Cercasi candidati impossibili
Provocatoriamente e ironicamente, ho deciso di aprire una discussione su Linkedin, dopo aver letto l’ennesimo annuncio di lavoro, dove si cercava una figura di alto profilo, ma di tenera età e di incredibile cultura universitaria e “masterizzata”. La mia discussione è stata subito presa d’assalto e nel giro di poco mi sono trovata a leggere preziosi commenti, da parte della comunità di soci di FDR.
Si parte con qualcuno che afferma che spesso gli annunci gonfiati, sono frutto della ricezione di tanti di CV, ci sono agenti che vogliono fare il Marketing Manager, o addetti alla reception che vogliono fare il Product Manager. Gonfiando gli annunci, si scoraggia l’invio di certe candidature dette sopra. Non ne sono in realtà però cosi convinta personalmente. Spesso la logica, del “ ci provo ”, continua a contare molto nella ricerca di un lavoro, anche se mi auguro che conti poco, per le aziende serie, che sanno come selezionare.
C’è stato chi ha dato la colpa ai clienti, che spesso non sanno cosa vogliono e chi ha dato la colpa ai recruters, che spesso non sono in grado di contraddire i clienti o di fare un’analisi dettagliata della reale posizione che l’azienda sta cercando. Anche nel paragone con i nostri amici europei, siamo inferiori, in quanto spesso all’estero l’azienda paga il viaggio al candidato per andare a fare il colloquio…oppure con i nostri amici americani, dove forse, un direttore generale a 25 anni, non esiste, ma un responsabile di una società a 30 sì….
Qualcuno è stato nostalgico, ha visto nel mio annuncio, una reminescenza, adolescenziale, quando appena laureato cercava il primo lavoro, scontrandosi con annunci, dove cercavano laureati, ma con 5 anni di esperienza nel ruolo….( forse con la lanterna di Diogene)
E poi vogliamo parlare del curriculum vitae, sì, il nostro adorato biglietto da visita…ma sì parliamone…!
Sembra che tanti siano gonfiati, tanti siano arricchiti, per ben presentarsi ad aziende,come candidati, che in realtà non siamo…una lingua in più, che magari si parla appena,una conoscenza in più, che magari non si pratica….il cosiddetto, come lo chiama qualcuno, CV dressing. Io credo che un bel CV abbigliato come un bel Tailleur, nero, scarpe semplici e magari una cintura stravagante, possa andare più che bene. Per dirla in breve, credo sia controproducente presentarsi, come quello che non siamo, rischieremo di vestire un abito da sera, quando in realtà indossiamo sempre i jeans o viceversa. All’interno delle aziende poi spesso non c’è chiarezza, in quando si cerca prima un Area Manager,che poi in realtà diventa un Account, che poi però quasi quasi, fa anche il National Key Account, però con contratto di inserimento.
Capita che alcune ricerche si interrompano o alcune cambino drasticamente il ruolo o i parametri,o siano ricerche anche sbagliate, come è capitato alla nostra amica che lasciando il suo commento ha fatto intendere di aver fatto un colloquio per un posto di un certo livello, come responsabilità, ma poco pagato e con un età massima di 28 anni.
Considerando che l’età media di un laureato in Italia ( con vecchio ordinamento attenzione! ) è 26 anni e poi magari, se è fortunato fa un Master, che conclusioni possiamo tranne ?
Sottoscrivo l’interessante “provocazione” e aggiungo (dal “basso” della mia esperienza, maturata in questo momento più come candidato che come selezionatore) che molte offerte dei “grandi” canali di recruiting rimangono attive per un periodo decisamente lungo… quando addirittura non ricompaiono ad intervalli regolari di un mese circa. Questo elemento, unito ad una definizione delle competenze fin troppo generica (spesso solamente la tipologia di laurea) e delle caratteristiche personali fin troppo “ottimistica” (quale giovane candidato non ha “volontà di crescita personale” o “predisposizione al lavoro in team”?) contribuisce a mio parere in modo determinante alla ricezione di un eccessivo numero di c.v….