BelleCapocceIn evidenzaNewsNewsletter

Cosa hai fatto di imprevisto?

1321 visite

Nella newsletter di qualche settimana fa, ad un certo punto della mia “lettera mensile”, ho fatto una domanda: “Raccontaci cosa hai fatto di imprevisto, quest’anno“.

Una riga di testo messa giù con leggerezza, nella totale inconsapevolezza di cosa sarebbe potuto succedere.

Invece in tanti avete risposto a quella domanda, raccontandomi piccole o grandi cose realizzate nel corso di quest’anno. Piccole o grandi storie di quotidianità in cui emerge una grande voglia di rimettersi in gioco, di esserci nonostante tutto e – quello che mi ha davvero colpito – di migliorarsi.

Tuttavia, nel vedere così tante risposte ho iniziato a raccogliere le vostre mail ed ho deciso per una volta di non parlare SOLO di FiordiRisorse, ma di far parlare voi.

Il che, potrebbe essere anche una bella occasione di networking, visto che se qualcuna di queste esperienze vi conquista, potete collegarvi con le Persona che le hanno trasmesse.

Non me ne vogliano gli autori se ho ripulito le mail dai commenti personali, dai complimenti e dall’affetto nei miei confronti e nei confronti della Community. Tutto volevo, tranne che far passare messaggi autoreferenziali.

Quindi…

Buona lettura, questi siete voi:

Chiara Batoni: quest’anno è stato uno spartiacque, un anno per ripensarmi e per scegliere con più consapevolezza a cosa voglio avvicinarmi e da cosa voglio allontanarmi.

Tra la fatica e l’adattamento per svolgere la formazione a distanza con connessioni instabili, partecipanti difficili da percepire (senza audio né video) e agenzie formative assenti, disorientate e richiedenti, i tempi “vuoti” li ho riempiti con un flusso creativo e ho iniziato a capire cosa mi manca (contesti e competenze).

Sono riuscita a rielaborare tutte le mie esperienze professionali e non solo e ad individuare il collegamento tra le mie passioni e il mio lavoro, che mi ha permesso di focalizzare il mio perché…. prendermi cura delle persone e dei contesti: dalla cura dello spazio fisico e dell’organizzazione, all’attenzione alla dimensione comunicativa/relazionale, perché credo che la qualità dell’esperienza vissuta e percepita attivi processi di cambiamento profondo e concreto.

In estate mi sono dedicata a cucinare cose buone e belle per mia madre che adora mangiare “bene” e che a causa di un incidente non ha potuto usare una mano per due mesi ed ho organizzato e gestito dei workshop di bioenergetica tra luglio e settembre (quando era possibile!).

La vera conquista è che finalmente mi posso prendere il tempo per me e che il tempo che dedico a migliorare la qualità e l’accuratezza delle cose che faccio non lo percepisco come “tempo perso”, quest’anno ho lavorato il doppio del 2019 e guadagnato la metà, ma mi sento più ricca!
Nicola Nabacino: ho scritto un libro sulla gestione aziendale, intitolato Nemici invisibili, dopo tanti anni di continui rimandi (adesso non ho tempo…). Un libro diverso, che racconta come risollevare le sorti di un’azienda attraverso un romanzo e non un manuale. Perché credo che scoprire cose nuove debba essere il più possibile piacevole.

Nina Barreca:  io durante questo anno pandemico sono stata bene. Si perchè è stato un anno in cui sono riuscita a togliere la “maschera aziendale” quella che ti obbliga  a dover usare certe parole, riproporre certi schemi, mostrarti meravigliata e pronta a trovare risposte di fronte all’ennesima richiesta sempre uguale, di progettare una formazione pensata più per chi la eroga che per chi la riceve. A dire la verità, un po’ talebana lo sono sempre stata e a fronte di certe richieste assurde difficilmente trattengo il mio non verbale e cerco sempre di ribellarmi, ma mai come quest’anno sono riuscita a parlare e progettare per le persone. Usando parole quali cura, benessere, coinvolgimento, fiducia senza che mi rispondessero: “ecco queste sono le tue psicocazzole”!

