Troppe richieste in LinkedIn non fanno presagire un autunno sereno (per buona pace di Monti)
Fra metà luglio e la scorsa settimana il mio account linkedin avrà registrato si e no una quindicina di richieste di contatto. Da lunedi scorso oltre 170 solo nei primi due giorni della settimana.
Un fenomeno che in tanti anni di presenza su LinkedIn non mi era davvero mai capitato.
Quasi tutte le richieste di contatto sono apertamente seguite da richieste di incontro o anche solo di attenzione per eventuali opportunità professionali.
Il fenomeno mi incuriosisce ulteriormente nel vedere di fatto, 3 fasce di candidature molto ben delineate:
– coloro che hanno perso il lavoro e cercano di ricollocarsi (e sarebbe la corrente che mi aspetterei più numerosa..)
a cui si aggiungono, inaspettatamente:
– coloro che un lavoro ce l’hanno, ma sono insoddisfatti per mancanza di attività, di investimenti, per clima aziendale, per paura di fronte alle scelte (non) strategiche della propria azienda
– coloro che lavorano all’estero e chiedono di rientrare. Non per nostalgia, ma perchè le aziende cominciano ad accusare l’insostenibilità economica anche li (il costo del personale non è più cosi competitivo, la qualità tecnica è inferiore e i macchinari sono spesso soggetti a costose manutenzioni; i trasporti e la logistica sono diventati costi altissimi; i sindacati iniziano a “dare fastidio”- vi piaceva andare in Cina perchè potevate inquinare meglio e non rispondere a tutte queste noiose leggi ambientali eh, Marchionnini dei miei zebedei!! -)
Insomma, la situazione alle porte dell’autunno, nonostante le rassicurazioni di Monti, non si presenta delle migliori.
Anticipo che in questi giorni sto ristabilendo i contatti con tutti i recruiters selezionati che aderiscono a FdR per progettare per fine ottobre la IV Bussola dei Manager. Proveremo anche quest’anno a dare visibilità a chi è senza lavoro (priorità) cercando di aiutarvi con la forza della rete dei recruiters di eccellenza.
Di certo la situazione non è semplice; la partecipazione alla passata Bussola dei Manager mi ha fatto conoscere più da vicino (di sedia ) il fenomeno del ricollocamento di manager esperti con esperienze alle spalle importanti … persone competenti e valide spaesate davanti una sfida che non si aspettavano di dover affrontare loro malgrado.
Cosi come ad oggi è difficile capire e interpretare la richiesta di professionalità che invece non trovano una offerta adeguata di candidati come testimonia la ricerca union camere postata dal Sole 24
http://opendatablog.ilsole24ore.com/2012/08/la-mappa-dei-22mila-posti-di-lavoro-senza-candidati/#axzz24UtQmwoN
Chi ci capisce piu?
La cosa preoccupante è la quantità di persone insoddisfatte della propria azienda. Indica una sfiducia ed un disagio ormai endemici, una considerazione minimale della classe imprenditoriale e dirigenziale italiana; sfiducia, ahimé, più che giustificata. La conseguenza è che il senso di appartenenza, e quindi la oglia di fare per l’azienda, è sempre meno sentita e le conseguenze sono evidenti
Condivido al 100% la sintetica analisi di Osvaldo. Se fossimo in Borsa si parlerebbe forse di “sentiment”…
Confidavo di intravvedere un po’ di luce fuori dal tunnel, ma vedo che le prospettive sono cupe sempre.
Io faccio parte del primo gruppo, quello dei senza lavoro da circa 3 mesi, ma non mollo di sicuro e auspico lo stesso per tutti coloro si trovino nella medesima situazione.
Grazie e in bocca al lupo a tutti noi !
… il segnale non è affatto debole, insisto nel credere al fatto che ci si trovi in “crisi economica” a causa di una radicata “crisi valoriale”; le tre fasce da te indicate hanno infatti tutte bisogno di essere rassicurate. Ma vi ricordate come ci relazionavamo anche solo sino a 10 anni fa?
Io faccio parte della prima fascia da circa un mese ma, probabilmente, facevo parte della seconda da circa sei mesi ma mi sono illuso che le cose potessero migliorare o forse, vedendo il numero di richieste di colloquio che arrivavano sulla mia scrivania ho cercato di mantenere lo status-quo.
A mio avviso la vera crisi sta nella mancanza di flessibilità del mercato del lavoro, dove le aziende cercano candidati “sicuri” quindi con esperienza pluriennale negli stessi ruoli, e spesso chi si ricolloca cerca di fare quello che faceva prima perchè si sente più a suo agio. Questo però impedisce: alle aziende di avere visioni ed approcci diversi; e a chi lavora di ampliare il proprio bagaglio di esperienze.
