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Emanuele Siena: tradizione e continuità

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FdR – Emanuele Siena, nato a Firenze, classe 1975, Laurea in Relazioni Internazionali e Master in Marketing e Comunicazione Aziendale presso l’Università Cà Foscari di Venezia. Dopo tanta
metalmeccanica, finalmente si parla di cibo!
ES
– Esattamente. Salov raduna sotto di sè alcuni marchi di prestigio nel mondo dell’olio di oliva, fra cui Sagra e Filippo Berio. Sagra, dopo Bertolli, Carapelli e Monini è un marchio leader di mercato in Italia, un marchio storico su cui l’azienda ha intenzione di investire per garantirgli una ancora maggiore visibilità.
Filippo Berio, è il marchio che invece seguo più direttamente, destinato principalmente all’Export, punto di forza dell’azienda. Un marchio presente in oltre 60 paesi, in tutti e cinque i continenti, indiscusso leader di mercato negli Usa e in Gran Bretagna, in Giappone, ed in molti altri paesi, come Canada, Svizzera e Irlanda.
Il mio ruolo è focalizzato principalmente sull’export.

FdR – Filippo Berio ha una tradizione riguardo al mercato straniero..
ES –
Infatti. L’azienda nasce intorno al 1860, seguendo i flussi migratori extracontinentali. Filippo Berio in persona andava a vendere l’olio ai Lucchesi e agli Italiani che si trasferivano in America in quel periodo. Col passare del tempo ha iniziato a crescere il mercato della GD (che ancora non si chiamava cosi..), e da qui nasce la storia di successo che ci ha portati ad essere il marchio numero 1 in America, all’inizio insieme a Bertolli, che al momento però ha perso molte quote di mercato, ma ha ancora una ottima visibilità di brand.
A questo punto, se proprio vogliamo dirla tutta, Filippo Berio è ancora un marchio completamente italiano, vedremo cosa succederà a Bertolli dopo l’acquisizione da parte degli Spagnoli di Sos Cuetara, lo stesso gruppo che è già proprietario del brand Carapelli.

FdR – Qual’è il tuo ruolo all’interno del Gruppo?
ES –
Responsabile Marketing per l’Estero dei marchi Filippo Berio e Sagra. Negli Usa ed in Gran Bretagna l’azienda ha filiali proprie, a Londra e New York, dall’Italia seguiamo tutti i mercati dove non sono presenti filiali e lavoriamo con queste allo sviluppo in loco. Definiamo le strategie da applicare, in relazione ad un budget allocato per singolo paese/distributore. Le attività di promozione e comunicazione sono estremamente varie, cambiano in base all’importanza del mercato, alla nostra struttura distributiva e alle peculiarità distributive e culturali dei singoli paesi. Il mio è anche un ruolo molto commerciale, viaggio spesso con gli Area Manager e incontro distributori e partner commerciali di tutto il mondo, devo dire che lo ritengo davvero molto stimolante.

FdR – Il mercato dell’olio, mi dicono, è molto suscettibile alle oscillazioni del mercato. Come state affrontando il momento economico?
ES –
Stiamo affrontando il momento economico con gli occhi ben aperti.
L’anno scorso abbiamo dovuto affrontare la questione della svalutazione del dollaro e l’abbiamo fatto con estrema attenzione. Al momento non risentiamo molto della crisi, sebbene dobbiamo monitorare costantemente prezzi e consumi.

FdR – Devi consentirmi una domanda attinente al settore HR.. Come sei approdato in Salov?
ES –
Visto il contesto, mi sembra d’obbligo! Sono arrivato in Salov tramite una selezione condotta direttamente dall’azienda; azienda che non conoscevo personalmente. Ho dovuto fare una ricerca per scoprire un marchio con un potenziale enorme. Avevo fatto precedentemente dei colloqui con alcuni “cacciatori di teste”, ma devo dire che a volte non ho riscontrato una altissima professionalità, da parte di alcuni. Lo si capisce dai mancati feedback, da come sono poste le job description. Spesso si ha l’impressione che neanche loro sappiano cosa cercano di preciso.

FdR – Domanda di rito: una lettura, una formazione, un’esperienza che consiglieresti ad un collega..
ES –
Suggerirei un iter formativo come quello che ho fatto in Cà Foscari. Senza il master non avrei avuto gli strumenti per operare. Solo l’Università non è purtroppo più sufficiente.
Con il master sono “tornato al liceo” e sono molto orgoglioso di averlo svolto; dapprima perchè la selezione
d’ingresso è stata molto dura, il progetto formativo molto complesso e completo, la competenza dei tutor eccellente. Fra tutti ricordo il professor Collesei, un luminare del marketing, che ha portato in aula personaggi importanti e referenti aziendali di spicco. Altrettanto importante l’esperienza di collaborazione con il Prof. Ferragina dell’Università di Firenze, credo sia molto formativo trovarsi dall’altra parte della barricata, è stato molto utile e divertente tenere lezione all’Università, davanti a ragazzi molto motivati e curiosi di conoscere “dal vivo” le esperienze ed i casi pratici che si affrontano nel mio settore nella vita aziendale di tutti i giorni, fatta di progetti ambiziosi ed interessanti, ma anche di fatiche quotidiane e di tanto problem solving.
Altro aspetto fondamentale, tenere sempre in allenamento le lingue straniere conosciute, io per fortuna per il 50% della mia giornata parlo in Inglese, e capita spesso anche di parlare in Francese e Spagnolo, ho visto però che se non le si utilizzano per molto tempo si perde facilmente la fluidità di linguaggio e si fa molta fatica a riprenderla.

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