Ho più volte “sbattuto” in faccia alle organizzazioni clienti, l’amara realtà che se prima non fanno i conti con la loro cultura interna non c’è formazione che regga. Ed è stato bellissimo.
Tutta questo entusiasmo ha fatto sì che trovassi anche la giusta energia, ma anche il giusto tempo per tornare a studiare tantissimo, ad approfondire a non fermarmi ai titoli di un articolo o ricerca interessanti. Con buona pace di Italo e Trenitalia ai quali ho regalato dei gran pezzi della mia vita. Sono inoltre riuscita a stare più vicino alle persone anche sempre attraverso un video. i colleghi: spesso li videochiamavo solo per sapere come stavano e cosa facessero e ho tanto sorriso di fronte alle loro facce sorprese”come non mi devi chiedere niente?- no, volevo solo salutarti!” Mio figlio aiutandolo ad affrontare uno dei periodi più tosti che un bambino possa sperimentare. la mia famiglia che seppur a migliaia di KM ho sentito vicina e con la quale sono riuscita a dialogare con calma, senza lo stress di dover incastrare la telefonata nei 5 min libero tra un impegno e un altro. Sono in parte tornata padrona del mio tempo.
Monica Grana:
Vorrei dirti che in questo anno che è passato, lavorando da casa, mi sono riappropriata di almeno due ore e mezzo al giorno della mia vita e la qualità è migliorata moltissimo.

Leggo tantissimi libri e non la cronaca politica. Leggo in inglese e italiano, una media di quattro al mese Da quasi un anno non compro più il pane perché lo faccio io con il lievito madre e sono ormai quasi una professionista. Non potrei più farne a meno da quanto è buono.

Ho ricominciato a studiare una lingua straniera, la quarta per me, lo faccio tutti i giorni con costanza e sto vedendo risultati. Se consideri che in questo 2020, in sordina e senza la vicinanza dei miei due figli (che vivono entrambi in regioni diverse dalla mia) ho compiuto 60 anni, ne sono abbastanza fiera!

Che altro, non ho potuto essere presente alla serata degli OscarRafoni perché ero in piscina… sì, perché nuoto 3 sere alla settimana, come master agonista e quindi con il permesso di allenarsi a porte chiuse. Per me è vita e rinuncio a questi appuntamenti solo in casi eccezionali. Pierfrancesco Baiocchi:
Per quanto riguarda la tua domanda su cosa di straordinario abbia fatto quest’anno, ho semplicemente ripreso le redini della mia vita privata (sono sposato ed ho una figlia) e ti assicuro col senno di poi è stata effettivamente una cosa straordinaria. Te lo racconto perché la somma di questo nuovo equilibrio e lo smartworking hanno avuto effetti eclatanti sul lato professionale. 
Questa nuova situazione del mondo del lavoro, senza ore buttate in trasferimenti, trasferte, presenzialismi inutili, ma anche più presenza in famiglia a me ha fatto solo che bene! A leggere i social e a sentire i telegiornali sembra quasi me ne debba vergognare, ma d’altro canto se parliamo di performance professionali i numeri dicono che il settore di mia responsabilità ha performato più del 2019.   Quindi in breve, ho radicalmente cambiato approccio. Ed effettivamente volevo farlo da anni!! 

Antonio Busetto:
Leggerti è sempre un piacere ; motivo di riflessione e di stimolo. Personalmente sto cercando con tutte le forze di uscire dalla emergenza per tornare alla noiosa e ormai un pò lontana normalità del nostro mestiere. Per fortuna confrontandomi con quello che fate e scrivete trovo spesso spunti per ridisegnare e reinventare nel profondo quello che facciamo quotidianamente.
il mio motto per il 21 sarà: vorrei RI innamorami del mio mestiere !!

Alessio Crovara
L’anno appena trascorso, come dicevi, ha fatto emergere timori e capacità che fino a prima di un momento così difficile non si pensava di avere.

Nel mio piccolo il menage famigliare e lavorativo mi aveva lasciato in una comfort zone che il periodo trascorso mi ha aiutato a decifrare.


Sia io che mia moglie siamo fra i fortunati il cui lavoro non è stato intaccato. Ciononostante quel periodo ovattato, silenzioso, mi ha portato a riprendere una vecchia passione. La scrittura. Mosso da una scintilla, rinata in quale parte del cervello Dio solo lo sa, ho posto le basi per un romanzo, il primo. Oltre che all’esercizio letterario ho potuto studiare o almeno approfondire con chi ha più esperienza di me, quella che è la scrittura creativa. Scoprire poi il mondo dell’editoria, del self publishing e avere per la prima volta fra le mie mani la copia n.1 della mia opera è stato motivo di orgoglio. Tanto orgoglioso che ho finalmente presentato il mio lavoro a chi, per sei mesi, mi ha visto relegato nello studio nelle ore serali, ponendosi immagino, qualche domanda. Sto parlando di mia moglie, che con sorpresa ha ricevuto fra le mani la copia del mio lavoro.