Forse tante richieste di contatto sono anche il sintomo di come hanno passato quest’anno le ferie molte persone. Se in agosto, tradizionale mese di serrata delle aziende almeno nelle due settimane centrali, c’è stata tutta questa “vivacità” sociale, forse è dovuto a come hanno passato le ferie (a casa) una sempre maggiore fetta di persone (lavoratori, precari, e disoccupati), familiari inclusi.
Il clima di pessimismo e di incertezza non opprime solo chi il lavoro non ce l’ha (adesso sicuramente nella situazione più drammatica) ma anche chi lavora e vede la propria azienda e/o il paese in cui è andato a lavorare, sempre più esposti a crisi di salute e prospettive.
Einstein disse: “Non si può risolvere un problema con la mentalità di chi l’ha generato.” e quello che vedo è che si cerca di risolvere finanziariamente un problema generato dai valori base della finanza.
Per risolvere questa crisi, penso che dovremmo ritrovare dei valori comuni, che diano delle basi nuove (o semplicemetne magari riviste ed aggiornate) su cui ricostruire una socialità comune. Se solo riuscissimo in questo e a diffondere questi valori, avremmo fatto un grande lavoro, o un lavoro Grande. Su come fare, però, non ho ancora trovato una strada.
Osvaldo e amici di FdR,
lo ripeto meglio, percepisco un vuoto valoriale in tutti i campi della nostra esistenza (lavoro, famiglia, amicizia, religione, sport…) e non sono nè un moralista/nostalgico nè mi permetto di giudicare.
FdR si propone anche come “ammortizzatore sociale attivo”, c’è un grosso vuoto e un forte senso di disorientamento trasversale presso tutte le fasce di età e livello professionale: vedo grande l’opportunità di aiutare chi ha perso il lavoro, chi ne è uscito deluso e stremato, chi si trova all’estero e teme il “punto di non ritorno”, chi vorrebbe migliorarsi o rinnovarsi, chi subisce quotidianamente il mobbing…, insomma ridiamoci e ridiamo l’autostima, non è un benefit è un diritto!
La crisi è fuori? E FDR sarebbe una possibilità?
Cosa c’è nelle persone oggi? E Cosa c’è in FDR oggi?
@Matteo: concordo con te sul limite di visione tra chi cerca e chi offre lavoro. Restare fortemente ancorati alla/e più recenti esperienze professionali non favorisce l’ingresso di nuova linfa negli organici delle imprese ed a mio avviso rappresenta un limite al superamento dello status quo.
@Roberto e Paolo Mario: i vostri riferimenti ai “valori” mi rassicurano di non essere un alieno, come sempre puù spesso l’osservazione della realtà mi farebbe dubitare … . Mi associo ai vostri auspici.
FDR a me sembra più una vetrina attraverso la quale alcune persone mettono in mostra se stesse;
nulla di male, dunque, se alcuni tra coloro che lavorano in aziende private vogliano aggregarsi ogni tanto; ma da qui a proporsi risolutori dei problemi lavorativi altrui mi sembra veramente eccessivo!
Dritte così arrivano pure incontrando per caso un amico che ha avuto miglior fortuna.
Se poi le persone ritengono di doversi affidare a cotanta sapienza, senza comprendere che dall\’ostentare possono venir fuori solo briciole, allora.., ecco, mi sento di dire proprio che c\’è crisi!
Troppo ostica? Ma FDR non mi sembra questo parterre esclusivo! Un po\’di dirigenti mischiati a chi ha messo insieme un paio di paroloni sul curriculum. Una bella iniziativa, se non peccasse di presunzione, però! In tutta franchezza, FDR sembra più uno specchio per le allodole, quest\’ultime, funzionali all\’autocelebrazione!
Saluti.
Scusa Antonella, ma di cosa stai parlando? Fermo restando che sei completamente fuori tema, hai provato a partecipare ad almeno un evento di FdR?
In FdR non accettiamo promozioni, convegni, corsi di formazione a pagamento.. di quale vetrina vai cianciando? Tutto quello che proponiamo è gratuito e il board di FdR si dà da fare volontariamente e gratuitamente per contattare aziende e relatori interessanti e permettere alle Persone di condividere informazioni e scambiarsi pareri.
Moltissimi in FdR hanno trovato collaboratori, nuova occupazione, partnership e clienti; Persone conosciute agli incontri di FdR.
Occasioni come la Bussola dei Manager, ha permesso per 3 anni consecutivi, ai recruiters di confrontarsi con i propri “competitors” collaborando insieme, a oltre 300 manager di mettersi GRATUITAMENTE (ripeto) in evidenza e di ottenere colloqui con le maggiori società di recruiting del nostro territorio.
