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La brochure di FdR : vi presento i Biz Partners

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Il progetto nasce sotto l’egida di BlueFactor, lo studio che dal primo momento di fondazione ha seguito tutta la parte grafica di FdR. Un primo “volantino” era stato inserito nelle cartelline dei partecipanti all’evento di Bologna, ma di certo avevamo bisogno di qualcosa che determinasse meglio gli obiettivi ed i valori che la nostra Community vuole condividere al suo interno. Non parlerò della brochure, qui. Potete scaricarla dal nostro sito. Parlerò dei due progetti che hanno portato alla realizzazione della brochure e all’idea di condividerla con alcuni Biz Partner. Sento che non riuscirò ad essere sintetico, per cui vèrsati una birra e prepàrati un panino.T ranquillo, non partirò dal primo dollaro guadagnato nel Klondike.

La prima bozza di brochure inizia a circolare qualche mese fa, Ilaria, Massimo, Emanuele, Enrica, o’ Presidente e tutta la compagnia si mettono al lavoro per redigere un testo chiaro e rappresentativo di fdR. Massimo prepara la bozza (ma poi sappiamo che in realtà è Barbara Rossi che fa il lavoro sporco. E le 2 di notte) e la presenta a Barberino tre settimane fa. Cena di Direttivo allargato, sono presenti tutti quelli che vogliono dire la loro (c’è l’Umbria, c’è la Toscana ed arrivano anche da Modena e da Bologna). La grafica ci piace. I contenuti meno. Giro di tavolo. Non si alza mai la voce nei nostri scambi di idee, non c’è un solo Amministratore Delegato che prende posizione e anzi, il Presidente, disinvoltamente viene richiamato all’ordine ben tre volte perchè troppo concentrato sulla bistecca. Lui dice che ascolta.

Le idee sono chiare: concentrarsi di più sul tema professionale, sull’area territoriale, sulla volontà di trattenere i nostri manager anzichè farli scappare nei grossi centri urbani dove diventeranno solo dei numeri. Le NOSTRE aziende (lo abbiamo scritto in maiuscolo e in bianco), il NOSTRO Territorio.

Nei giorni seguenti prende vita il Forum di FdR. Tanti interventi, il testo viene lanciato da Luigi Pittalis e a qua e là rimodellato dal resto della cricca. Una settimana e va in stampa. Il lavoro è perfetto. La grafica pulita, il costo convincente. Il Gruppo ha lavorato, INSIEME, senza nessuna dinamica di conflitto, cercando solo il meglio per tutti e che rappresentasse ognuno di noi nella sua diversità, nelle provenienze professionali più disparate, ma con lo stesso obiettivo. Saremmo stati un’azienda “vincente” e “leader di mercato” come tanti scrivono e pochi operano.

Ma manca ancora qualcosa. Mentre con Barbara chiudiamo il progetto grafico. Mancano le aziende. Qui ci sono le persone. Certo, persone di azienda, ma rappresentano sè stessi e la propria professionalità. Ma dall’altra parte ci devono essere gli interlocutori naturali. Le imprese con cui vogliamo dialogare e che devono essere parte della nostra Community, per farla vivere davvero.

In questo anno abbiamo scelto le persone, le abbiamo selezionato, abbiamo condiviso valori comuni, ci siamo seduti a cena insieme per incontrarci, vedere se la pensavamo nello stesso modo e ci siamo riconosciuti. E così abbiamo incontrato anche aziende piccole, medie, anche grandi, che sentono l’esigenza di emergere, che vogliono mettere in campo una “palla” diversa. Che vogliono avere una voce fuori dal coro perchè hanno delle idee fuori dal comune.

Alle 21.00 di sera erano tutti disponibili al telefono. Gli ho proposto di essere “aziende con le persone – al Centro” e hanno detto tutti di si. Alle 11.00 del mattino dopo avevo tutti i loghi in alta definizione da mettere sulla brochure e siamo andati in stampa. Non sono due. Sono quindici.

Abbiamo scelto loro perchè sono (le persone dietro) le Aziende che hanno creduto nel progetto fin da subito, che ci hanno aiutato nelle sponsorizzazioni o che semplicemente hanno messo il loro tempo a disposizione di un valore. Che hanno deciso che il business si fa anche in un altro modo da quello comune e che l’ETICA, la COMUNICAZIONE chiara e trasparente e i PROGETTI fuori dal comune saranno il futuro delle nostre imprese. Anche se va di moda pensarla in un altro modo, se fa sentire “importanti” tagliare 1000 dipendenti per posizionarsi bene alla corte degli stockholders, se sei più figo a dire “feedback” anzichè “riscontro”. Ecco, i Biz Partners di FdR hanno fatto una scelta di libertà e parlano un’altra lingua, sia dentro che fuori.

C’è una pagina dedicata a loro su questo sito. Troverete i lori nomi e cliccandoci sopra, troverete i loro siti. Andateli a trovare. Sono Persone. Al Centro. Che contano.

2 Commenti

  1. Dalla prima volta che abbiamo sentito parlare di FDR al sostegno al progetto da parte della Brogi & Pittalis è passato poco tempo. Giusto quello necessario a capire in che modo la nostra partecipazione potesse avere un senso aldilà dell’importanza di non rimanere fuori da un’iniziativa che ogni giorno di più “minaccia” di essere una delle più importanti e potenti degli ultimi anni.
    In campo imprenditoriale, per coloro che in azienda lavorano, ma anche come portatore di metodi e idee applicabili in contesti diversi.
    E’ quest’ultima caratteristica che ci ha suggerito di mettere a disposizione la nostra esperienza e, laddove possibile, le nostre competenze per aiutare chi ha deciso di far parte di FDR a focalizzare l’attenzione su temi di interesse comune.
    Avviare e facilitare il lavoro collettivo di gruppi ristretti di persone che fanno lo stesso mestiere all’interno di strutture diverse, su tematiche la cui analisi potesse avere un’utilità generale. Impiegare la struttura di FDR come generatore di contenuti oltre che, come già egregiamente fa, come “lanciatore di progetti e idee”.
    Questo è quello che vorremmo fare per FDR, con tutti coloro che vorranno passare un po’ di tempo a ragionare. Per questo sosteniamo il progetto.
    Presto (metà maggio) vorremmo presentare gli argomenti scelti per il primo giro di tavola, per cui invitiamo tutti a comunicare aree o temi di interesse.
    Partiamo dalle idee. La cucina la mettiamo noi.

    A presto,

    Luigi

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