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Restituire un feedback positivo

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Quando ho deciso di seguire delle regole ho trovato un risultato incoraggiante. La restituzione di un feedback positivo può essere un evento che passa in sordina e quindi non portare a nessun beneficio oppure può essere uno stimolo non solo per chi lo riceve ma anche per tutti i collaboratori; quindi per poter far crescere tutto un gruppo si può restituire un feedback positivo seguendo delle regole.

1.         Farlo subito: un feedback positivo è troppo importante per farlo passare.

2.         Farlo in pubblico.

3.         Essere chiaro: non dire semplicemente “buon lavoro, Franco”; bisogna specificare il comportamento che si sta premiando.

4.         Creare un evento: non bisogna raggruppare tutti i dipendenti ogni volta che si da un feedback positivo ma organizzare un evento adeguato alla situazione quando il risultato raggiunto dal collaboratore è importante.

5.         Considerare chi riceve: è importante sapere a chi va il feedback; darlo ad una persona timida, per esempio, potrebbe essere di incoraggiamento, darlo ad un altro potrebbe sortire un effetto completamente differente.

6.         Farlo spesso: non aspettare solo i grandi successi.

7.         Farlo in modo giusto: per grandi meriti grandi cerimonie, per quelli più piccoli delle cerimonie più piccole; questo per non svalutare il significato della manifestazione.

8.         Essere sinceri: non bisogna complimentarsi con qualcuno solo perché fa il suo lavoro tutti i giorni o perché è sempre puntuale.

7 Commenti

  1. Grazie mille Federico per il tuo contributo. Scrivi pure tutte le volte che vuoi.
    Adesso ti diamo visibilità anche sulla pagina facebook e sul canale twitter di FiordiRisorse

  2. Bello, Federico. Sembra tratto da ‘The 1 Minute Manager’ in merito alle lodi da un minuto. Forse che la fortunata serie dei 1 Minute, nella sua apparente semplicità, avesse ragione?

  3. A proposito di Feedback suggerisco queste 2 liste di punti in aggiunta:

    Chi DA un feedback dovrebbe:

    – Darlo quando si vuole aiutare in maniera costruttiva
    – Proporre un feedback, non obbligare l’interlocutore ad ascoltarlo
    – Chiedersi se chi riceverà il feedback è pronto a riceverlo
    – fare riferimento concretamente alle proprie sensazioni
    – Descrivere in maniera dettagliata
    – Non dare interpretazioni

    Chi RICEVE un feedback dovrebbe:

    – considerarlo un’opportunità di crescita e di sviluppo personale
    – ascoltarlo attentamente
    – fare domande di approfondimento
    – non cercare giustificazioni
    – decidere autonomamente sulle conseguenze
    – prendersi tempo per rifletterci sopra
    – ringraziare per il feedback
    – raccogliere ulteriori pareri

  4. gran bello spunto!

    Sono d’accordissimo che basterebbe essere sempre sinceri, in particolar modo quando si fanno dei complimenti, sia sempre la chiave giusta.
    Il problema è che, molte volte, le critiche vengono prese come una critica alla persona e non al lavoro fatto e la mancanza di sincerità dipenda dal fatto che non ci prendiamo mai il tempo per complimentarci SPECIALMENTE per quello che qualcuno sta facendo bene ogni giorno, anche se si tratta solo di essere sempre puntuale o che fare bene le cose di tutti giorni.

    Molte volte, anche la semplice puntualità (e io non son puntuale, devo dirlo) è uno sforzo gigantesco per chi ha una vita privata o ha altre priorità. Essere puntuali è un segnale gigantesco del rispetto per quello che si fa ed il rispetto è il primo complimento per chi si ha di fronte.
    La sincerità di un complimento la si vede quando si è puntuali nei momenti in cui una persona ne ha bisogno e non quando NOI ABBIAMO BISOGNO DI FARE UN COMPLIMENTO. e questo viene sempre apprezzato anche inconsciamente.

    Poi anche le critiche diventano belle: se una critica anziché fatta PESARE come tale, vengono comunicate solo come suggerimenti per un miglioramento. Allora non sono più tali e vengono accettate di buon cuore.

    Quando noi pensiamo che vogliamo criticare, in realtà vogliamo solo fare vedere che siamo più bravi di chi abbiamo di fronte, il che penso che sia la prima mancanza di rispetto.
    scusate il pistolotto e la logorrea.

    ciao a tutti quelli che hanno avuto la pazienza di leggere (e anche agli altri)

    Roberto

  5. @Federico: il feedback positivo è uno strumento di incentivazione molto potente e a basso costo a disposizione dell’imprenditore e del manager e tu, a parer mio, ne hai colto benissimo i punti essenziali. La nota dolente è che pare essere uno strumento poco utilizzato, seppur a costo zero, monetariamente parlando.
    Il costo però è altissimo a livello emozionale e molte persone fanno fatica a gestire questa parte, anche perché culturalmente siamo ancora ancorati alla “cultura del biasimo”, che trae le sue origini nel nostro obsoleto sistema scolatico (la penna rossa per sottolineare l’errore e l’esposizione al pubblico ludibrio in caso di prova andata male…)
    Nel mio lavoro di formatore mi sto sforzando molto di far passare questo messaggio e le volte che vi sono riuscito vi sono stati dei risultati molto incoraggianti. Come sempre, non dobbiamo perdere la speranza e diffondere il verbo!!!

    @Francesco: credo tu abbia ragione, molti “mattoni” dalle grandi pretese sono poi difficilmente applicaili in azienda e difficilmente un imprenditore oberato dal lavoro trova la voglia di leggerli. “The one minute manager” è semplice, chiaro e scorrevole, lo si può leggere anche la sera a letto.
    Io lo cito molto spesso e lo consiglio come “libro di testo” a tutti quegli imprenditori che vogliono migliorare il rapporto con i loro collaboratori. Accanto alle “lodi da un minuto” ci sono gli “obiettivi da un minuto” e anche “le reprimende da un minuto”. Sì, anche i feedback negativi vanno bene di tanto in tanto, purché fatte con un senso, un po’ come hai descritto Federico per quelli positivi.
    A presto

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