In tanti hanno poi trovato lavoro.
Le opinioni espresse nel blog (e probabilmente non segui il Gruppo in LinkedIn, dove le regole e la selezione dei partecipanti è decisamente più ferrea..) delle persone sono più che legittime ed è normale che in una Business Community ognuno parli di ciò di cui è esperto; da questo a parlare di vetrina ed autocelebrazione…
FdR è’ un blog ma anche uno dei pochissimi gruppi italiani che propone networking concreto fra le persone e all’interno delle aziende. Di cosa dovremmo parlare secondo te?
Gentile Amministratore, precisando di non essere affatto fuori tema, datosi il parlare di domanda ed offerta, il mio “cianciare” non andava riferito ad eventuali speculazioni improvvisate bensì alla, vogliamo dire, massificazione avvenuta in FDR? Di cosa parlare? Dovreste saperlo!
Ovviamente ho potuto osservare da vicino, o non mi pronuncerei.
Comprensibile difendere a spada tratta (sebbene il “cianciare” così poco garbato..), ma a mio “modestissimo” parere, sarebbe apprezzabile una sana critica attraverso la quale ammettere che di “Fiori”, dentro e fuori dal club, ve ne siano pochi. Ecco, io la spiegherei così, libero, ovviamente, di dissentire.
La prego, non si mostri vulnerabile, ma pacato.
Cordiali saluti.
Come nel resto del mondo, Antonella.
In FdR cerchiamo di “selezionare” all’entrata i componenti della Community. Molti si selezionano da soli quando capiscono che non è il posto migliore per vendere tappeti o corsi di formazione, altri lasciano il Gruppo se capiscono che il loro unico interesse al ricollocamento piuttosto che alla condivisione non è altrettanto interessante per il resto del Gruppo.
La stragrande maggioranza invece è diventata Community: ci si incontra, ci si ritrova, ci si scambiano idee e informazioni, ci si aiuta, e in alcuni casi si sono creati gruppi ed amicizie: si fa sport, si va a cena insieme, ci si incontra anche fuori dal lavoro.
E questo è di certo il grande valore di FdR: aggregare e rimanere pulita rispetto alle mille associazioni che hanno sempre uno scopo politico o economico.
Non è scontato che lei lo capisca o che si trovi a suo agio.
E se invece capissi benissimo? A mio agio, dice? Da osservatore mi ci sento perfettamente. Non trasformiamo in polemica, per favore, un semplice commento; continua a mostrarsi vulnerabile, mi permetto, quindi, di aggiuntere che, forse, devo aver incontrato l’interlocutore sbagliato, direi, poiché, francamente, a sostegno della sua causa, avrebbe potuto spendere minor villanerìa ed una maggior apertura mentale. Difende con grinta anziché con amore quanto si sente di custodire. Ma una stima corretta, considerando criticità esterne attuali, ma anche interne, non porterebbe che bene.
Talvolta, si originano cose che nell’evolversi ne lasciano intatta soltanto la forma.
Non me ne voglia.
Bell’intervento Antonella!
Mi piacerebbe sapere quante persone conosci che hanno trovato lavoro incontrando un amico per strada … se esistono sono dei veri Fortunelli!
FDR non è l’orto dei miracoli, non è la soluzione a tutti i mali, ma è un ottimo strumento di socializzazione e di networking!
Ne esistono altri (i ClubIn per esempio, o Xing o quello basato su FB, ognuno ha i suoi pregi e i suoi difetti.
Ma svolgono egregiamente il loro compito, facilitare l’incontro tra offerta (elevatissima) e richiesta (quasi zero).
Ci sono mille motivi per criticare FDR, si mangia male agli eventi, non ci si diverte, si incontra gente noiosa … però lo scopo si raggiunge, uno su mille ce la fa e forse (io ci spero) trova un lavoro (e vince, casomai, i mondiali … per dirla con Ligabue).
Hai delle alternative da proporre ? altri gruppi ? altre strade ? saremo lieti di provarle, diccele!
Se invece la tua è una critica sterile, alla Bersani, lascia stare … Siamo tutti qui per libera scelta, perchè siamo masochisti, emarginati, un po’ sfigati … ma ci piacciamo così!
Il Fiore … siamo noi, con quello che ci portiamo dentro.
Tu, scusa, porti zizzania … (che non sarebbe un male di per sè se non fosse polemica sterile con l’Amministratore).
P.S.
scusa ti ho dato del “tu”, ho visto tardi che dai del “lei”. Non volevo mancarti di rispetto.
Ora Giorgio, accetto tutto, ma non che agli eventi di FdR si mangi male !! :)))
Buonasera a tutti/e,
discussione interessante e stimolante.