Il mondo editoriale capisco bene sia qualcosa di vasto e certamente il frutto del mio lavoro non toglierà il sonno a Dan Brown, ma ritengo sia stato un momento importante per ricentrarsi su se stessi, raccogliere le proprie aspirazioni e ambizioni personali e farne un quadro, chiaro, di fronte a noi stessi.

Alla fine lo straordinario non è stato scrivere un libro, ma scoprire di poterlo fare, di capire che il tempo se si vuole, si trova, che le ambizioni o aspirazioni si possono perseguire ed è sempre, almeno nel mio caso un’auto ispirazione verso nuovi traguardi.

Ecco, il vero straordinario risiede proprio qui, nel capire ed essere consapevoli, che se si vuole, si può.
Marco Grazzi:
Raccolgo volentieri la tua richiesta e ti racconto cosa ho fatto di straordinario nel 2020, o almeno cosa è stato straordinario per me: mi sono innamorato del mio lavoro, del mio valore e del mio tempo.  Sono infatti uno di quei fortunati che nel 2020 ha lavorato più intensamente di quanto non avesse mai fatto prima.

Lavoro infatti per una Azienda che “veste” gli operatori Sanitari e contribuisce a rendere confortevole e dignitoso il ricovero Ospedaliero o Residenziale, o sicuro in intervento chirurgico.
Sin dalla genesi della pandemia per noi è stato un susseguirsi di richieste di aiuto e di interventi per potere garantire agli operatori sanitari ed ai pazienti le adeguate coperture, vestizioni e protezioni che andavano di pari passo con i ricoveri e le necessità sanitarie, in continua crescita.
Ho avuto modo di raccontare la mia vita ai tempi del Covid in un articolo scritto proprio su LI e che puoi leggere a questo Link:  Vita e Business ai tempi del COVID

Daniele de Marzi:  Alla tua domanda “se avete fatto qualcosa di straordinario..” diciamo che come altri , come appunto te dicevi causa covid, ho avuto modo di dedicare ulteriore tempo allo studio. L’ambito normalmente è quello delle Risorse Umane, durante la pandemia mi sono indirizzato alla Data Science partendo letteralmente da 0. Mi sono tolto un cruccio personale che ho sempre avuto, in un certo senso il gesto “straordinario” è stato quello di mettermi alla prova, cosa che in passato ho evitato per il timore di fallire. Ed è un po’ l’indirizzo che ho deciso di intraprendere per il futuro: il rendere ordinario ciò che in passato ritenevo essere straordinario o fuori dalla portata

Pierluigi Carlà:

Ho cominciato a collaborare con Università, enti territoriali ed Aziende per analisi ed altro sulle possibilità economiche del territorio analizzato. Dopo anni di Multinazionali è stata una bella “liberazione” organizzarsi il tempo senza dare retta a procedure non adatte e riunioni senza scopo.

Certo avevo previsto il salto nel buio ma non il Covid ma tanto la gestione degli imprevisti era da mettere in conto…

Luca Battistini:

Da parte nostra, siamo riusciti tramite il nostro NPS – Nuovo Patto Sociale tra azienda, OO.SS e lavoratori, a dare un forte impulso al cambiamento delle relazioni industriali (che a me piace chiamare relazioni umane).

Tale NPS, in virtù della sua capacità innovativa, è stato poi ripreso dal rinnovo del CCNL dello scorso settembre 2020, a bontà del nostro impianto e della nostra visione.

Del resto, “…Servire bene i clienti, prendersi cura dei dipendenti, trattare in modo corretto i fornitori e contribuire in modo effettivo al benessere della società e alla salvaguardia del pianeta deve essere concepito come un nuovo modo di fare business che la recente pandemia Covid19 ha costretto a ripensare”.

Giuseppe Alberto Maria Svampa:

Quest’anno è stato molto dinamico per me.

Ho contributo a tenere operativa l’azienda durante un periodo in cui si giocava a rincorrere i decreti, ho lavorato (lottato?) con la proprietà per realizzare un programma di investimenti coraggioso per anticipare il futuro.

