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Del valore dei valori

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Anche stamattina, quando mi sono svegliato dopo le mie ormai canoniche 6 ore di sonno, sono decisamente uscito dal letto …

Perché la giornata è piena di progetti, che s’incastrano uno nell’altro come scatole cinesi, che ne partoriscono altri cammin facendo, perché le idee non vanno mai in vacanza, perché c’è qualcuno in famiglia (anzitutto) e poi al lavoro, fra gli amici, per strada che da quei “progetti”, nostri o loro (che hanno la massima priorità per me), si aspetta qualcosa.

Che sia una mano, un sorriso, una pacca sulla spalla, una strizzata d’occhio o una bella spinta o un cazziatone (perché si prendono e si danno anche quelli !), che importa se tutto questo nasce – anche senza forma – ma con la sostanza di crede che da soli non si arriva da nessuna parte.

E tutto questo ogni giorno ti piace sempre di più, lo capisci soprattutto dai piccoli segni. L’ha già detto qualcuno – non è mia – è un entusiasmo che si autoalimenta, ecco una sana energia rinnovabile, molto eco e assai compatibile.

Ho fatto una foto in montagna, qualche giorno fa. Ho avuto la sensazione, rivendendola al pc, che quella foto non l’avessi fatta io se non con il pensiero. Poi ho capito che dietro quell’immagine c’è una stupenda e serena giornata passata con gli amici, anzi alcuni mai frequentati prima, eppure una vera bella giornata !

Quei colori hanno un po’ a che fare con i valori (quelli interpretati da Paolo Manocchi) e forse tanti altri che teniamo timidamente chiusi, ma che ci appartengono … E’ che troppo spesso ne siamo portatori sani e inconsapevoli …

È molto più importante ciò che gli esseri umani hanno in comune, di quello che ognuno tiene per se e lo distingue dagli altri. (Hermann Hesse)

 

 

4 Commenti

  1. Questo articolo di Fausto merita di essere raccolto non solo per il senso che contiene ma soprattutto per la purezza con cui lo ha scritto. C’è una Semplicità che non sa di retorica.

    In questo periodo della mia vita sto finalmente ridando valore al Tempo: aver ottenuto il part time in azienda mi permette di avere gli occhi più vigili su di me e su ciò che desidero. E vedo meglio anche chi mi sta intorno.

    Certo la busta paga è più leggera ma io parecchio più di lei.

    Da piccoli, a scuola, ci insegnavano che invertendo l’ordine degli addendi il risultato non cambia. Ora, da grande, sto puntando a cambiare il risultato invertendo il Valore – e non semplicemente l’ordine – degli addendi.

  2. Anch’io, più modestamente, da sempre cerco di ispirarmi all’approccio esistenziale di Fausto.
    Ma è durissima perseverare, senza peraltro aspettarsi niente, quando spesso ogni pretesto e’ buono per cercare di stritolarti. E credetemi non sono un vittimista … .

  3. L’accenno, in toni semplici e diretti e sinceri, di Fausto ai Valori è quanto di più bello potessi leggere stamane. Condivido le tue sensazioni, Fausto, e mi auguro sempre di trovare, ovunque io sia, persone che riescano a comprendere il significato profondo delle cose “semplici”. Spesso nei luoghi di lavoro è difficile trovarne, ma ancora più spesso ne basta una, che sappia contagiare.

  4. Daniela, grazie anzitutto per le Tue parole. Il luogo di lavoro è senza dubbio una delle palestre più estenuanti per la gestione, l’applicazione e la rappresentazione dei Valori, di qualsiasi natura essi siano.
    La cosa strana è che, nostro malgrado, talvolta serve una bella sfuriata per farli venire a galla, proprio come un piatto di saporiti gnocchi delle nostre parti. Vissuto: posso confermare.
    E’ pur vero che la “rappresentazione” potrebbe essere una “messa in scena”, ma da vecchio teatrante posso dire che queste variazioni si percepiscono subito.
    La parola d’ordine o almeno una delle parole d’ordine è “dare”, “condividere” e poi entra l’effetto domino, che fa il resto a dispetto dei venti contrari.

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