Evento FdR in Patrizia Pepe: Alla ricerca dell'esperienza e del coraggio.
Descrivere un evento è cosa molto semplice.
Gli eventi riescono sempre benissimo, le persone sono entusiaste, pacche sulle spalle, alla prossima, civediamocivediamo.
Va sempre a finire così. Bene o male chi costruisce eventi racconta i suoi eventi come qualcosa di sensazionale.
Motivo per cui non ne parleremo noi, ce lo direte voi, nel caso, commentando questo post.
Quello su cui invece vorrei soffermarmi è il punto in comune degli ultimi eventi di FdR: dall’aeroporto di Bologna, alla Cantina Bentivoglio, a Patrizia Pepe, la parte dei leoni l’hanno fatta le Storie. E l’Esperienza.
Stiamo puntando tanto ultimamente, ma lo abbiamo fatto fin dal primo momento, sul racconto di cose concrete. Chiediamo ai nostri testimonial e alle aziende che ci ospitano di farci toccare con mano le cose che dicono. Evitiamo slides e le sostituiamo con foto, evitiamo video e fermiamo l’attimo in cui un dipendente (come fu in BoxMarche) racconta il suo punto di vista.
Durante la serata di ieri, sia nella presentazione di Claudio Orrea, sia nelle parole di Riccardo Ruggeri e di Piero Iacomoni non c’è stato un solo riferimento promozionale, pubblicitario, autoreferenziale.
Claudio non ha avuto nessun problema a raccontarci che i social per la sua azienda sono il futuro, ma che gli stessi social hanno rappresentato per un momento un grande problema, scherzando sull’avvenimento che portò Giulio Golia delle Iene a fare un servizio in seguito ad un autogol “social” di cui la letteratura del web continua ancora a parlare. TRASPARENZA, COERENZA, CONCRETEZZA.
Forse non è un caso che i Maestri di Jazz Enrico Intra e Franco Cerri avessero un secolo e mezzo diviso due. E le mani hanno parlato per loro. Come non è stato un caso ieri avere fra i testimonial due cavalli di razza come Iacomoni e Ruggeri, due esempi concreti di Cambiamento (altro che balle!), due veri startupper che hanno saputo creare, costruire, innovare e poi cambiare. Anche fallire (“perche una startup DEVE fallire” ci ha detto Ruggeri). La dimostrazione che per fare startup non è sufficiente avere 30 anni e saper usare il computer, ma è fondamentale avere coraggio, battere sentieri poco conosciuti e al momento giusto smettere. E ricominciare. E non tutti i 30enni smanettoni hanno coraggio, E idee.
L’ESPERIENZA è dunque l’altro valore a cui in FdR daremo sempre più importanza. Laddove le aziende stanno perdendo pezzi di memoria importante, cultura manageriale strutturata (e sentir parlare Ruggeri di cosa è stata la Fiat prima, CNH poi, nelle piccole storie di un operaio diventato dirigente, poi imprenditore, oggi autore e giornalista è un tesoro immenso), esperienza tecnica, FiordiRisorse cercherà sempre più profondamente queste storie e questi “grandi vecchi dall’occhio brillante”.
Pezzi di vita che non troviamo più.
Dico soltanto che i temi del dibattito di ieri sera oggi sono stati oggetto di discussione, in Inglese, al master in Luxury Management.
Con grande successo!
Semplicemente Fiordiridorse!…
Come ho sottolineato alla fine degli interventi dei testimonial, all’evento in Patrizia Pepe, è stato un bell’evento.
Sia perché conteneva storie molto FdR: un dipendente di un’azienda partecipa al MUSTer e poi ci parte a fare un modulo dell’edizione seguente nella sua azienda, Monnalisa e porta il suo presidente, personaggio vulcanico e volitivo, tre volte ad incontrarci in pochi mesi.
Sia perché abbiamo sentito dire delle cose “sconvolgenti”, con una semplicità straordinaria; ne cito due di Ruggeri (più o meno): “la crisi serve per il cambiamento, per liberare quote di mercato, per fare pulizia”; “le start up devono (anche nda) fallire”.
