Primo Maggio: parliamo di lavoro.
E’ stato l’anno di John Elkann e le sue esternazioni sui bamboccioni, di Moretti che si è lamentato dei tagli di stipendio, di Dolce e Gabbana non ammessi a sfilare a Milano perchè evasori fiscali e infine del “Jobs Act”.
Ci abbiamo creduto tutti ancora una volta. Doveva essere l’anno del rinnovamento da una parte, della sconfitta dei modelli politici che da 40 anni abitano il nostro Paese, dall’altra.
E invece, la crisi economica ha continuato a nutrire la crisi dei valori. Quella non si è fermata mai. Politica, istituzioni, Categorie e Lobby hanno continuato a navigare a 100 nodi e a generare risultati di tutto rispetto:
Emma Marcegaglia oggi è Presidente di Eni. Plurinquisita per corruzione, falso in bilancio, esportazione di capitali all’estero, avendo da poco terminato il suo mandato di rappresentante dell’Industria Italiana (confindustria) senza che alcun imprenditore si sia mai indignato di questo, oggi guida una delle aziende più importanti del nostro Paese. Riceve il testimone da Paolo Scaroni, a sua volta inquisito per corruzione e tangenti per una commessa in Algeria e per una vicenda di inquinamento ambientale con la Centrale di Porto Tolle.
Mauro Moretti, reduce dal disastro finanziario operato in Trenitalia, diventa Presidente di Finmeccanica, azienda che nell’ultimo anno ha visto i suoi vertici condannati per associazione a delinquere e corruzione.Al suo fianco Gianni de Gennaro, un curriculum da dirigente quasi inesistente e un’immagine molto offuscata da una condanna per istigazione alla falsa testimonianza in seguito ai fatti del G8 di Genova, tempo in cui ricopriva il ruolo di Capo della Polizia.
Chi per caso aveva creduto alla grande riforma tecnologica affidata all’Agenda Digitale, questo strumento che avrebbe dovuto far diventare l’Italia la nuova Silicon Valley Europea, può finalmente farsene una ragione e riaccendere il fax. Tutto questo trambusto scatenato da Francesco Caio a uso e consumo della propria immagine ai fini di una scalata politica, si conclude oggi con la nomina a Presidente di una delle realtà meno tecnologiche del mondo: Poste Italiane. A suggello di coerenza.
Fra i lavoratori da incoronare non dimentichiamo di certo l’ex Ministro Profumo, che all’indomani del crack di Monte dei Paschi di Siena aveva dichiarato all’assemblea dei soci : “trattasi di una normale manovra economica che verrà fisiologicamente assorbita entro il 2023“. Sebastiano Barisoni, dai microfoni di Radio24, quel pomeriggio divenne idrofobo.
Per rimanere in tema banche, come non dimenticare l’onoreficenza di Cavaliere del Lavoro assegnata a Lauro Costa, Presidente di Banca Marche, poche settimane dopo le sue dimissioni e un buco di oltre 800 milioni di euro.
Sempre a proposito di Premi, Leonardo del Vecchio, presidente di Luxottica, accusato di non aver versato quasi 2 miliardi al fisco, dopo aver transato pagando 300 milioni, è stato insignito del Premio Etica e Impresa, promosso anche da CGIL, CISL e UIL
Non è dunque un caso se i riferimenti manageriali di alto livello restino nelle rimembranze di 50 e più anni fa. Quest’anno tanto si è parlato di Adriano Olivetti. Sembra in Italia non ci sia stato nessun altro imprenditore degno di nomina.
Facciamo che di lavoro, riprendiamo a parlarne domani.
che dire …pazzesco cheap fast good
Quadro desolante, terribilmente vero, magari anzi pure incompleto…
Si potrebbe aggiungere, per esempio, che Confindustria, sotto l’illuminata guida di Marcegaglia, ha deciso di espellere le vittime di estorsione da parte del crimine organizzato, ovvero le vittime di un reato, cui magari manca il coraggio di denunciarlo, guardandosi però bene dal prendere analogo provvedimento contro i corruttori, ovvero chi un reato lo commette.
Paolo Scaroni non è solo inquisito: è un pregiudicato per corruzione.
Come se arrivasse nella scuola dove vanno i nostri figli un maestro elementare con precedenti penali per pedofilia…
E dinnanzi a questo cumulo di macerie, sentiamo sempre osannare il “salvatore della patria” prossimo venturo.
Forza, Italia.
Saluti.
Desolante, squallido, definizioni azzeccate ma ancora blande rispetto al sentimento che, ancora “umani”, proviamo di fronte a questo degradante spettacolo, giornalmente offerto dalla nostra classe dirigente, politica e non. A sentire e vedere ciò che sta succedendo, anzi non succedendo,in realtà, monta la rabbia. Certo, abbiamo la meravigliosa speranza fenomeno Renzi, non eletto, con la sua squadra di personcine improbabili, le 4 riformucce ridicole e, soprattutto, le dichiarazioni di intenti, forti nella retorica, debolissime nella sostanza.
Cosa deve succedere a questo paese perché si risvegli?
Beh io provengo da una multinazionale chimica che ha celebrato nel 2013 l’unico premio Nobel per la chimica in Italia ovvero Giulio Natta. In compenso ha implementato un taglio del 25% nel prestigioso centro ricerche a lui dedicato …
Quale Festa, è un funerale. Meno male ci sono voci fuori dal coro. Che mettono voglia di combattere. Grazie Osvaldo.
Anche nel privato ci sono logiche aberranti, ancora di più che nel pubblico. L’etica, oltre a non essere più un valore, è diventato un disvalore.
E che dire di una nota casa farmaceutica fiorentina dal fatturato 2013 di 3,27 Mld di euro la cui ragione sociale é ancora SRL, il cui decano e gli eredi sono inquisiti per frode fiscale, la cui politica di assunzione del personale da sempre è volutamente opaca, e mi fermo qui. Perché potrei continuare con il “sapiente” acquisto di una quota di partecipazione in MPS and so on … . 🙂
Certo, Menarini. Quelli che si accordavano con le altre case farmaceutiche per alzare i prezzi dei farmaci.
E il Monte dei Paschi? Il massacro per meri fini di infima politica ed interessi personali della più antica banca italiana non è la fotografia perfetta di come questo,paese è stato gestito per 40 anni? Vogliamo aggiungerci la distruzione dell’Oliveeti e della FIAT?
Il nostro livello imprenditoriale ed il nostro livello politico si specchiano mirabilmente l’un l’altro. E con risultati che sono davanti agli occhi di tutti. Rompere questa devastante connessione richiede una rivoluzione culturale di portata storica che mi pare impossibile. È abbastanza indicativo come la parte industriale ed imprenditoraiale Italiana più sana (che è la minoranza) punti decisamente all’export e cerchi di stare quanto più lontana possibile dalla politica.
Mi complimento con Osvaldo per quello che ha scritto…tutto terribilmente vero…
Per un Toblerone acquistato con la carta di credito del governo, un ministro svedese si è dimesso…
In Giappone per il disonore alcuni politici si sono suicidati…
Qui invece c’è chi applaude al più furbo e al più “ganzo”…vanno di moda…
No words….
E c’è chi ha dovuto scioperare il primo maggio per poter “aderire” alla ricorrenza, perchè ci sono stati e ci sono altri impareggiabili geni in Italia che credono che aprendo o lavorando 365 giorni l’anno il PIL aumenta.
Ma dove c…o hanno studiato?