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Dal 20 al 22 ottobre sosteniamo le Marche

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Per mesi abbiamo cercato un progetto di solidarietà che ci facesse sentire a nostro agio.

Non poteva certo essere una delle mille “cene all’Amatriciana” (che qualcuno ancora scrive Matriciana) né tantomeno una raccolta fondi. E dopo aver visto cosa sta succedendo con le donazioni fatte attraverso gli SMS e le varie catene di privati che ancora non riescono ad ottenere risposta su come siano stati “investiti” i loro soldi, crediamo di averci visto giusto.

Abbiamo pensato fin dall’inizio che il supporto “più urgente” alle popolazioni terremotate fosse un affare di Stato: scuole e bambini, case ed anziani è l’imperativo a cui nessuno Stato degno di questo nome e nessuna Regione chiamata a rappresentare i propri cittadini può permettersi di ignorare.

Tutti agibili

Mentre invece, fin dall’inizio ci è apparso evidente quale fosse uno dei problemi più importanti di questa regione che vive ancora in prevalenza di pastorizia e produzioni agricole. La neve che è arrivata immediata già a pochi mesi dalle prime scosse di luglio ha messo in ginocchio agricoltori, piccoli produttori e soprattutto allevatori. Sono venute a mancare le strutture necessarie per ricoverare gli animali, spesso unica fonte di sostentamento per queste Persone.

Le notizie dei primi mesi d’inverno parlavano di tantissimi animali morti per il freddo e di allevatori che non volevano lasciare i loro paesi di montagna per non abbandonare le proprie greggi e le proprie mandrie. E poi, per andare dove?

Qualcuno ha provato a costruire di tasca propria dei ricoveri che permettessero quantomeno la sopravvivenza minima. Ci ha pensato la burocrazia e gli inadeguati amministratori regionali a fare il resto. Non solo hanno smantellato quei ricoveri di fortuna decretando la morte di quegli animali mettendo la parola “fine” anche a migliaia di microimprese già abbastanza svantaggiate da una cultura di Rete che nelle Marche non gode di una così vasta cultura a supporto, come abbiamo potuto constatare di persona intervistando, nella nostra ricerca di un progetto che ci assomigliasse, agricoltori ed associazioni di categoria.

Ad un certo punto sono scomparsi anche i sindaci a cui offrivamo il nostro supporto.

Intorno alla fine di marzo siamo entrati in contatto con il progetto “Tutti Agibili per un Giorno” coordinato dal Comitato “Un aiuto concreto per Castelsantangelo sul Nera” e da Francesca Pedanesi. In pratica si trattava di promuovere due giornate che si sarebbero svolte a Visso in giugno in cui, accanto ad una rappresentanza di produttori dei monti Sibillini a cui veniva data l’opportunità di farsi conoscere e di promuovere i propri prodotti, FiordiRisorse ha coinvolto alcuni professionisti volontari (commercialisti, formatori, amministrativi, architetti e qualsiasi tipo di servizio professionale) a disposizione di tutti coloro che avessero bisogno di consulenza e supporto gratuito per “rimettersi in sesto”. Provenienti anche da regioni molto lontane.

Una giornata straordinaria che non solo è servita a sensibilizzarci ulteriormente facendoci conoscere persone straordinarie e storie di resistenza vera.

Ma non è finita qui, poiché il Mercato Centrale di Firenze, ha risposto immediatamente alla nostra iniziativa, offrendo uno spazio gratuito a quei produttori, permettendo loro un palcoscenico di grandissimo prestigio in un luogo presidiato da centinaia di migliaia di turisti e di visitatori.

Questo fine settimana, dal 20 al 22, sarà la volta di Giorgio Calabrò, “norcino” marchigiano.

Se siete da quelle parti, rendeteci agibili ancora per un giorno.

Calabrò

Noi di FiordiRisorse
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