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Incontro FdR/S&AChange/FederManager: "Non mi hanno licenziato loro": Trasformare il licenziamento in opportunità

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Probabilmente questo sarà l’anno del “recupero”.

Tante sono le testimonianze di chi ha perso il posto di lavoro nel 2009 e dopo qualche mese è riuscito a ricollocarsi in maniera soddisfacente in altro ruolo. Ma soprattutto, il commento di molti è stato, in breve, “per fortuna sono stato licenziato”.
Difatti, è nella nostra cultura rimanere “incollati al posto di lavoro” in attesa di tempi migliori anche se non abbiamo più motivazione, se l’azienda non è più stimolante e addirittura, se abbiamo perso il consenso della nostra squadra o peggio ancora la fiducia dei nostri capi.

Spesso abbiamo poco intuito nel capire che è ora di cominciare a valutare altro. Prima che sia troppo tardi.
Ma quando, è effettivamente TROPPO TARDI?

Vogliamo riproporre questo tema, che ha avuto notevole successo qualche mese fa a Firenze, poichè con ‘aiuto di Franco Faoro e le testimonianze dirette di persone che hanno fatto un percorso di outplacement in seguito a licenziamento, vorremmo ottenere due risultati:

1) dare alle Persone gli strumenti per identificare i segnali che l’Azienda dà ai suoi dipendenti prima del licenziamento. Nel contempo, con l’aiuto di professionisti di settore, capire insieme come si deve svolgere la “trattativa di uscita” dall’azienda in maniera soddisfacente.

2) stimolare e rinfrancare colore che stanno ancora “subendo” il licenziamento e non hanno invece ancora sviluppato un percorso attivo, ma soprattutto efficace, al proprio ricollocamento.

fiordirisorse_new con S&A CHange e FederManager, partners eccezionali della Community, ancora una volta vuole offrire un contributo professionale, di alto livello, GRATUITO per lo sviluppo delle proprie Persone.

Perchè pensiamo che condividere le idee e far circolare le informazioni e le esperienze reali, faccia crescere in maniera concreta.

Per registrarsi: http://nonmihannolicenziatoloro.eventbrite.com

11 Commenti

  1. Sono entrato nel sito “nonmihannolicenziatoloro” ed ho visto una cinquantina di persone in lista d’attesa!!! Non è che sarebbe possibile produrre una sorta di riassunto di quanto emerge dall’incontro e distribuirlo agli esclusi? Non è certo la stessa cosa ma, come si suol dire, meglio che niente… PS Magari ne esce una vera e propria pubblicazione che farà furore in libreria!

  2. Causa trasferta di lavoro non riesco a partecipare a questa inziativa.
    Mi permetto però di raccomandarla vivamente a tutti gli interessati, anche a chi non si trova effettivamente in OTP o “in trattativa” con la propria azienda.

    Ho infatti partecipato alla prima “edizione” di Firenze e ne molto apprezzato contenuti, stile e testimonianze,
    come ho avuto modo di dire a Osvaldo, a Franco e agli altri relatori durante il gustoso cocktail finale.
    Anzi, credo che io ed Angela siamo stati gli ultimi a uscire!!

  3. E’ importante imparare a “licenziarsi” (uso la forma riflessiva non per errore) ma serve anche saper licenziare.
    Immagino che a questo incontro gli HR manager saranno graditi come i parenti antipatici a Natale….ma se finora ci è sfuggito qualcosa nel processo di uscita è l’occasione per migliorarci.
    Poi quando saremo davvero bravi nessuno potrà negare che abbiamo persino un’etica!

  4. Direi di no, Stefano. Gli Hr Manager sono decisamente parte integrante della discussione proprio perchè spesso anche loro possono trovarsi in difficoltà nel gestire una situazione di allontanamento. Non sono poche le testimonianze di HR che avrebbero trovato soluzioni meno traumatiche e di miglior gestione dell’immagine aziendale rispetto a quanto invece dettava la proprietà nei confronti dei propri dipendenti. Parliamone.
    Anyway, in una giornata abbiamo “bruciato” 40 inviti!

  5. Posso portare la mia testimonianza. Non sono fautrice del rimanere incollata ad un posto di lavoro, perchè vivo il mio lavoro come passione e mi accorgo quando la passione finisce, ma ci sono grossi ostacoli nel cambiamento , (Anche nei recruiters che arrivano a guardarti con sospetto perchè nel tuo CV la lista delle aziende per cui hai lavorato è troppo lunga)
    Ne riparliamo magari il 20 🙂

  6. I segnali di solito arrivano con largo anticipo, tra comunicati ufficiali e rumors acquisiamo la consapevolezza che qualcosa di grosso stà per succedere, certi però che anche stavolta non tocchi a noi.
    Il nostro ruolo è troppo strategico ed i tangibili risultati ottenuti sono la dimostrazione che il nostro ruolo non solo non verrà intaccato ma anzi potrebbe uscirne rafforzato.
    Un giorno però scopriamo che le strategie aziendali vanno in altra direzione scardinando tutti i nostri progetti ed ambizioni, TROPPO TARDI !
    Spero di poter dare un interessante contributo con la mia esperienza di uscita da una multinazionale e successivo percorso di Outplacement.

  7. Messaggio per la prima persona in WAITING LIST:
    io mi sono iscritta per partecipare all’ evento del 20 a Bologna ma sono impossibilitata a partecipare. ti prego di prendere il mio posto. Buon lavoro, sarà sicuramente interessante!

  8. avrei partecipato molto volentieri all’evento, purtroppo non ero ancora a conoscenza dell’esistenza di questo network.

    complimenti per i validi spunti di riflessione e le idee proposte.

    concordo con Osvaldo Tanzi quando precisa che spesso proprio gli Hr manager possono trovarsi a gestire difficili situazioni di allontnamento.
    infatti, non solo può diventare problematico relazionarsi in quel momento con un lavoratore che nella maggior parte dei casi non vive e comprende lucidamente la situazione, ma altre volte diventa anche problematico (per il manager) gestire le divergenze di idee con la proprietà aziendale.

    è altresì vero che è fondamentale, in un momento come questo, riuscire a gestire nel migliore dei modi la fase del ricollocamento, approcciandosi con lo spirito ottimistico della “nuova opportunità”.

    non so, però, se è stato affrontato durante questo dibattito, quanto importante sia, prioprio nella fase della ricollocazione (sia seguito di lecenziamnto che di semplice scadenza di un contratto a termine, o di un una collaboraione a progetto) un adeguato percorso di aggiornamento professionale.

    ho potuto constatare personalmente che,gli enti di formazione rivolgono la loro proposta formativa per disoccupati(gratuita o comunque a costi contenuti) soprattutto a profili medio bassi, trascurando figure professionali medio-alte, non necessariamente manageriali.

    ad ogni modo sarebbe interessante parlare di nuova opportunità non solo come “nuovo posto di lavoro” ma anche come nuova esperienza formativa, ovvero opportunita di apprendere concetti trascurati spesso per mancanza ti tempo.

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