Le frasi che ammazzano il lavoro. E le Persone
Abbiamo iniziato a raccogliere quelle che sono per noi “le frasi che ammazzano il lavoro. E le Persone” e che stiamo scegliendo fra quante andranno a comporre la nuova campagna soci che abbiamo chiamato “Non è Niente di Personale” citando una delle suddette frasi-killer.
Questa è una prima lista nata dal confronto fra quanti partecipano attivamente a FdR, ma nei commenti puoi proporre anche la tua e farla partecipare al “contest” senza premi!
Magari la vedrai circolare fra quelle che useremo per promuovere la Campagna Soci 2023 a partire dal 9 dicembre.
Intanto se già vuoi aderire a FiordiRisorse, puoi associarti qui
Salvatore Lo Tufo
Non è niente di personale
Laura Pasquarelli:
Mettiamo le persone al centro
Il cliente prima di tutto, il resto viene dopo
Eura Trivisonno:
Siamo un’azienda leader di mercato
Bisogna farlo entro 1 mese
Tutte quelle ore per questo progetto? Ma noi con quelle ore ci facciamo una macchina intera!
Carolina Bussadori:
Teniamo al benessere dei nostri collaboratori
Giorgio Mottini:
Abbiamo sempre fatto così
Simona Malta:
“La porta del mio ufficio è sempre aperta”.
“Il fallimento non è contemplato”.
“Siamo una start-up giovane e innovativa”
Benedetta Bertellini:
Non viene mai alle cene aziendali
È un polemico
Viero Negri
Devi imparare a stare al tuo posto
Patrick Oggero
L’interesse dell’azienda passa davanti all’interesse delle persone
Non abbiamo budget
Serve per ieri
Le faremo sapere
Dovresti saperle queste cose, è già da tanto tempo (x mesi/anni) che lavori con noi
Maria Grazia Pagliuca
Un bel progetto, ma abbiamo altre priorità
Noi non possiamo rispondere, chiedetelo al sindacato
Non siamo noi ad impedirlo, sono i tuoi colleghi che non sono pronti.
Apprezziamo il tuo impegno ma occorre che le cose maturino pian piano.
Si, ma i numeri?
Si, ma ti volevo far notare questo piccolo errore… (dopo che ti sei sbattuta/o portando a casa numerosi risultati senza nessun apprezzamento)
Sara Murtas
Non abbiamo budget
Stefano Lena
Siamo attenti ai bisogni delle persone
Mandami una mail
Mettimi in copia
Facciamo una call di allineamento
Nessuno mi ha coinvolto
Facciamo un piano
Non abbiamo budget
Dobbiamo cambiare approccio
La concorrenza lo fa
Dobbiamo pensare out-of-the-box
Dobbiamo essere innovativi
Non mi ha più risposto
Il prossimo anno abbiamo degli obiettivi ambiziosi
Non è compito mio
Valeria Missiani
“Tutti devono saper fare tutto”
“Formare persone non ci hanno portato risultati soddisfacenti, preferiamo buttarle nell’oceano e solo i migliori resteranno a galla”.
“Se il tuo manager ti dice di buttarti dalla finestra tu lo devi fare”
Giovanna Granata
“per il tuo ruolo non è prevista formazione”
Giusi Tognetti
“Per il tuo ruolo (manager) non esiste smart working”
Francesco Stanchi
“Vogliamo maggiore flessibilità e disponibilità da te”.
“Siamo una grande famiglia”.
Antonia
“È inutile che continui a studiare, tanto non ti serve a nulla”.
Tiziana
“Io non sbaglio mai”
“Io devo sapere tutto, se no non posso controllare la situazione”
“Rispondi così perché hai il ciclo?”
“È urgente, non sai gestire le priorità”
“I tuoi colleghi ti disturbano. Io non glielo dico altrimenti mi arrabbio, devi farlo tu”
“Stai andando a pranzo? No, prima devo parlarti 3 minuti” (e addio pausa pranzo, ndr)
Giacomo Cadelli
“Siamo in guerra!”
