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San Patrignano: un modello organizzativo da imitare.

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(per cavalleria abbiamo inserito unicamente il nome di Patrizia Quattrone, ma ci teniamo a specificare che il pezzo è scritto a quattro mani con Francesco Tedeschi)

Visitare la comunità di San Patrignano è stata un’importante esperienza formativa.

San Patrignano è una comunità che offre a persone che hanno smarrito la loro strada – per dipendenze da sostanze stupefacenti o dal gioco – l’opportunità di ritrovarsi e di “ricostruirsi”, partendo dalla riscoperta di un sistema di valori, fondato sull’importanza del rispetto per se stessi e per gli altri.

San Patrignano non è solo una comunità terapeutica; è una comunità di lavoro, dove si insegnano i mestieri e si fornisce un metodo efficace di apprendimento e di svolgimento dei propri compiti. A Sanpa si impara ad imparare, si acquisiscono competenze e meta-competenze che rendono possibile un efficace reinserimento di coloro che giungono, dopo 3-4 anni, a completare il percorso.

La comunità oggi dispone di laboratori (stamperia, tessitura, decorazione, carpenteria, parrucchiere,) e organizza attività (viti-vinicola, casearia, allevamento, ristorazione), che puntano moltissimo sulla qualità, sulla cura del lavoro e degli strumenti di lavoro, sull’attenzione, sulla massima precisione e sulla pazienza, per mettere in risalto e far comprendere a tutti il valore del lavoro, dell’impegno e della fatica.

San Patrignano è anche una grande famiglia, con delle regole molto precise, regole non scritte – come ci hanno detto i responsabili – che tutti hanno interiorizzato e che vengono rispettate spontaneamente, senza bisogno di costrizioni.

Sa, non solo quella che si trova a vivere in un dato momento all’interno dell’organizzazione, ma anche quella in cui vivranno gli “ospiti” futuri.

Il modello San Patrignano è efficace perché si basa sia sull’affiancamento dei nuovi arrivati da parte di coloro che sono giunti a fine percorso (tutoring), sia sulla presenza volontaria di pensionati, che offrono il loro tempo e le loro conoscenze (know-how) per insegnare ai ragazzi un mestiere, come quello del casaro (mentoring).

Quello che abbiamo visto realizzato a San Patrignano è insieme un esempio di gestione delle competenze e di passaggio generazionale, il giusto modello aziendale che può portare le imprese all’eccellenza. Trasmettere e condividere le competenze e le esperienze crea infatti un processo virtuoso di apprendimento, che stimola la ricerca del miglioramento e dell’innovazione di processi e prodotti.

Il tutto guidato da un valore fondamentale: il rispetto, che potremmo anche tradurre con l’espressione inglese “take care”, abbi cura. Abbi cura di te, del tuo lavoro, dei tuoi compagni e degli strumenti che usi. Rispetta te stesso, la sicurezza dell’ambiente in cui lavori, gli attrezzi che utilizzi; sostieni i tuoi compagni, aiutali nei loro compiti, se necessario; accetta i suggerimenti di chi ha maggiore esperienza e rispetta le indicazioni di chi esercita ruoli di responsabilità.

San Patrignano è un esempio di questo tipo di cura, fondamentale sia per mantenere la comunità e le attività del presente, che per sapersi aprire al cambiamento e fare innovazione.

Invitiamo tutti a visitare San Patrignano. E’ una grande esperienza.

2 Commenti

  1. Sottoscrivo in pieno. Ho avuto l’impressione che le persone fossero molto disponibili a mettersi in discussione: un tratto non comune. Mi ha davvero colpito la (apparente) facilità con cui tutti riconoscevano i propri errori e debolezze: penso che dietro ci sia un gran lavoro. Un grande (e purtroppo isolato) esempio di come si possano davvero recuperareed aiutare le persone.

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