Ho lavorato da casa, tanto, seguendo anche due bambini delle elementari in DAD (sulla quale vengono dette tutt’ora tante fesserie).

Ho portato a termine il mio percorso di preparazione nel project management e ho studiato e finalmente a ottobre sono diventato un project manager certificato, superando l’esame per PMP. Una grande soddisfazione, per un percorso iniziato con i primi corsi online diversi anni fa e completato con due corsi tra 2019 e 2020.
Un traguardo che mi ha reso fiero e mi ha reso curioso.

Curioso di scoprire cosa c’è d’altro al di fuori del mio lavoro attuale.

È stato un anno in cui mi sono interrogato molto sul mio futuro, sulla mia visione del lavoro, della carriera. Ho iniziato a ripensare le priorità. Ho anche storto molto spesso il naso davanti ai post su LinkedIn e su certi messaggi che accompagnano le richieste di connessione.Ma ho anche scoperto un buon numero di imprese interessanti, soprattutto nelle tecnologie ambientali, e ho conosciuto persone (e professionisti) con cui ho scambiato opinioni e idee.

Luca Cianci:

durante il primo lockdown la cosa straordinaria che ho fatto è stata quella di convertire in Associazione digitale la no-profit di cui sono co-fondatore officinaeducativa.com.  Ci rivolgiamo a insegnanti ed educatori e abbiamo anche lavorato a contenuti specifici per dare il nostro contributo sul tema della DAD.Adesso stiamo facendo corsi e webinar on-line per adeguarci al momento e sta funzionando abbastanza bene.

Nicola Durante:

La cosa più straordinaria è, intanto, quella di esserne uscito per ora indenne, avendo comunque sempre lavorato on the job e a contatto con persone, tra mille paure e ansie avendo a suo tempo un familiare in casa in via temporanea con delle patologie.  Quindi, sicuramente ho aumentato il senso di attenzione e responsabilità verso chi mi sta vicino, concetti banali ma che prima forse, preso dal continuo e incessante correre della vita quotidiana non ci si badava molto.

Ho imparato a essere più introspettivo, riflessivo, cercando di correre meno nelle attività quotidiane prendendomi più tempo sia per assaporare i piccoli momenti sia per dedicarlo alle mie piccole passioni che avevo abbandonato quali la lettura di libri, la mountain bike, la cura delle piante e del verde.

Nel frattempo ho anche creato tante bellissime relazioni su Linkedin e mi sono messo ad aiutare i molti laureati che sono in cerca di lavoro mettendoli in contatto con la rete di HR che mi sono creato in 10 anni su Linkedin oltre che segnalando tutta quella sfilza di PMI che ho imparato a conoscere negli anni e ignota ai nuovi.  Insomma, faccio da collante tra domanda e offerta di lavoro relativa al mio settore della ingegneria chimica.

Questo lo trovo molto gratificante, e lo faccio volentieri perché penso sempre alle difficoltà che ho trovato io anni fa e speravo sempre qualcuno potesse aiutarmi anche con un po’ di parole di conforto.

Matteo Reato :

Non ho fatto niente di particolare, a parte aver conseguito il diploma di Coach Professionista ed aver iniziato a dedicare 1,2 ore a settimana ad attività pro bono nel mondo della ricerca del lavoro.

Mi ritrovavo con richieste di connessione in cui mi si chiedeva se potessi trovare lavoro o se l’azienda in cui lavoro cercasse, allora ho iniziato ad analizzare i CV ed a consigliare quelli che sono le mie modalità.

Spero di rendermi utile insomma

Marco di Giangirolamo:

Cosa è accaduto nel 2020:

1) Tantissimo lavoro, in parte perche’ il portafoglio progetti 2020 era molto importante, in parte perchè il COVID ci ha messo di fronte a grosse difficoltà di esecuzione (una parte importante del nostro lavoro si svolge sui cantieri, e sui cantieri il lavoro agile è difficilmente applicabile).

2) Stupefacente capacità dell’azienda di reagire e portare avanti i progetti nonostante le difficoltà; 

3) Intensificato impegno dell’azienda a diversificare il proprio business, soprattutto nella direzione della transizione energetica

4) preoccupazione per un 2021 che potrebbe vedere una diminuzione degli investimenti nei nostri settori tradizionali (petrolchimica, oil&gas, fertilizzanti) e una minore liquidità (e quindi minore propensione a pagamenti tempestivi) da parte dei nostri clienti.

