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L’esperienza ‘Family’ di QualiTiAmo. Riflessioni sulla Fiera.

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QualiTiAmo, festival della Qualità e dei Valori, che ha avuto luogo a Senigallia in Piazza Manni, dal 4 al 8 luglio nell’ambito della Fiera dell’Artigianato, merita alcune riflessioni conclusive.

Il Progetto. QualiTiAmo nasce come un network di piccoli imprenditori commerciali ed artigianali che credono nella Qualità e nei Valori e trae motivazione dal fatto che il lavoro di squadra, la collaborazione attraverso iniziative di co-marketing e co-branding, il miglioramento continuo delle proprie attività attraverso il sistema di autovalutazione, l’ascolto incessante del cliente grazie alla rilevazione costante della sua soddisfazione, sono alcuni argomenti contenuti in un nuovo modello di sviluppo del Retail.

La  Formazione. Il gruppo che ha partecipato alla manifestazione non è nato per caso. Infatti, l’inverno scorso, in collaborazione con la cooperativa Agorà, è stato proposto un percorso formativo, dal titolo Total Quality Management nel Commercio, che ha coinvolto 45 persone ed un ventina di attività presenti in città. Il programma prevedeva alla fine la possibilità di lavorare sulla propria identità professionale (mission), e sulla capacità di promuoversi sul mercato, cercando delle occasioni in cui fosse possibile mettersi in ‘vetrina’ singolarmente, nonché di sperimentare congiuntamente soluzioni di integrazione delle attività in senso complementare. Attraverso la discussione con i tre gruppi di corsisti allora ci si è chiesti quale avrebbe potuto essere il contesto e il momento più adatto per raggiungere questi obiettivi; si pensarono a diverse cose anche stravaganti (es. manifestazione o corteo) ma quella che riscosse un maggior interesse fu la ricerca di un luogo adatto ad accoglierci tutti. Per esempio la nostra Rotonda o l’imminente Fiera dell’Artigianato di Senigallia. La scelta ricadde sulla seconda, perché in questo modo le attività artigianali e commerciali potevano essere presentate tutte, ciascuna con il proprio bagaglio di professionalità, originalità ed esperienza: hair-style, produzioni alimentari tipiche marchigiane, bigiotteria, ceramica, arredamento, salute e benessere degli animali, abbigliamento e attività di servizio in genere. Infine, la Fiera avrebbe potuto essere la sede giusta per presentare iniziative condivise, quale per esempio la “Carta Valori delle piccola attività” oppure attività ‘qualitative’ come Panel d’ascolto dei Clienti, sondaggi sulla soddisfazione, Cash Mobs (azioni a tema) e altro ancora.

La  Location. Il luogo dove si è svolto QualiTiAmo è stata la piccola e popolare piazza Manni assolutamente idonea per poter contenere una quindicina di attività e svolgere le iniziative che avevamo previsto. A parte i due stand, che contenevano la maggior parte delle singole attività, la
piazzetta è stata praticamente divisa in tante piccole aree d’interesse: Area Food, Area Green, Area Baby, Area Dogs, Area Art e il Quality Point. In secondo luogo, la piazza è stata quasi completamente arredata con originalità rendendola gradevole ed accogliente al pubblico. L’affluenza, nel corso delle cinque serate, è stata tanta anche perché non dimentichiamo che la piazza fa da collegamento tra la Piazza del Duca e il Foro; tuttavia, l’elemento che ha favorevolmente impressionato è stato lo stazionamento della gente nei punti di maggior richiamo come l’arredamento costituito soprattutto da originali sedute, le acconciature fatte al momento, i massaggi, la bigiotteria e la ceramica, la presentazione di corsi di formazione professionale, i divertimenti per i bambini e i percorsi ludico-didattici predisposti per i quattro zampe.

Le Valutazioni. Essendo l’anno zero di questa esperienza non potevamo pretendere di lavorare sui dettagli e quindi alcune sfasature ed incongruenze sono state riscontrate; tuttavia, c’è stata qualcosa che ci ha colpito molto: il valore dell’integrazione per ciascun espositore. Questa esperienza di auto-promozione in gruppo più che commerciale ha avuto una forte connotazione ‘di rete’ perché, in forza di un principio sociale ed organizzativo, i disturbi d’integrazione si curano con l’integrazione e le difficoltà di relazione e di comunicazione si curano con le buone relazioni e la buona comunicazione. In effetti, quest’esperienza si è proposta come una metafora dentro cui ciascuno ha potuto dare senso e significato più pieno al proprio impegno di lavoro. Non è stata alla fine una ‘Fiera’ di tipo classico, in cui ciascuno ha fatto vedere quello che sapeva fare, ma una ‘ricerca’, in uno spazio agibile soggettivamente, del compagno di viaggio con il quale iniziare una nuova avventura professionale. Ne raccontiamo solo una. Il gruppo di parrucchiere-estetiste, nel mettere a punto le acconciature delle persone che si sedevano presso il loro stand, lavorava in simbiosi con il settore bigiotteria che produceva in tempo reale un piccolo gioiello da mettere tra i capelli delle giovani signore.

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