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Angelo d'Andrea : HR e Organizzazione dal punto di vista di un Direttore Generale

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Angelo d’Andrea, nato a Teramo il 24, aprile 1970
Vice Direttore Generale di Gallazzi Group.

FdR: Buongiorno Angelo, inizierei con una descrizione della tua Azienda.
Ang:
Gallazzi, ex Lucchesi, è oggi una realtà che conta 4 stabilimenti fra  Italia (3) e Francia (1) per un totale di 650 dipendenti e circa 160 milioni di euro di fatturato; ci occupiamo di PVC calandrato, in pratica un film di plastica che ha numerosi utilizzi (supporti per carte di credito e mercato della stampa in generale, packaging farmaceutico, box quindi scatole di lusso per profumi camicie…, nastri adesivi, food quindi tutto ciò che viene termoformato per accogliere prodotti alimentari..). Nasce dall’idea di Bertrand de Lepinay ex direttore amministrativo di una multinazionale che decide di acquisire la Flexa Film, azienda di nastri adesivi. In seguito acquisisce Gallazzi  che si occupa di packaging nel settore alimentare farmaceutico e poi Lucchesi nell’ottica di differenziare il prodotto.

FdR: Che canali ti hanno portato in Lucchesi?
Ang:
Lucchesi, divenuta poi Gallazzi, ha subito una forte ristrutturazione in seguito all’acquisizione e necessitava in quel momento di un Responsabile Supply Chain. Vengo contattato da un head hunter. L’azienda era piuttosto destrutturata e andava rimessa a posto; io con queste situazioni ci vado a nozze!! Entro come responsabile della logistica e dopo sei mesi divento Direttore Operations, dopo un anno Direttore Operations di Gruppo ed ora Vice Direttore Generale di gruppo passando per altri due ruoli intermedi.

FdR: Una carriera al fulmicotone! Quali sono stati i passaggi importanti di questa “scalata”?
Ang:
Bisogna trovare l’azienda che ti dia fiducia, la possibilità di lavorare mettendosi in gioco in prima persona e cogliere le opportunità giuste, e questa è la parte che devi fare tu e che deve fare l’azienda.
Poi, in così poco tempo, devi avere dei collaboratori, una buona squadra e fare gli investimenti giusti. Confesso che in alcune aree mi sentivo più debole; qui è importante affidarsi a collaboratori fedeli, magari a persone che avevi già avuto modo di apprezzare in qualche esperienza precedente. Ho cercato di valorizzare le risorse esistenti e di importare qualche ex collega. In questo la proprietà mi ha dato carta bianca. Definirei un caso di successo attuare una ristrutturazione in poco tempo e riportare la qualità in azienda. Lucchesi aveva dei dati importanti in termini di non conformità considerando la fisiologicità del prodotto.
Oggi il livello di servizio è al 95% e siamo passati da 315 dipendenti a 250 con il 25% di produzione in più ed una drastica riduzione dei costi derivanti dalle non conformità.

FdR: Gallazzi dove trova i suoi Talenti?
Ang:
Le figure più critiche sono state il direttore di stabilimento e il direttore commerciale. La prima l’ho presa all’esterno, la seconda ho utilizzato una risorsa già all’interno dell’azienda, che ho valorizzato.
Prediligo persone che provengano dal territorio, sebbene la mobilità oggi sia un fattore importante; preferisco persone di mentalità aperta che vogliano fare una scommessa su sè stessi. Faccio molta attenzione nel cercare di coniugare gli obbiettivi personali di una risorsa (famiglia, carriera..) al ruolo che andrà a ricoprire, dando a tutti le medesime opportunità.

FdR: Quanto è importante il Networking e l’Associazionismo per un’azienda come Gallazzi?
Ang:
Gallazzi fa parte di Unindustria, ma confesso che non abbiamo mai partecipato attivamente; trovo che ci siano molte opportunità e iniziative che le Aziende dovrebbero sfruttare di più. Purtroppo la vita di Azienda assorbe molto e forse sarebbe importante che le Associazioni di Categoria dimostrassero più proattività nell’approccio con i Manager del territorio. Avremmo sicuramente bisogno di un maggior sostegno in termini di servizi, di cultura, di corsi di formazione. Per questo ho deciso di utilizzare LinkedIn per iniziare a raccogliere dei contatti che possano essere utili in tal senso.

FdR: Cosa manca alle Aziende bolognesi, dal tuo osservatorio?
Ang:
Manca molto la formazione. Le aziende si trovano sempre a parlare di formazione, ma poi si fermano. In quest’area manca promozione continua, una proposizione attiva, sia tecnica che dirigenziale. Manca il consulente che apra gli occhi ai dirigenti e alle proprietà. Ogni tanto ricevo qualche timido approccio dalle solite due società di Milano, ma ancora non ho visto nessuno sul territorio che conosca le esigenze specifiche. Alla fine te la devi fare in casa…

Chiuderei con una citazione…. Se la teoria ed i fatti non coincidono cambia i fatti. E questo dovrebbe essere il motto che guida tutti i manager nelle aziende e  forse una delle carte vincenti nella mia realtà: portare il gruppo dirigente a mettere quotidianamente in pratica quanto citato.

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