Lato mio quindi nulla di straordinario da segnalare, a parte il fatto che durante i lockdown mi sono riletto diversi romanzi di Dostoevsky.

Per quanto invece riguarda mia moglie (che per seguirmi in Italia aveva ovviamente lasciato il lavoro), ebbene lei ha colto l’occasione di iscriversi ad un master presso la Rome Business School, master che si è rivelato un ottimo strumento anche per il suo ambientamento a Roma (nonostante il COVID). Con alcuni colleghi del master sta attivando una piccola start up, e questo vogliamo considerarlo come qualcosa di straordinario.

Luca Righetti:

Ebbene si qualcosa di straordinario in questo infelice 2020 l’ho fatto.

Mi sono messo di buona lena ed impegno, sto seguendo un piano nutrizionale oltre che un po’ di palestra (attualmente in casa) e ho perso 14 kg! Una faticaccia per una buona forchetta come me.

Alberto Perini:

Il progetto che sto costruendo in questo momento pone come obiettivo il dare voce a nuove idee nell’ambito dell’intelligenza artificiale e della Cyber Security, utilizzando i canali social per creare un network, non appena avrò dato più forma a questa idea mi farà piacere condividerla con voi.

Silvia Scarabello:

questo tempo di latenza ha generato due pensieri ognuno congruo al suo ambito in me e nel mio compagno Alberto Perini.

Per quanto riguarda me ho finalmente deciso dopo quasi 4 anni di silenzio e archiviazione, di rilanciare il canale di comunicazione creativa che avevo fondato ormai 8 anni fa a Padova, si tratta di un blog network dedicato ai temi della creatività e della moda:LeCornacchie.com

Ad oggi siamo ancora in corsa con i preparativi di rilancio, ci lavoro con altri collaboratori, e siamo pieni di energie idee e buoni propositi nel creare una nuova testata sempre in linea con le linee guida che ci avevano accompagnato nella prima edizione, (ovviamente son passati anni e i linguaggi nel frattempo sono cambiati e stiamo lavorando ad un aggiornamento sul metodo di comunicazione) perciò mi piacerebbe tenervi aggiornati sugli sviluppi di questa mia nuova avventura. 

Per quanto riguarda invece il mio compagno, lui sta lavorando ad un canale di networking dedicato alla tecnologia in ambito della Cyber Security, ma di questo, in caso, le racconterà meglio lui.

Mi farà piacere condividere queste nuove esperienze con voi che siete una delle poche realtà interessanti e proattive in maniera professionale, grazie ancora per dare voce a chi crea e vi continuerò a seguire con entusiasmo

La cosa più bella del 2020 forse.

Laura Gori:

Io quest’anno di straordinario ho frequentato il vostro corso di giornalismo per non giornalisti.  Quella di giornalista era una delle mie carriere wonna-be quando dovevo decidere cosa fare da grande.
E mi ha trasmesso talmente tanto valore ed emozioni, che non me le posso tenere per me.
Quest’anno vi mando la mia Monia, nuova arrivata nel nostro Marketing.

Isabella Tiengo:

Di straordinario in questo anno appena passato c’è che ho cercato di volermi bene come contrapposizione all’energia che ho impegnato nel corso dell’anno nel voler bene ai miei collaboratori e alla mia azienda.

Il lockdown di marzo 2020 è stato un crescendo di impegni verso il mio staff; ho cercato di riorganizzare in modo “normale” le nostre attività, di trasmettere che eravamo sempre noi, che ciò che eravamo in grado di fare l’avremmo fatto anche in questo momento così “strano” seppur con altre e nuove dinamiche. Mi sono scontrata con rigidità impreviste, negatività e insofferenze.

Ma ho respinto tutto e, con i denti, ho affrontato tutto quello di nuovo e imprevisto stava arrivando. E per una come me che soffre se non riesce a “identificare e conoscere l’imprevisto” (sorrido mentre lo scrivo) è tanta roba.

Mi premeva mantenere unito il gruppo trasmettendo io per prima unione, forza, positività e fiducia.
E poi, straordinariamente, ho recuperato energie volendomi bene davvero.
L’ho fatto attraverso la lettura: una lettura leggera, una lettura in grado di trasferire il mio pensiero verso orizzonti lontani dal quotidiano, da sognare. Un’altra me, un altro presente, un altro film.

Per me è stato straordinario.

Lascia un commento