmente amici o colleghi o clienti di una generazione più giovani di me ( i trentenni) e di una più vecchi (i cinquantenni). Rispetto a questi ultimi ho maturato una sensazione: l’essersi laureati a ll’inizio o alla metà degli anni 80, l’aver fatto gli stessi passi nostri ma un decennio prima li ha senza dubbio avvantaggiati: forse erano in meno ad arrivare all’apice, quindi minor concorrenza e forse più opportunità…. “Noi” ce la siamo dovuta sudare tutta la “strada verso il successo”, e siam qui a lottare giorno per giorno. Tra l’altro siamo svantaggiati anche nei confronti della generazione dei trentenni che sono più tecnologici di noi, più smaliziati, e forse (se Darwin non è acqua) anche più in gamba… Devo pertanto giungere alla conclusione che siamo nati nel decennio sbagliato?? E’ ovvio che non si può generalizzare, ma provate a riflettere su quanto vi ho detto e vedrete che un fondo di verità c’è….
P.s. se non lo trovate, non me lo dite… che sennò mi preoccupo!

2 Commenti

  1. A volte (poche) sei la persona giusta al posto giusto, sei quello con la preparazione e l’esperinza giusta per quella posizione, per quel settore, ma in generale mi viene da dire che siamo su una ruota che gira e se ti fermi rimani schiacciato….ieri come oggi, oggi come domani.

  2. In un mondo più veloce, sempre più veloce, siamo i primi ad aver sperimentato questa velocità senza che nessuno ci preparasse a questo…
    Oggi parlavo con una collega di 26 anni, lei il pc a casa lo usa solo per facebook. Io mi sono cancellato.
    Detto questo, almeno io, cerco di darmi da torno quanto più possibile. Anche se non voglio per nessun motivo “snaturarmi”.
    Consiglio un approfondimento sulla complessità, sto leggendo “competere nella complessità” di Cravera. Trovo che ci siano spunti interessanti.

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