Visso, Italia (purtroppo)
Ci ha fatto molto piacere rivedere gli amici di Visso, Giorgio Calabrò e la sua famiglia, ospiti al Mercato Centrale di Firenze.
Abbiamo avuto modo di parlare un po’ con loro per farci anche raccontare quello che è accaduto dall’incontro di “tutti agibili per un giorno”, circa quattro mesi fa.
Erano molto felici di trovarsi a Firenze, in quel bellissimo e affollato mercato (oggi non ci si muoveva, quasi, dalla gente che c’era). Una location prestigiosa, a detta di Giorgio, il titolare, con un gran passaggio di persone di varie nazionalità. Il banco era ben visibile e segnalato dal cartellone che pubblicizzava l’iniziativa “con le Marche, per le Marche”.
I prodotti esposti e la simpatia dei nostri amici hanno fatto il resto.
Sono venuti in quattro, Giorgio, la moglie e un’altra coppia di norcini, con cui condividono il laboratorio a Matelica, unico modo al momento per continuare a lavorare. Cinquanta chilometri di distanza non facili da percorrere ogni giorno, in attesa di poter vedere realizzato il nuovo laboratorio a Visso, i cui lavori sono fermi per intoppi burocratici.
Giorgio ci ha parlato dell’iniziativa dell’azienda Loro Piana, che ha pensato di finanziare la costruzione di un capannone dove dovrebbero trovare spazio lui ed altri imprenditori della zona. La struttura avrebbe dovuto essere pronta a maggio, ma per un errore di calcolo di 80 centimetri il permesso di costruire è stato rimandato. Pare che riusciranno ad ottenere l’autorizzazione nei prossimi giorni e sperano di poter inaugurare i nuovi locali nei primi mesi del nuovo anno.
Nel frattempo sono state consegnate le casette di legno a Visso e Pievetorina. Sono sistemate a schiera e hanno una piccola veranda sul davanti, che ha già fatto nascere i primi screzi tra confinanti, a causa degli animali domestici (cani e gatti), che quando sono fuori vanno a “invadere” gli spazi degli altri.
La moglie di Giorgio ci ha raccontato, infatti, che la popolazione è ormai insofferente anche alla più piccola cosa.
Se nei primi tempi dopo il terremoto la solidarietà aveva dato a tutti la forza di andare avanti, adesso ogni minimo accadimento diventa motivo di lite. Discutono per la posizione delle casette, per i pezzetti di terreno assegnati, per i cani che abbaiano, per i gatti che girottolano curiosi … per qualsiasi cosa. Tanta gente non si parla neanche più.
Un’altra cosa che ci ha stupito è aver sentito che anche le famiglie più solide si stanno sfasciando. C’è stata un’ondata di separazioni che ha coinvolto anche coppie sposate da molti anni.
Le promesse non mantenute, le difficoltà burocratiche e la lentezza degli interventi stanno portando allo stremo le persone. A parte il fatto che le casette sono state consegnate con un ritardo ingiustificabile, i lavori di allestimento sono andati a rilento per la presenza di pochissimi operai, fermati addirittura dall’Ispettorato del Lavoro che ha contestato assunzioni irregolari come addetti alle pulizie di chi invece lavorava come muratore o piastrellista. Chi è rimasto a Visso, poi, non ha ancora potuto smaltire le macerie perché ci sono state contestazioni sull’appalto.
Una ditta locale aveva proposto l’abbattimento dei ruderi e lo smaltimento delle macerie per 20.000 euro, ma qualcuno a Roma ha detto che era necessario indire una gara su base nazionale, vinta poi da una ditta del Sud per il doppio del prezzo proposto.
A tutte le difficoltà c’è da aggiungere la necessità di rialzare e rinforzare gli argini dei fiumi, ma l’Ente Parco dei Monti Sibillini si oppone – correttamente – ad interventi di cementificazione. Una soluzione, però, deve essere trovata.
Una cosa che può confortarci è che, nel complesso, l’estate è andata abbastanza bene. Gli operatori che abbiamo conosciuto hanno continuato a lavorare nel parco di “tutti agibili per un giorno” e hanno organizzato eventi musicali e spettacoli che hanno richiamato molte persone. La cosa è stata possibile perché il Sindaco di Visso si è preso la responsabilità di rilasciare l’autorizzazione alla fruibilità dell’area.
“Certo è che le scosse di terremoto non sono ancora finite”, ci ha detto Giorgio. Se ne avvertono ogni giorno, e secondo i geologi andranno avanti ancora per un anno o fino a che non ci sarà un’altra grossa scossa. L’energia accumulata con i due terremoti del 2016 è stata tanta e ancora è in attesa di essere “dissipata”.
A settembre la scuola è stata riaperta e qualche bambino è tornato a frequentarla: fanno la spola avanti e indietro, ogni giorno, dai paesi dove sono alloggiati. Mancano però i giovani. La parte più attiva della popolazione è andata a cercare lavoro altrove, con successo, tra l’altro. Ragazzi abituati all’accoglienza e a lavorare nelle strutture ricettive hanno trovato nuove occupazioni in alberghi e ristoranti. Tanti vorrebbero tornare, ma è difficile finché non si ricreano le condizioni per ripartire con il lavoro.
Gli anziani, invece, vogliono tornare a Visso, anche solo per morire nel loro paese.
Tanti di loro, che sono alloggiati negli alberghi delle località di mare, hanno dovuto subire umiliazioni da parte dei gestori delle strutture ricettive. Costretti a consumare i pasti solo in determinati orari (non oltre le 12.00 a pranzo e le 18.30 a cena) per non disturbare i turisti con la loro presenza, si sono visti allontanare anche per la loro tristezza. “Non vorrai mica rovinare le vacanze alla gente con il pianto e la malinconia!”. Persone che hanno sempre lavorato senza dover chiedere niente a nessuno, private della dignità a fare la fila con il vassoio in mano per ritirare le vivande, solo per poter cenare più tardi, in camera.
Ascoltare le loro parole fa venire una grande rabbia, la stessa rabbia che abbiamo visto esprimere dai terremotati che oggi hanno scaricato le macerie davanti a Montecitorio. Quello che chiedono, in fondo, è di non essere dimenticati e di poter ricostruire come già successe in seguito al sisma del 1997. Chiedono di poter ricominciare a lavorare e a vivere una vita “normale”.
Non li abbandoneremo. Ci siamo salutati dandoci appuntamento a Visso, prima di Natale. Sempre che nel frattempo non cadano i 2,5 metri di neve dell’anno scorso.
Disponibile a dare voce ai terremotati violati nella loro dignità da uno stato onnivoro, al minimo sul mensile della mia città Montesilvano (PE) Il Sorpasso. Tutti devono sapere. Sarò sempre disponibile ad aiutare i fratelli marchigiani in difficoltà