Assisi, culla del cambiamento ?
Mercoledì 1° luglio è stata per me una giornata molto bella; la mattina sono stato per lavoro a Padova ed un’amica mi ha trascinato (grazie per averlo fatto!) a vedere la Cappella degli Scrovegni: l’espiazione dell’usura e Giotto.
La sera ho partecipato all’evento di Assisi, incentrato sul cambiamento. In un magnifico resort, attraverso una finestra, si stagliava in lontananza l’intera Assisi; vedendo la Basilica di San Francesco, ho pensato ancora a Giotto; le coincidenze.
Giotto ha cambiato molto nell’arte: ha superato il maestro Cimabue e, pur non disponendo della tecnica della prospettiva, aveva una travolgente capacità di rappresentare la terza dimensione (la profondità) nella sua pittura e di dare il senso del movimento.
San Francesco: quanto ha cambiato San Francesco? Denudandosi, rinunciando ai beni materiali, parlando con gli animali, rivolgendosi ai deboli tra i deboli, ribaltando gli schemi della chiesa paludata e ridando senso alla Chiesa degli Uomini, accettando le stimmate.
Ma se nella storia ci sono stati donne e uomini così (potremmo citare Madre Teresa, Mohandas Karamchad Gandhi, Martin. Luther King, Nelson Mandela…) abbiamo il diritto di spaventarci di fronte ad una crisi economica e finanziaria? Ripeto: una crisi economica e finanziaria, non una carestia mondiale, non una guerra devastante che mette in dubbio la nostra esistenza in vita domani o dopodomani, non una dittatura feroce, fatta di repressioni, rastrellamenti ed esecuzioni capitali. Abbiamo il diritto di spaventarci se dobbiamo cambiare qualcosa nelle nostre vite personali, professionali, di relazione? NO: non abbiamo il diritto di spaventarci! Dobbiamo essere pronti al CAMBIAMENTO. La coerenza e la perseveranza non devono essere dogmi; sono solo strumenti.
Francamente volevo focalizzarmi su altro, ma Giotto e San Francesco mi hanno trascinato… in alto.
Bella serata comunque: bella relazione di Silvia Carloni; begli spunti della coach Michela Trentin; bell’intervento del “vichingo” danese Morten Sorensen. Ed interessanti le discussioni a tavola: le resistenze al cambiamento, le origini della crisi, gli scenari globali e locali, i punti di svolta, le aziende che ce la fanno, nonostante tutto, gli schemi di proprietà delle majors che cambiano (Marchionne AD della Chrysler, i sindacati americani tra gli azionisti, le diverse interrelazioni che ne derivano). E Fior di Risorse che vuol cambiare: per crescere e fare di più; senza disperdere il valore base (le persone al centro), ma guardando ad ulteriori affascinanti opportunità.
Mi sia permesso di chiudere con uno slogan (per tornare al contenuto professionale delle nostre serate), che vuole essere un ulteriore spunto di riflessione: L’AZIENDA FORTE È QUELLA CHE CAMBIA PRIMA DI ESSERE OBBLIGATA A FARLO.”
Voglio partire con un ringraziamento a Susanna e famiglia: una location stupenda ed il “quadro/realtà” di Assisi, che si stagliava perfettamente nella finestra della sala meeting… wow!
Grazie agli organizzatori ed ai relatori:
Silvia con una relazione ben articolata;
Michela, che con il suo stile coach ha dato alcuni spunti estremamente ficcanti (il muro, dal sughero a Geomag…);
Morten con l’esperienza danese (che voglia di vedere qualcosa del genere in Telecom Italia, Corpo Forestale, Regione Toscana, comune di Pontedera…); e con un nome da “calciatore” di quelli che nel ’92 vinsero gli europei, sorprendendo tutti, rientrando al volo dalle spiagge per l’estromissione della Jugoslavia (spunto di riflessione sui cambiamenti?).
Una piccola precisazione sulla mia proposta per i prossimi incontri: “RELATORE DIFFUSO”, 3-4 minuti per 15-20 relatori, 1 ora in tutto (guai a chi me lo tocca: sto già chiedendo il copyright! ahahah!).
Voglio il copyright anche su questa:
L’AZIENDA FORTE E’ QUELLA CHE CAMBIA PRIMA DI ESSERE COSTRETTA A FARLO
Ciao a tutti e alla prossima (15 luglio)
Giorgio
Grazie Osvaldo e grazie Silvia per l’ottima serata. L’argomento trattato, la partecipazione, la location, la presenza dei “toscani” e di Mortimer hanno reso la serata frizzante. Next time per rispetto a chi viene da 2/3 ore di macchina dovremmo iniziare MAX alle 19,00 in modo tale da avere tempo sufficiente per parlare, mangiare e….. ritornare a casa senza rischiare le invettive della moglie….
A presto
Ecco un incontro, ecco un Gruppo, davvero capaci di dare “valore aggiunto”!!
Grazie di cuore, dunque, per la comune capacità di creare un campo energetico accogliente e fertile, dove i semi di una nuova cultura del lavoro – basata su di un’equilibriata focalizzazione su obiettivi di profittabilità e su autentici cura e piacere di relazioni umane – possano attecchire e rapidamente germogliare.