Cristian Bucci
“Ci sentiamo ASAP per un feedback”
Pamela Nerattini
“Ma chi ti credi di essere per prendere aspettativa e andare a fare un master?”
“Decidiamo noi chi è valido.”
“Abbassa pure la cresta, le tue idee non ci interessano.”
Chiara
“Comunque alla fine decido io”
” Ma se fa smart working poi magari fa anche altro”
” Non resisti allo stress”
Alessandro Visini
“Non è la persona adatta a ricoprire quella mansione..”
Francesco
“Vado giu a cantare la messa”
“Lei è di mentalità olandese: alle 17.30, le cade la penna”
“Eeeeh…ma te con chi vai in barca d’estate?”
“Ti do un consiglio da amica: non insistere su queste cose, io ho visto molte persone entrare e uscire velocemente da qui”
“Io sono intoccabile: sono stata scelta dal proprietario”
Alessio Pola
“Cosa pensi di trovare fuori da qui?”
Stefano
“Hai un minutino..?”
Sabrina Palumbo
“Cosa ti cambia sapere come ti assumiamo? Tanto convivi e non hai spese!”
“Tu lo fai perché lo dico io”
“È difficilmente misurabile il tuo lavoro, se non hai inviato mail è come se non avessi lavorato”
Katiuscia
“Mi serve il report”. “Per quando?” “Subito”
“Mentre tu eri a casa malato/a ci siamo fatti un mazzo tanto”
“Non si può fare”
“Si è sempre fatto così”
Manager che “ordina” dall’altra stanza mentre tu stai facendo tutt’altro
Christian
“Non si può, abbiamo fatto sempre così e gli altri prima di te non si sono lamentati.”
Gabriele
“Qui vogliamo persone sempre entusiaste per quello che fanno”
” Se non sai come fare guarda i valori aziendali”
“Al massimo meeting di 30min col cliente, dobbiamo ottimizzare”
“Non possiamo permetterci di sbagliare, dobbiamo essere perfetti coi clienti”
Luana
“Bisogna essere tutti allineati.”
“Lo so nel contratto il sabato non è lavorativo, però noi tutti insieme possiamo decidere di venire in ufficio, però lo dobbiamo fare TUTTI.”
“Non hai i numeri, devi riabilitarti.”
Sandra
“Se non vi va bene, lì è la porta”
“Bastone e carota”
“Mai porre limiti al peggio”
(Pronunciate dal CEO -azienda abbigliamento Bologna-fallita ora).
“Mettimi sempre in cc in tutte le mail che mandi”
“Buona squadra non si cambia” (azienda padronale nel petrolchimico)
“Cosa fa il suo marito e quanti anni ha? Ha figli?”
(Frase canoniche di apertura colloqui)
Salvatore Cucco
“SALIRE A BORDO”
Vincenzo
“Magari questa cosa la facciamo fare a uno più giovane e creativo”
“Dopo i 50 anni non sono più previste promozioni”
Sonia Marchese
“Siamo l’azienda più bella del mondo”
(Retorica, autoesaltazione)
“Non c’è posto per te”
(sui piani di mobilità interna in barba al profilo, alle competenze, alla motivazione)
“Tu e questo tuo pallino della condivisione”
(sul valore della collaborazione interfunzionale)
“Mi sa che tu sei comunista.”
(sugli impegni presi con comunitá locali)
Federica Romagna
“Siamo tutti utili ma nessuno è indispensabile”
“Non è niente di personale, è lavoro”
Roberto Morvillo
“Non si chiamano piani di licenziamento, sono riorganizzazioni aziendali”.
“Cari dipendenti, il budget del bonus è collegato alle risposte che darete all’indagine di clima”.
Davide
“Abbiamo chiesto se vuole figli?”
Annamaria
“Sono in due, ma messi insieme non fanno un cervello sano.”
Frase pronunciata dalla titolare riferita a due lavoratori durante un incontro con un consulente esterno mentre erano presenti varie persone.
Mario Giaccone
“Non mi puoi sempre mettere in mezzo che hai dei figli piccoli!”
