Dall’ospedale di Emergency a Lashkargah, la storia di Akter:
un bambino di Nadalì centrato alla testa da un proiettile mentre
guardava la guerra dalla finestra di casa sua.
Anche a Nadalì,
altro distretto non lontano dall’ospedale di Emergency a Lashkar Gah,
stanno combattendo ormai da giorni.
Anche lì sta
arrivando la pace e la democrazia.
Akter Mohammed è arrivato poco
fa con il padre Wali Jan, un uomo di almeno 60 anni con una folta barba
bianca. Un proiettile, uno solo, gli ha passato la testa da parte a
parte, è ancora vivo e lo stanno operando. Il padre urlava e
si batteva il petto. Non solo per quello che hanno fatto a suo figlio,
ma anche per il modo.Akter era in casa sua, dietro a una finestra
su cui picchiava il sole. La sua curiosità l’ha spinto ad
avvicinarvisi per vedere cosa stava succedendo fuori: tutti quei rumori
di blindati e colpi di fucile. Qualche portatore malato di pace e
democrazia ha visto una sagoma e non gli è parso vero di testare la sua
mira. Ha sparato e non ha più visto la sagoma alla finestra. Ma non è tutto.
Sono entrati poi in casa, urlando e facendo alzare le mani al padre,
spingendolo con forza contro il muro. In un angolo, sotto la finestra,
hanno visto il risultato del proiettile esploso contro quella sagoma che
appariva alla finestra. Un bambino di 9 anni. E ovviamente,
appena l’hanno visto a terra ferito e spaventato, se ne sono andati.Senza una
parola. Non si abbandona così nemmeno un cane.
articolo a firma di Matteo Dell”Aira