Già mentre rientravo a Città della Pieve, facevo mio l’interrogativo che è serpeggiato qua e là ogni tanto, a testimonianza di una diffusa attitudine a guardare verso il futuro: dove andrà FiodiRisorse? in crescendo, non c’è dubbio, ma in che direzione, verso quali mete?
Mi è venuto spontaneo immaginare che chi sa trovarsi bene insieme, a scambiarsi esperienze e conoscenze professionali, prima o poi, a tempo debito, dopo gli opportuni progetti-pilota, saprà anche LAVORARE BENE INSIEME.
In fondo è una proiezione quasi lineare, no?
Vi sono precise aree dello spazio cosmico che generano nuove nebulose, in una sorta di sala-parto deputata alla creazione.
E’ troppo immaginare che una galassia di talenti come FiordiRisorse raggiunga la massa critica per generare aziende talentuose?
Molte testimonianze di ieri sera riguardavano “parti” del genere a livello individuale: esco dall’azienda, divento professionista.
Il passo successivo sarà compiere un passo di gruppo: usciamo dalle nostre aziende e ci mettiamo insieme – tra AFFINI – a fare NOI impresa.
Che cambiamento! Che innovazione!
La capacità di far piani di medio-lungo periodo l’abbiamo, no?!
L’incontro di ieri e’ stato grandioso…a iniziare dalla location…( arrivato al parcheggio, cercavo la …”metro” per arrivare al ristorante..).
Anche gli interventi sono stati profondi, dalle slide di Silvia ( che aspettiamo tutti), a Michela ( venuta con alcuni amici dalla Toscana), fino all’interessantissimo Morten, che ci ha aiutato a capire come funzionano le cose in Danimarca e come uno straniero ci vede ( a proposito…quanta strada dobbiamo fare…!).
Detto questo, la proposta di Flavia mi sembra corretta: la parte di cibo per la mente e’ sempre piu’ di interesse e sempre piu’ catalizza l’attenzione ( a questo proposito mi piacerebbe dedicare una serata a capire perche’ in azienda i momenti come questi sono vissuti come un peso, con una resa conseguente, mentre qui, tra amici il risultato e’ completamente diverso!), e per questo e’ giusto darsi delle regole, una “governace” che ci aiuti ad ottimizzare al meglio i tempi ed i risultati.
Per il resto, gli ormai d’obbligo ( ma meritatissimi ), ringraziamenti a Silvia ed Osvaldo per l’organizzazione ed il risultato ( come fanno poi sempre a superarsi, prima o poi ce lo diranno…).
Bellissima location ieri sera nella Valle di Assisi. Ancora una volta grazie a Osvaldo e Silvia.
Il tema di ieri era il cambiamento; ne propongo uno:
questi incontri possono essere sempre di più concepiti come un momento sociale, ludico, conviviale?
E’ preferibile separare i momenti del cibo per la mente da quelli del cibo in quanto tale?
Un piatto prelibato ed un sorso di vino facilitano la comunicazione semplice, immediata, reciproca così come piace a noi?
Propongo di dedicare alla fase pensante un tempo iniziale definito e moderato, usando magari l’idea di Giorgio: “il relatore errante”. Tre minuti per ciascuno, all’inizio su un argomento, condiviso o anche no, ognuno col suo stile e poi solo il piacere di stare insieme e di raccontarsi le esperienze, confrontare opinioni, individuare pensieri nuovi e rilanciare magicamente l’indomani sul web il ponte per la continuità del network.
Ringrazio tutti dell’attiva partecipazione all’evento, un ottimo inizio per la tavola pensante di Fior Di risorse. E fior di risorse abbiamo visto ieri, attente ai cambiamenti e positive nei confronti di una evoluzione che ci deve vedere protagonisti e “promotori”.
Il gruppo umbro si è arricchito facendo un passo in avanti sia in termini di coesione che di condivisione delle conoscenze, delle esperienze e delle professionalità.
Ora l’impegno è di continuare su questa falsariga, con alcuni punti fermi:
1. mantenimento della cena come momento, ma d’ora in poi cena in piedi in modo da conciliare le cose da dire e la voglia di conoscersi meglio tutti
2. nella prossima sessione proveremo a sposare la scelta dei temi con la modalità “15 minuti”, vale a dire un coinvolgimento attivo anch ese breve di più relatori appartenenti al gruppo, che metteranno in condivisione alcune loro esperienze/cose da dire (grazie dell’idea a Giorgio)
3. allargamento del gruppo nei confronti delle persone che sono “all’avanguardia” nell’osservazione dei fenomeni, ma anche verso imprenditori e decision makers ch epotrebbero trarre vantaggio e piacere da questi scambi orizzontali
4. apertura e inviti a tema ad altri membri del gruppo toscani, emiliano e marchigiani, ma anche stranieri (Grazie Marten!) per una “apertura” verso logiche differenti.
Dimentico qualcosa?
Grazie di nuovo a tutti, ci vediamo a Firenze per il farewell party di Fior di Risorse.