“Se le tue idee mi fanno guadagnare cento milioni di euro ma devo cedere un grammo del mio potere, allora ti dico no”
Luca
“(pubblicamente) ditemi chi è stato!?”
“Scusa ma che ti importa? Lo prendi lo stipendio, no?”
“(Manager) a che servono gli incontri 1 to 1? Mica sono uno psicologo”
“Ah quelle sono cose delle risorse umane, ce l’hanno le aziende grandi, noi siamo una azienda che lavora”
Salvatore Conti
“Io ho SEMPRE ragione!!!!”
Silvia Buttini
“Cosa credi di fare? Mica siamo in una multinazionale!” (in riferimento alla necessità di pianificazione).
“Non mi interessa quello che pensi”.
“Non sei pagata per pensare”.
“Non mi interessano i dati. Qui si fa come dico io e basta”.
“Da noi queste cose non si possono fare”.
“Qui si deve fare tutto (anche annaffiare le piante)”.
“Non possiamo pagare gli stipendi. Tanto molte di voi hanno un marito, no?”.
“Ti ho già visto andare in bagno 3 volte”.
Matteo
“Pensalo come vuoi, ma fallo come dico io”
“Se una parte dell’azienda è obbligata a venire in ufficio per lavorare, non capisco perchè altri abbiano la possibilità di farlo da casa”
“Sei troppo giovane per quel ruolo (e poi scopri che colloquiano persone esterne della stessa età).”
Claudia Sabbatini
“…ma perché hai bisogno di lavorare, non hai un marito che ti mantiene?”
(Accaduto 5 anni fa, frase detta da un collega in un contesto molto spiacevole)
Massimo
“Qui dentro conta solo il fatturato e la marginalità”
Piero Chiappano
“È cattolico, incompatibile con la nostra cultura aziendale.”
Antonia
“È inutile che continui a studiare, tanto non ti serve a nulla”.
…vedi che non sei un impiegato delle poste.
vogliamo maggiore flessibilità e disponibilità da te.
entri quando vuoi ed esci quando vuoi. che pensi di essere a casa tua?
siamo una grande famiglia.
sai, mi conosci, ho sempre avuto rispetto di te, ma ultimamente ti stai comportando male.
Ottimo, Francesco!
.. abbiamo chiesto se vuole figli?..
Nel caso li procurano loro?
Se entro i 40 anni non sei dirigente lascia perdere, a proposito tu di che anno sei?
Ma questi corsi che ha fatto servono?
Mi serve una persona più giovane, pensavo intorno ai quaranta.
I giovani hanno più dimestichezza con il computer, mica come quelli della nostra generazione.
È sicura che prende questo stipendio?
Ha figli piccoli?
Cerchiamo una persona che abiti vicino (una ventina di minuti di macchina sono troppi!)
Ci vuole il tempo che ci vuole
Siamo tutti utili ma nessuno è indispensabile
Non puoi fare carriera se non hai le spalle coperte
Ha avuto la promozione grazie alla chiamata politica
C’è chi può e chi non può
“Mettici un po’ di sostenibilità, che va tanto di moda”
Suggerimento riferito a una campagna di marketing
Se non stai bene qui, devi trovarti un altro posto di lavoro, perché qui servono persone motivate.
(Dopo aver gestito un turn over di 3 risorse e una maternità in un anno e mezzo…)
Sei troppo preparata, non sono pronti ad un approccio professionale.
Il tuo ufficio crea solo problemi.
Non hai il quid in più!
Un po’ di latinorum non guasta mai
‘Abbiamo pensato che essendo tu molto impegnata, con due figlie piccole, sarebbe troppo stressante occuparti di un progetto. Fai crescere le bambine, ci saranno altre occasioni’
‘Se vuoi guadagnare di più, devi fare di più’ (della serie: 8 ore non bastano, lavora per 1.5 e ti aumento lo stipendio)
‘People at the center!’
‘Cambiare ruolo metterebbe a rischio il dipartimento che stai seguendo’
È inutile che continui a studiare, tanto non ti serve a nulla.
Grazie Antonia!
“Cosa credi di fare? Mica siamo in una multinazionale!” (in riferimento alla necessità di pianificazione).
