Downshifting: felicità è un cellulare (spento).
Mettete insieme le due Business Community più interessanti del nostro territorio, aggiungete due relatori di eccezione: un monaco benedettino che si diletta nel controllo di gestione come temporary manager e un dirigente di una delle società editrici più importanti, che ha deciso di lasciare tutto e vivere con poco, seguendo la passione per la scrittura e per la barca a vela.
Otterrete la ricetta per un nuovo straordinario evento all’insegna dell’ ottimismo, per provare a cambiare i nostri parametri e guardare le cose da una prospettiva diversa. Il tutto, all’interno di un cantiere che è l’orgoglio italiano della nautica nel mondo.
Giovedì 22 marzo Fior di Risorse e MarcheIn insieme, in CRN Yacht (Ferretti Group) per incontrare Natale Brescianini e Simone Perotti.
Tutti i dettagli e la possibilità di prenotarsi sia all’evento che alla visita del cantiere su:
http://adessobasta.eventbrite.com/
Buon vento a tutti!
Alessandra, il team marchigiano e non di FdR e l’onniscente Osvaldo
Iscrizione fatta!!! Ho anche il libro di Perotti, sicuramente interessante sentirlo dal vivo.
Prima che si usasse il termine anglofono io avevo già adottato la tecnica da tempo. “Oggetto” nel cassetto e via … .
Un evento imperdibile per chi desidera “rallentare” i propri ritmi di lavoro e di vita, per chi è curioso di ascoltare voci fuori dal coro, per chi ama profondamente il mare 😉
Simone Pezzotti è un personaggio molto interessante e sentirlo snocciolare le sue certezze è stato un vero piacere.
Detto questo, come direbbe un politico a Porta a Porta, occorre filtrare il suo pensiero e contestualizzarlo.
La sensazione è che lui non proponga un semplice downshifting ma un vero e proprio “formatting”…
Penso che in questi anni ci siamo abituati un po’ tutti, chi più e chi meno, a rivedere le nostre priorità e i nostri criteri di consumo a rinunciare alla nostra cena fighetta per una più sobria “pizzellata” a casa, ad aspettare un pochino prima di comprarci la macchina nuova e così via.
Non credo tuttavia che sia necessario arrivare alle estreme conseguenze come ci suggerisce Simone.
Mi è piaciuta la sua riflessione sui gamberoni…li mangio una sola volta all’anno e non tutti i giorni così non perdo la bellezza di doverli desiderare.
Anche io faccio lo stesso caro Simone, lavoro con applicazione e disciplina nella mia azienda mettendoci, quando possibile, la testa e aspetto con desiderio momenti più miei (i gamberoni): le ore spensierate in famiglia e con gli amici, l’ascolto della mia musica, la settimana estiva sulle Dolomiti, etc.
Se lo facessi tutti i giorni, dovendomi comunque arrabattare per sopravvivere, forse ne perderei il gusto?