Nelle Aziende servono i Riti (se ci tieni alle tue Persone).
Secondo me, nelle aziende manca fantasia.
Tutto bene (?) per carità, se si deve parlare di KPI, vision, mission, social responsibility… (oh! Non c’è n’è una che sia in Italiano. Quasi come se fosse sempre meglio non farsi capire troppo) ma quando poi si esce dai fogli di excel e si entra nella vita vera mi sembra di vedervi.
Responsabili Eventi da poco reduci dalla Convention Annuale di settembre costretti a cercare “qualcosa di alternativo” e che iniziano a scartabellare su google: “evento figo aziendale”… “relatore motivazionale”… “comico business formazione esperenziale”… Gli uffici comunicazione che iniziano a pastrocchiare con i loghi aziendali in bassa definizione e a creare slogan virali incomprensibili ai più (Giochi di parole straordinari come “InformAzione” “CondiMenti”e altre oscenità) e passaggio al setaccio di tutti i fornitori possibili di merchandising per individuare “qualcosa di economico ma rappresentativo” per incentivare e motivare i dipendenti. Che poi finisce sempre in un biglietto digitale in cui si comunica di aver devoluto i soldi dei francobolli, panettoni e bottiglie in opere di bene. Ci fidiamo.
Credo che certi momenti dell’anno vadano presi molto seriamente in considerazione. I grandi formatori ci raccontano che è importante “celebrare” tanto i successi quanto gli insuccessi e che le Persone vanno considerate, singolarmente.
Le feste di Natale sono un’occasione decisamente “strategica” (dal punto di vista non solo temporale) in quanto cadono in un momento dell’anno in cui sia le aziende che i singoli tracciano una linea : i bilanci di fine anno. Bilanci in senso stretto – le aziende si guardano dentro e verificano i risultati – ma anche bilanci dal punto di vista della qualità del lavoro svolto, dei messaggi condivisi con i propri dipendenti e collaboratori e anche bilanci di vita. Vale la pena che io continui a lavorare per questa azienda?
Non ci sono Risorse Umane che tengano. Quando arrivi a misurare la qualità della vita in azienda attraverso un’analisi di clima devi aver fatto un percorso, altrimenti è un suicidio. “Io so perfettamente cosa pensano i miei dipendenti” mi disse un imprenditore quando gli proposi di collaborare qualche anno fa a un Great Place to Work. Il risultato fu devastante. Per lui.
Il clima, l’ambiente, l’armonia nei luoghi di lavoro è un qualcosa che si crea giorno per giorno proprio in mezzo alla confusione, agli obbiettivi da raggiungere, alle magagne da risolvere, ai colleghi che si voltano dall’altra parte e quelli che ti inchiodano alla macchinetta del caffè con i loro guai per 20 minuti. Impensabile dedicare una sera all’anno per fare “sinergie” o per raccontarsi quando lo stile manageriale imperante è “divide et impera”.
La cena aziendale non è la camera iperbarica in cui decomprimere la pressione a cui i dipendenti sono stati sottoposti sottoposti nell’arco di un anno.
Se gli imprenditori potessero ascoltare cosa si dicono i dipendenti la mattina della cena aziendale, avrebbero già condotto la loro prima “analisi di clima”. E risparmierebbero un sacco di soldi. Di certo ci sono aziende che sanno creare l’atmosfera giusta e la festa più divertente, ma nella stragrande maggioranza dei casi stiamo proponendo una cena di matrimonio al club dei divorziati.
E’ quello il momento in cui l’azienda deve uscire di scena e far salire sul palco le Persone. I capi devono sedersi ad un tavolo qualsiasi, in mezzo a collaboratori qualsiasi e osservare. Senza fulmini, slide, grafici e inni all’azienda. Lasciare che siano loro a raccontare, a diventare padroni della festa, a sentirsi parte di quella casa. Celebrare i momenti dell’anno, le persone che hanno partecipato in maniera importante ad un risultato importante ma anche quella persona che nell’ombra ha dato il suo contributo per quel progetto, per quel risultato.
Nelle aziende bisogna creare i riti. Bisogna avere un momento in cui tutti si sentano alla pari e trovino il loro motivo di esistere in quella organizzazione. Un momento in cui non si parla di progetti se non per festeggiarli o per riderne insieme: aneddoti, défaillance, imitazioni. Un momento in cui non ci sono stellette e gradi e in cui tutti si sentano portatori sani di motivazione e voglia di esserci. La sera in cui i collaboratori hanno le chiavi di casa perché quella deve essere anche casa loro.
In FdR ci proviamo tutti gli anni, uno dei nostri riti è La Notte di Natale Anticipato e il nostro modo di ringraziare nuovi e vecchi amici di FdR è quello di celebrarli con il Rafone, l’Oscar di FiordiRisorse (l’OscarRafone). E queste sono le Persone a cui quest’anno, tutti insieme abbiamo riconosciuto un ruolo importante nella nostra Community:
Rivelazione dell’Anno: (fra le Persone nuove in FdR, quella che meglio ha interpretato lo spirito di FdR) – Silvia Basiglio
Manager per Davvero: (fra i manager d’azienda con cui FdR ha avuto modo di confrontarsi, colui che rappresenta un modello da seguire) – David Bevilacqua
Progetto dell’Anno : Il Camperista. E’ il progetto che abbiamo studiato e seguito per la multinazionale dei camper Trigano (Arca, euroCamper, Roller fra i marchi più noti) in cui abbiamo realizzato il portale il Camperista con l’obbiettivo di posizionare il brand e costituire una Community di vita all’aria aperta intorno al marchio Trigano. Siamo partiti da un’analisi reputazionale (con Andrea Barchiesi di Reputation Manager), passando attraverso la struttura di una strategia digitale (con Jacopo Pasquini), la realizzazione del portale (a cura di Blue Factor) e l’inserimento in azienda di Rosanna Perrone che per un anno ha seguito l’azienda e creato contenuti ad hoc. La collaborazione è terminata dopo la presentazione del progetto alla fiera di settore più importante in Italia, conseguendo il primo posto fra i siti di genere a carattere nazionale.
Startup: Alessandro Catazzo che ha curato il lancio del Gruppo FdR Veneto
MUSTerista Seriale : Eura Trivisonno alla sua terza iscrizione al MUSTer di FiordiRisorse
Compasso d’Oro : Gianluca Brozzi che ha accompagnato tutti gli eventi di FdR con fantastici disegni twittati ad ogni occasione
Che Carriera! : Antonella Cipollone, che segue FdR da tanti anni prima in veste di Regional Manager, poi come collaboratrice del MUSTer e oggi coordinando lo sviluppo organizzativo di FdR in Open Organization
Miglior Team dell’anno : Stefania Zolotti, Federico Ott, Marika Nesi, Barbara Neri, la redazione di SenzaFiltro il magazine di FiordiRisorse che parla di lavoro, management e libere professioni
Assistenza e Resilienza: Stefania Bacchi che segue le attività di segreteria del MUSTer, risolvendo tutte le difficoltà e coordinando musteristi e docenti.
Verso lo Statuto: Beatrice Pellegrini e Tiziana Elena Laffi per aver traghettato FdR verso l’associazione.