“Non mi interessa quello che pensi”.
“Non sei pagata per pensare”.
“Non mi interessano i dati. Qui si fa come dico io e basta”.
“Da noi queste cose non si possono fare”.
“Qui si deve fare tutto (anche annaffiare le piante)”.
“Non possiamo pagare gli stipendi. Tanto molte di voi hanno un marito, no?”.
“Ti ho già visto andare in bagno 3 volte”.
Un bel posticino, direi…
Non mi puoi sempre mettere in mezzo che hai dei figli piccoli!
Se le tue idee mi fanno guadagnare cento milioni di euro ma devo cedere un grammo del mio potere, allora ti dico no
Una grande autostima!
Bisogna essere tutti allineati.
Lo so nel contratto il sabato non è lavorativo, però noi tutti insieme possiamo decidere di venire in ufficio, però lo dobbiamo fare TUTTI.
Non hai i numeri, devi riabilitarti.
Un po’ di sana ignoranza fa bene a tutti!
È cattolico, incompatibile con la nostra cultura aziendale.
Stiamo parlando di una Moschea, immagino…
Siamo in guerra!
Qui dentro conta solo il fatturato e la marginalità
Hanno fatto bene a citare entrambe le cose.
…ma perché hai bisogno di lavorare, non hai un marito che ti mantiene?
(Accaduto 5 anni fa, frase detta da un collega in un contesto molto spiacevole)
Poi il marito è stato convocato?
Pensalo come vuoi, ma fallo come dico io
Se una parte dell’azienda è obbligata a venire in ufficio per lavorare, non capisco perchè altri abbiano la possibilità di farlo da casa
Sei troppo giovane per quel ruolo (e poi scopri che colloquiano persone esterne della stessa età).
La coerenza aziendale, no?
“Io ho SEMPRE ragione!!!!”
… naturalmente. Magari durante una riunione.
Aggiungerei
“(pubblicamente) ditemi chi è stato!?”
“Scusa ma che ti importa? Lo prendi lo stipendio, no?”
“(Manager) a che servono gli incontri 1 to 1? Mica sono uno psicologo”
“Ah quelle sono cose delle risorse umane, ce l’hanno le aziende grandi, noi siamo una azienda che lavora”
“Mica sono uno psicologo” è bellissima.
“Sono in due, ma messi insieme non fanno un cervello sano.”
Frase pronunciata dalla titolare riferita a due lavoratori durante un incontro con un consulente esterno mentre erano presenti varie persone.
Forse è per quello che li completano con un’altra metà dei consulenti esterni…
“Non si chiamano piani di licenziamenti, sono riorganizzazioni aziendali”.
“cari dipendenti, il budget del bonus è collegato alle risposte che darete all’indagine di clima”.
p.s.: complimenti per il vostro lavoro
una nuova versione di “Do ut des”…
Grazie Roberto.
“Siamo tutti utili ma nessuno è indispensabile”
“Non è niente di personale, è lavoro”
#NientediPersonale, bingo!
Siamo l’azienda più bella del mondo
(Retorica, autoesaltazione)
Non c’è posto per te
(sui piani di mobilità interna in barba al profilo, alle competenze, alla motivazione)
Tu e questo tuo pallino della condivisione
(sul valore della collaborazione interfunzionale)
Mi sa che tu sei comunista.
(sugli impegni presi con comunitá locali)
Qualcuno glielo spieghi che i comunisti sono una specie in via di estinzione e andrebbero protetti!
“Dopo i 50 anni non sono più previste promozioni”
..una specie di paletto generazionale. E prima dei 50 quante ne sono previste?
“magari questa cosa la facciamo fare a uno più giovane e creativo”
…e che costi meno.
“SALIRE A BORDO”
Utilizzato, nel cercare di convincerti -altrimenti sei tagliato fuori- a far parte del sistema #dinastico, #lecchinocratico ed altamento #tossico,
nel quale #sperequazioni, #discriminazioni, #antimeritocrazia e la totale assenza di #etica,
la fanno purtroppo da #padrona…❤️
“Se non vi va bene, lì è la porta”
“Bastone e carota”
“Mai porre limiti al peggio”
(Pronunciate dal CEO -azienda abbigliamento Bologna-fallita ora).