E poi passare dalla tradizione della Garfagnana, alla regina Elisabetta, all’acquisizione dei marchi italiani da parte di gruppi stranieri… straordinario!
P.s. un grazie di cuore allo staff di Patrizia Pepe, per l’ospitalità in un “tempio” del Made in Italy: grazie all’A.D. Claudio Orrea, a Marco Ruffa, a Cosima e a tante altre persone che hanno contribuito ad ospitarci e a permetterci di ascoltare Orrea stesso, Ruggeri e Iacomoni.
Come ho già avuto modo di esprimere a tutti e tre gli ospiti, il sentimento generale dell’altra sera è stato quello di gratitudine. Per ciò che i nostri amici hanno voluto condividere, ma soprattutto per come lo hanno fatto.
Nel pubblico c’erano professionisti, startupper (anche quarantenni), lavoratori dipendenti e imprenditori: credo che tutti abbiano ricevuto ispirazione.
Oltre a quanto scritto da Osvaldo e da Giorgio a proposito di Coraggio, esperienza e crisi (fantastico l’entusiasmo con cui Ruggeri ha parlato dei prossimi 20 anni di crisi!), sottolineo un’altro aspetto che mi è rimasto impresso, anzi spero, inciso, nella mente.
Ruggeri, parlando della sua consulenza al sig. Ferrero (sì, quello della Nutella), ha compreso in breve che il suo contributo era a suo dire superfluo e che semmai era lui che stava imparando da Ferrero stesso.
Questa è la doppia lezione che ne ricavo: l’UMILTÀ che sia Ruggeri, sia Ferrero mostrano in un comportamento di DEDIZIONE AL SERVIRE. Se qualcuno ci paga per il nostro lavoro, è perché noi SERVIAMO qualcuno. E di conseguenza la FOCALIZZAZIONE sul prodotto: chi immaginava che il top manager di uno dei più grandi marchi globali si sporcasse ancora le mani con il prodotto (va be’ di Nutella forse è facile!) piuttosto che occuparsi solo di finanza, architetture societarie o patti di sindacato?
del resto questi temi saranno oggetto anche dell’intervento di domani in Carpigiani: SERVIRE, con tutta la DEDIZIONE POSSIBILE. Perché solo con la passione, la tua azienda, il tuo prodotto, il tuo servizio diventa UNICO (da Cecchini a Ferrero, il passo è breve)
“L’ESPERIENZA è … valore … cui in FdR daremo sempre più importanza”.
Osvaldo ha detto tutto. Da parte mia nutro la speranza che le imprese “contaminate” da FdR raccolgano questo input, attingendo alle tante professionalità senior … disponibili – da subito – a mettersi a loro disposizione.
“L’ESPERIENZA è … valore … cui in FdR daremo sempre più importanza”.
Osvaldo ha detto tutto. Da parte mia nutro la speranza che le imprese “contaminate” da FdR raccolgano questo input, attingendo alle tante professionalità senior … disponibili – da subito – a mettersi a loro disposizione.
Tralascio i complimenti per semplice timidezza. 2 sole cose: la mia copia del libro di Ruggeri non è già più intonsa e consiglio tutti gli acquirenti di non lasciare le loro copie a prendere polvere in libreria troppo a lungo. Lettura gustosissima ed estremamente “colta”. Secondo: ieri mi sono fatta un giro al Cibus di Parma. Confermo che “passione” non è solo una parola di moda (ab)usata negli spot pubblicitari, ma la quasi regola, soprattutto fra i piccoli produttori artigiani. Cito solo un esempio fra tutti, il giovane Fabbri che produce pasta artigianale in Chianti nella piccola azienda che è della sua famiglia dal 1893. Osvaldo, lo vedrei bene ospite di uno dei prossimi eventi di FdR. Per concludere una nota frivola, ma non troppo: come dice Claudio Orrea la bellezza è importante. E la stupenda opera d’arte ospitata nell’atrio di Patrizia Pepe regala un’emozione che perdura e un senso di grazia, di maestria e di armonia che stordisce. Grazie a tutti per la bella serata.