Prima di pensare di comprare una cosa devi essere disposto a perderla
Salve a tutti, oggi ho preso spunto da quella che forse è una mia debolezza per parlarvi di un argomento che reputo comunque interessante. La debolezza a cui mi riferisco è la mia scarsa indole nel portare avanti delle discussioni sul prezzo di un oggetto. L’arte del contrattare (vedere qui ad esempio) ovvero la negoziazione (da Wikipedia) può essere vista come avere un’interazione con un altro soggetto al fine di conseguire i reciproci obiettivi. Detta cosi’ sembra semplice ma devo ammettere che l’idea di mettermi a discutere su un prezzo o su una prestazione per modificarlo non mi lascia del tutto a mio agio. Io sarei per: questo è il prezzo, queste sono le condizioni, prendere o lasciare. Escluso alcuni beni (ad esempio la benzina, o la faccio in un distributore o lo cambio), è necessario prepararsi ad una sana trattativa per raggiungere ad un accordo (acquistare una macchina ad esempio).
Per fortuna che in casa c’e’ mia moglie, lei è senz’altro piu’ portata in questo genere di attività, tanto è vero che quando siamo andati in Egitto in vacanza (in due occasioni distinte) per ogni trattativa alle bancarelle, nei negozi, era lei che tirava la discussione per arrivare in fondo. Forse la prima volta se l’erano ricordata fin troppo bene se è vero che la seconda volta mi offrivano molti meno cammelli per un baratto.
Per chi non c’è stato, esiste l’usanza dei locali (ma su questo avrei qualche dubbio che fossero locali o semplicemente lavoratori stagionali provenienti da ogni angolo dell’Egitto e poi non so quanto sia una trovata turistica) di provare a barattare le mogli (dei turisti) con cammelli.
Non ho idea di cosa farci poi con (per dire) 100 cammelli da riportare in patria, meglio tenersi la moglie!
E’ anche vero che laddove uno si sente debole deve avere il coraggio di proporsi per migliorarsi. E’ per questo che, parlando del più e del meno davanti alla macchinetta del caffè, ho scoperto che un mio collega sta cercando di realizzare la casa dei suoi sogni partendo dal terreno e quindi ha in corso diverse trattative (terreno, muratori, elettricisti, architetti, geometri, mobilieri, …) per potere arrivare al coronamento del suo sogno. Sentendo i suoi discorsi, oltre alla genuina ammirazione per quello che stava facendo, notavo che su tali trattative riusciva a porsi degli obiettivi sfidanti (per ottenere un buon prezzo) e riusciva a raggiungere un risultato per lui soddisfacente. E’ per questo che ho preso coraggio e gli ho chiesto se se la sarebbe sentita di riapondere ad alcune domande sull’argomento, e senza spremermi troppo sono riuscito ad avere le risposte che riporto sotto. Spero che diano un buono spunto a voi come a me!
Buona trattativa a tutti!
D: Saper trattare per spuntare un buon prezzo è un dono (nasci così) oppure una competenza (che si acquisisce)?
R: Una competenza, col tempo si matura. Devi solo capire che è un gioco ed essere in grado di superare la “barriera”.
D: Come mai c’e’ bisogno di una trattativa in ogni possibile acquisto che uno pianifica?
R: Perchè è un’incontro tra 2 posizioni che non si conoscevano prima e come tale ognuno ha le sue aspettative. E perché comunque sai che ognuna delle 2 parti è disposta a rinunciare a qualcosa.
D: quali preparativi bisogna fare per affrontare una trattativa economica?
R: documentarsi sui prezzi di mercato, documentarsi sul fornitore e intraprendere la trattativa quando sei a pieno, non in giornate storte o quando sei stanco.
D: Come bisogna comportarsi con la controparte?
R: Fargli capire che suderà e che non sei un pollo da spennare. Instaurare anche un rapporto di confidenza,
quasi complicità verso gli altri che lui “fregherà”. Tirare e strozzare sì ma con garbo e ironia.
D: Come riesci a trovare spunti per trattare sul prezzo?
R: Spunti… diciamo che prima sondi il terreno in condizioni standard, mai partire con “mi farai lo sconto”.
Poi, quando tutto è chiaro, inizi con soluzioni fantasiose: la prima offerta molto più bassa e poi via via finchè
capisci dove lui può arrivare.
D: Quando invece capisci che piu’ di cosi’ non si puo’ scendere?
R: Quando il venditore inizia ad irrigidirsi, chiaramente non arrivando a tanto. Ricorda che è un gioco con regole e va giocato con garbo.
D: E’ possibile realizzare una buona collaborazione fornitore-cliente con questo approccio?
R: E’ la base del buon rapporto fornitore cliente. Ognuno sa che dall’altra parte non c’è uno stupido.
D: Qual’e’ il tuo segreto?
R: Prima di pensare di comprare una cosa devi essere disposto a perderla. Se non lo sei difficilmente spunterai un buon prezzo. Questo però vale in generale nella vita, non solo nelle trattative economiche!
Bello! Pragmatico, chiaro, semplice. Condivido appieno e apprezzo (devo ristrutturare casa…)
Comunque in Egitto è d’obbligo la trattativa: se non la fai l’oggetto non te lo vendono… Quanto ai cammelli molte volte è un modo per distogliere l’attenzione (o hai una moglie molto bella eheheh)
Saluti
Bello e stimolante, come nota di esperienza direi che le risposte date valgono sopratutto per le negoziazioni di natura distributiva (tirare il prezzo), per quelle di natura cooperativa il discorso mi sembra più complesso (capire quali altri elementi possono essere negoziati e quali gli interessi della controparte, quali le tutele legali che devono fare parte della negoziazione. Il tutto senza perdere di vista quello che gli americani chiamano BATNA best alternative to a negotiated agreement – ovvero cosa ottengo se la negoziazione fallisce)
Interessante, ma con concetti un pò datati, se nella vita quotidiana può portare qualche risultato (attenzione sempre che dietro grossi sconti si nasconde spesso la bassa qualità), nelle complesse trattative aquisti/vendite le cose funzionano in maniera lievemente diversa, molto spesso un immediato e superficiale risparmio si traduce poi in un disastro a lungo termine, quindi occhio.
Diego, bell’intervento, avveduto nelle domande proposte (sei sicuro di non avere a che fare con le competenze del venditore? Non mi sembrano a te estranee) e, per usare un termine citato nella conversazione che riporti, garbato. Giustamente gli altri citano elementi importanti, tipici di negoziazioni più complesse, le tecnico-commerciali ad esempio, dove il prodotto include magari “servizi” da prestarsi prima e dopo la pura delivery dell’oggetto. Comunque grazie per il tuo piacevole intervento.