“Mettimi sempre in cc in tutte le mail che mandi” (azienda padronale nel petrolchimico)
“Buona squadra non si cambia” (azienda padronale nel petrolchimico)
“Cosa fa il suo marito e quanti anni ha? Ha figli?” (Frase canoniche di apertura colloqui)
È solo lavoro, sono altre le cose importanti
La famiglia è importante… (poi uno passa 1/3 della sula vita sul posto di lavoro, e non dovrebbe essere una questione importante e personale).
Non finirei con gli esempi…
D’altra parte “siamo una grande famiglia”
“Qui vogliamo persone sempre entusiaste per quello che fanno”
” Se non sai come fare guarda i valori aziendali”
“Al massimo meeting di 30min col cliente, dobbiamo ottimizzare”
“Non possiamo permetterci di sbagliare, dobbiamo essere perfetti coi clienti”
Non si può, abbiamo fatto sempre così e gli altri prima di te non si sono lamentati.
Un classicone!
A me interessa dell’azienda e non delle persone – impara a programmare (a proposito di una raccomandata da fare personalmente in giornata e poi fatta partite 4 giorni dopo facendola fare ad un collega) – mi servono questi due conti (e tu devi rivedere i cedolini di 4 anni e controllarli con excel perché hai un sistema paghe veramente pessimo) – se volevi uno stipendio di 2000 euro andavi a lavorare in banca (detto ad un magazziniere che fa regolarmente 11 ore al giorno più i sabati)
– “Mi serve il report”. “Per quando?” “Subito”
– “Non rientra tra le mie mansioni”
– “Mentre tu eri a casa malato/a ci siamo fatti un mazzo tanto”
– “Non si può fare”
– “Si è sempre fatto così”
– Manager che “ordina” dall’altra stanza mentre tu stai facendo tutt’altro
Uno stile manageriale impeccabile
“Cosa ti cambia sapere come ti assumiamo? Tanto convivi e non hai spese!”
“Tu lo fai perché lo dico io”
“È difficilmente misurabile il tuo lavoro, se non hai inviato mail è come se non avessi lavorato”
Hai un minutino..
Cosa pensi di trovare fuori da qui?
“Vado giu a cantare la messa”
“Lei è di mentalità olandese: alle 17.30, le cade la penna”
“Eeeeh…ma te con chi vai in barca d’estate?”
“Ti do un consiglio da amica: non insistere su queste cose, io ho visto molte persone entrare e uscire velocemente da qui”
“Io sono intoccabile: sono stata scelta dal proprietario”
Scena: stanza silenziosa, manager seduto in alla scrivania di fronte. Dopo un po’ vedi che ti è arrivato un messaggio skype, è lui che ti chiede qualcosa.. !!
Siamo già al Metaverso!
Un commento che sento spesso da parte dei responsabili delle risorse umane riferito a collaboratori che ricoprono il ruolo da anni: “non è la persona adatta a ricoprire quella mansione..”
“Comunque alla fine decido io”
” Ma se fa smart working poi magari fa anche altro”
” Non resisti allo stress”
Ma chi ti credi di essere per prendere aspettativa e andare a fare un master? Decidiamo noi chi è valido.
Abbassa pure la cresta, le tue idee non ci interessano.
Ci sentiamo ASAP per un feedback
Qui siamo a livelli di “solo imbruttimento”. Chi parla così fa male a se stesso!
“Io non sbaglio mai”
“Io devo sapere tutto, se no non posso controllare la situazione”
“Rispondi così perché hai il ciclo?”
“È urgente, non sai gestire le priorità”
“I tuoi colleghi ti disturbano. Io non glielo dico altrimenti mi arrabbio, devi farlo tu”
“Stai andando a pranzo? No, prima devo parlarti 3 minuti” (e addio pausa pranzo, ndr)
Qual è il valore aggiunto che porti?
Exit interview fatta bene
“Le tue dimissioni ci deludono…..Dopo tutto quello che l’azienda ha fatto per te!”
