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La leadership creativa. Intervista a Laura Barbero Switalsky

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Laura Barbero Switalsky è una donna vivace, curiosa, acuta e, ovviamente, molto creativa. E’ docente a contratto presso l’International Center for Studies in Creativity al Buffalo State College (N.Y.) e Partner di Darwin Associates, società di consulenza (con sede a Buffalo) specializzata nella crescita ed evoluzione delle organizzazioni

Laura ha una consolidata esperienza nella facilitazione della creatività e dei processi di innovazione, nella gestione del cambiamento, nello sviluppo del lavoro in team e della leadership innovativa.

Venerdì 4 aprile, terrà un intervento sulla leadership creativa, al MUSTer di FdR ospite in Monnalisa (AR).

– Laura quali sono le caratteristiche “irrinunciabili” per un leader efficace?

Le caratteristiche di un buon leader sono parecchie, per cominciare direi: incoraggiare la sperimentazione attraverso l’apertura al rischio (e al fallimento), tollerare l’ambiguità, essere curioso e fare domande (più che dare risposte). Occorre, poi, una buona apertura mentale, accoglienza della diversità (di stili, di culture, ecc.), capacità di fare da coach e di influenzare gli altri, senza dimenticare, ovviamente, trasparenza ed umiltà.

Tante di queste abilità e competenze mi sembrano collegate all’intelligenza emotiva …

E’ vero, molte delle caratteristiche che ho elencato sono fortemente legate all’intelligenza emotiva. In particolare, il leader efficace deve avere una buona auto-consapevolezza e la capacità di gestire bene le proprie emozioni, questo gli permette di praticare l’empatia e di esercitare, così, un’influenza sugli altri.

– In quali modi un leader può sviluppare la propria creatività?

Attraverso lo sviluppo delle proprie capacita cognitive ed emotive.

Il leader creativo è una persona che investe, per prima cosa, sullo sviluppo delle proprie capacità di pensiero, con al centro la meta-cognizione e la coscienza piena di se (in inglese, mindfulness).

Lavora, poi, sullo sviluppo delle proprie capacità di relazione con gli altri e delle componenti emotive (ed affettive) che stanno alla base della creatività. Il modello Creative Problem Solving-Thinking Skills, che usiamo all’International Center for Studies in Creativity, include sette capacità cognitive: pensiero diagnostico, visionario, strategico, ideativo, valutativo, contestuale e tattico. A queste corrispondono delle importanti capacità emotive come, ad esempio, la curiosità, la capacità di sognare, l’intuizione, la giocosità, l’apertura al rischio, la tolleranza della complessità e dell’ambiguità, l’apertura alla novità.

– A proposito di tecniche creative: molti si schierano contro il brainstorming, considerato poco efficace, suggerendo approcci alternativi, che ne pensi?

L’attacco al ‘brainstorming’ sembra costituire una delle ultime mode, perché, a quanto pare, dà visibilità e notorietà a chi lo pratica (proponendo metodi e ‘marchi’ alternativi, come efficaci strumenti di marketing). Innanzitutto va ricordato che il brainstorming è solo una delle tante tecniche della creatività e non coincide con essa.

L’adozione di una modalità collettiva di pensiero divergente, poi, non è sempre la scelta migliore: dipende dal contesto, dall’argomento, dalle persone coinvolte (numero, ruolo, stile, ecc.). Io alterno spesso tecniche di generazione individuale a tecniche di generazione collettiva al fine di assicurare un equilibrio tra introversione ed estroversione. In parecchi casi è vero che nella generazione di idee un’attività individuale può risultare più produttiva di un’attività di brainstorming: le tecniche a disposizione sono tante, così come  le combinazioni  che si possono applicare.

Detto ciò, il brainstorming rimane una tecnica molto produttiva in diversi contesti, la cui efficacia è stata sperimentata e provata in parecchi studi. Presso l’I.C.S.C. stiamo conducendo uno studio finalizzato a comprovare l’efficacia del brainstorming per rispondere, da un punto di vista accademico, ai vari attacchi che stanno emergendo. La fase sperimentale dovrebbe concludersi a breve, ti farò sapere quando verranno pubblicati i primi risultati.

– Essere creativi, nelle aziende, non è poi così facile: com’è possibile rendere creativo il nostro team?

La creatività è il risultato di diversi ingredienti: persone, processi e ambiente in cui questi interagiscono. Per rendere un team più creativo occorre lavorare su tutte queste dimensioni, incoraggiando la diversità di stili di pensiero, applicando intenzionalmente il processo creativo (utilizzando metodi efficaci come, ad esempio, il Creative Problem Solving) e soprattutto lavorando sul clima organizzativo e sulle pratiche di leadership che hanno un impatto molto elevato sulla performance del team.

Grazie Laura, ti aspettiamo al MUSTer per “potenziare” la nostra creatività 😉

3 Commenti

  1. “sette capacità cognitive: pensiero diagnostico, visionario, strategico, ideativo, valutativo, contestuale e tattico. A queste corrispondono delle importanti capacità emotive come, ad esempio, la curiosità, la capacità di sognare, l’intuizione, la giocosità, l’apertura al rischio, la tolleranza della complessità e dell’ambiguità, l’apertura alla novità”. Che miniera di elementi di riflessione … . Grazie davvero Laura!

  2. Il Muster ci permette di mettere alla prova ed implementare tutte le nostre soft-skills: siamo continuamente chiamati a stare “out of the box” e anche lontani dall’area di “comfort” individuale.
    Così apprendiamo grazie a frizzanti esperienze!!

  3. Grazie al MUSTer FdR ho avuto occasione di partecipare al modulo sulla “Leadership Creativa”. E’ stata una giornata interessante e ricca di spunti di riflessione.
    Come ormai di consuetudine, FdR e le sue iniziative sono fonte di crescita per i suoi membri.

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