“Siamo sulla stessa barca”
“Tu puoi capire…”
Beh, vado con un classico:” mi dispiace, ma non è il momento per un aumento”.
E poi, a Giugno:”mi dispiace, ma a metà anno non si fanno promozioni, ne riparliamo a fine anno”
E poi, a Dicembre:”ah, si, l’anno è finito, ma dobbiamo guardare i risultati, ne parliamo dopo le valutazioni” a Marzo.
E poi…. Vabbè , avete capito.
Quando uscivo alle 18.10 e avevo già fatto il mio orario: “Che è: oggi fai part-time?”.
Quando volevo lavorare da remoto: “Tu il lavoro da remoto me lo devi spiegare” (oggi dopo la pandemia lo fanno fare).
“Cristina, tu hai una mentalità troppo libera, sei nata per fare la freelance” (ma allora non mi sembrava un complimento, anzi).
Quando, alle 18.30, stavo per uscire e la capa: “Solo 10 minuti, il tempo che mi spieghi questa cosa”. E 10 minuti diventavano un’ora.
Riunione fissata alle 14.30, alle 13.45 “Chiama i tuoi colleghi, la facciamo adesso”.
“Mettiti solo in ascolto”, per farti partecipare a riunioni non indirizzate a te e che duravano 3 ore.
“Metti in copia Tizio, Caio e Sempronio, anche se non partecipano al progetto devono sapere”.
“Qui si trotta, se non ce la fai, vuol dire che questo lavoro non fa per te”.
A fine riunione, dopo due giorni di insulti: “Ora andate a casa e dite a vostro figlio, o figlia, e a vostra moglie: io sono un fallito”
Dovete ringraziarmi che avete un lavoro
La sua macchina l’ha comprata grazie a me
Mettiamo una clessidra alla macchinetta del caffè
Ho sette donne incinte, capisce?
Inizio anno:
– fate il piano ferie incluso un piano di smaltimento residui anni precedenti
Metà anno:
– c’è un’urgenza, progetto chiave, tutti richiamati al lavoro, recupereremo le ferie
Fine anno:
– ci sono troppi residui ferie, sei disorganizzat*,…..
– (sottovoce) senti, vieni a lavorare e segna ferie così smaltiamo il residuo
Il lavoro si ruba!
Tu non devi pensare… devi fare!
– stai facendo perdere tempo ai tuoi colleghi
– non sei all’altezza del tuo ruolo
– la prendi troppo sul personale
– buttiamo il cuore oltre l’ostacolo
– lo dico per il tuo bene
– mi comporto così (ndr. male) perché tu parli troppo (=esprimi la tua opinione)
“non sei certamente l’unico che ha avuto questo problema”
questa è veramente recente ed è uno stralcio di una mail della scorsa settimana molto più lunga
Una raccolta delle frasi che ho sentito dire/ho ricevuto
‘Abbiamo pensato che, avendo tu ora due bimbe piccole, sia troppo stressante guidare un progetto. Fai passare questo momento: ci saranno altre occasioni in futuro’
‘People at the center!’
‘Se vuoi guadagnare di più, devi fare di più’ —-> la parabola della moltiplicazione dei pani e dei pesci 4.0
‘Non possiamo cambiarti ruolo. Pensa al rischio di instabilità per il business! Le persone sono abituate a lavorare con te’
‘Continua a performare così e ci saranno occasioni per te’
‘Non essere così rigida’
‘Lady procedura’
‘Sei troppo polemica’
“Ma quello che lavora a fare? Sta bene di famiglia!”
Le persone le paghiamo per lavorare, non per fare formazione “
“Ti ha cresciuto”.
“Smettila di fare riferimento alle tua formazione giuridica. Che pensi? Anche io ho fatto due anni di giurisprudenza”
Esci alle 6, fai part-time?
“la vita personale è una cosa, il lavoro è ‘un’altra”
Odio questo tipo di visione, come fossimo delle macchine che cambiano programma e via.
Io voglio “essere” al lavoro, non solo “fare”. E voglio che le persone portino tutto il loro sé.
Che include la capacità di cambiare contesto, quando necessario, e dare le giuste priorità.
– “Sono cose che succedono”
– “non mi posso permettere che ti dedichi completamente al personale. Del tuo tempo dovrai fare 50% HR, 50%ciclo attivo e 10% IT”
– “valuto le persone in base al fatto se lasciano cadere la penna un minuto dopo i loro orario di lavoro”
“……”
Si, il silenzio.
Ho scoperto così che viene usato anche come metodo di tortura.
Lavorare da casa fa perdere tempo
Si’, il rapporto e’ da inviare al cliente entro domani alle 9… a proposito, come sei gnocca oggi!
Quando parli di tua figlia ti si illuminano gli occhi, se vede che è la tua priorità, quindi non sei adatta a questo ruolo manageriale. (Frase detta a me da recruiter donna).
Continuo sempre di più a pensare che le peggiori nemiche delle donne siano le donne.
rabbrividisco!
Bisogna pur investire su se stessi (parlando di straordinari non pagati)
Voglio che tu abbia anche un ruolo un po’ da mamma coi tuoi colleghi più giovani
Non posso assumere più persone, quando c’è lavoro ce n’è troppo ma quando non c’è…
(A un team di persone che nei periodi di magra fa comunque almeno 1 ora di straordinari, non pagati, per riuscire a consegnare i lavori)
“Faranno la formazione on line, tanto hanno tante ore di riposo ! (Riferito ai gg in sw…).
Facciamo sw così risparmiamo sui costi …
Non possiamo riconoscerti… farti crescere…. accontentarti…. non sarebbe “compliant” con le “policy” della casa madre/Europa/Mondo/Marte/Universo. se ti va bene è così altrimenti abbiamo la fila fuori di gente come te.
Il “migliore” di tutti i miei capi prima di un Natale fece un’assemblea in piedi (circa 120 persone accalcate in atrio) e cominciò chiedendo a delle persone a caso come mai loro non avessero avuto successo e invece lui sì.
Poi ci spiegò che ci sono Uomini che nascono con un Sogno e uomini che nascono per servire il Sogno di altri.
L’atrio era pieno di ego, mi sembra….
la frase che ho sentito dire è “non sei ancora adeguato per questo ruolo e forse non lo sarai mai!”…peccato che non si capisce in cosa non si è adeguati e non viene argomentato.
Non possiamo concedere lo smart working più di un giorno a settimana per non creare precedenti (frase detta post pandemia, dopo periodi in cui abbiamo fatto SW sempre).
Dove vuoi che vada una donna della mia età? Chi vuoi che la prenda in considerazione?
(parlando con colleghe cinquantenni della possibilità di cambiare lavoro e vita in generale).
“Ciao R., come va?” – “Insomma, così così” – “Meglio così così che essere disoccupati”
(frase detta dalla ns capa ad un collega)
“Ma non pensi al bene dell’azienda?” (dopo aver rifiutato il dimezzamento di ore e stipendio).
“Anche gli altri hanno lavorato da casa mentre erano in mutua e più di te, perciò non lamentarti”
Lasciatela perdere è solo una rompiballe esaurita
Non posso darle lo smart perché altrimenti creo un precedente (che naturalmente esiste già..e non solo uno…)
Bisogna essere performanti
Inutile fasciarci la testa prima di cadere.
Sei uno che porta sempre problemi: io voglio soluzioni.
Non essere così negativo.
L’azienda è la mia, se non ti sta bene quello che decido quella è la porta!
..si, 5 mesi fa ti abbiamo offerto quel ruolo per il quale hai con successo concluso la formazione …ma la dottoressa XY ha suggerito che la collega Z già presente nel team avrebbe subito negativamente questa decisione….
Nota: La Dottoressa XY direttrice HR era uscita dall’azienda 10 mesi prima…..
buttiamo il cuore oltre l’ostacolo
hai fatto un grande errore, fatico a pensare a un errore più grande
chi si offre volontario?
essere ignorato non è una cosa che accetto di buon grado
pretendo che mi diciate cosa fareste al mio posto. avete 1 ora per pensarci