Mi permetto di dire la mia conoscendo “abbastanza bene” i valori ed i modus operandi di FdR.
Riprendo quando scritto dalla Sig.ra Antonella poc’anzi:
“La crisi è fuori? E FDR sarebbe una possibilità?
Cosa c’è nelle persone oggi? E Cosa c’è in FDR oggi?”
La crisi è fuori ?
La crisi non è fuori e non è dentro, la crisi la stiamo semplicemento vivendo ed, aggiungo io, metabolizzando ognuno di noi con il nostro vivere quotidiano adattando i ns comportamenti e stile di vita a ciò che la realtà sociale ci propone.
FdR come possibilità ?
Indubbiamente si, ma in senso lato; mi spiego meglio.
C’è chi cerca in Fdr una opportunità per ricollocarsi, bene. Chi cerca nuovo business, bene. Chi cerca nuovi collaboratori, bene. Chi vuole vendersi,…..va bene uguale……..de gustibus. Chi cerca buone prassi da applicare, bene. Chi cerca condivisione di idee ed intenti, bene. Chi vuole semplicemente passare qualche ora in allegria, bene. Chi ………. e qui ognuno può inserire quello che meglio rappresenta per lui Fdr, libero arbitrio in libero stato.
Cosa c’è nelle persone oggi ?
nulla di più e nulla di meno di quello che c’era ieri o negli anni 80 degli yuppies o degli anni 50 del miracolo economico italiano.
Forse c’è meno disincanto, un pizzico di cinismo, distacco dalla politica, ma contestualmente un notevole sentiment del sociale, del volontariato, dell’impegno per la comunità.
Cosa c’è in Fdr oggi ?
Secondo me proprio questo, ovvero un contenitore, non perfetto per carità e chi lo è, ma perfettibile; dei vizi ma anche e sopratutto delle potenzialità di chi ogni giorno cerca di fare al meglio ciò che sa fare
“Spesso le grandi imprese nascono da piccole opportunità”.
Demostene
Scusi, Antonella, ma non capisco.
Da quello che ho capito dai Suoi interventi, mi pare che, forse, non stiamo comunicando quello che vorremmo essere, per cui la sua osservazione di provare a non essere dei prosciutti in vetrina è ben accetta, sta bene, dovremo verificare ulteriormente come evitare di dare questa impressione.
Però non capisco 2 cose:
1) che male c’è a cercare di esprimere quello che si vuole o quello che si è. Lei non mi conosce, non ci siamo mai frequentati per cui non caisco come faccia a dire se sono sincero o se racconto delle fandonie. Però mi ha francobollato senza se e senza ma.
D’altra parte, se fossimo una community talebana, forse l’amministratore l’avrebbe tarpata all’inizio invece di replicarLe e questo mi sembra un segnale di civile ascolto.
2) Che male c’è a difendere una community in cui si crede. E’ importante crede in qualcosa o in quello che si fa. Magari ha ragione quando parla di modi di esprimersi ma a volte ci si riesce, avolte no (anche la sua prima mail non era proprio “un’apertura”).
Ribadisco, lei non mi conosce, non sa chi io sia però, indirettamente, si permette di darmi del pallone gonfiato o dell’esibizionista e questo potrebbe dare adito a qualche fraintendimento e qualcuno se ne potrebbe avere male. Sbagliando ma è comprensibile. Come dice anche S. Covey, quello che manca al giorno d’oggi è una buona dose di voglia di capire più che di farsi capire (absit iniuria verbis) e doremmo cercare tutti di tendere a questo atteggiamento.
E le parla una persona che non sta cercando lavoro, non ha intenzione di cambiarlo, si gode un sacco a fare quello che sta facendo ma che si è solo trovata a scambiare opinioni in una community dove proviamo ad affrontare tematiche legate al mondo del lavoro ma, soprattutto, legate alla formazione personale. Avere avuto l’opportunità di parlare e soprattutto di ascoltare gente del calibro di Anastasi o di Mario Calabresi o di proprietari o dirigenti di altre industrie lontane dal mio mondo quotidiano mi sta dando un modo di confrontare le sclerosi che 30 anni di lavoro mi hanno messo nel cervello e mi danno la possibilità di crescere anche nel mio day by day.
Poi, in una community ognuno trova e mette quello che vuole, pur rimanendo nella mission della community stessa (ribadisco, anche il Suo commento stato messo in condivisione). Che male c’è se ci fosse anche un’opprtunità per migliorare la propria situazione lavorativa? E’ un difetto tendere al meglio?
Con affetto e con rispetto
Roberto
@ Osvaldo: forse Giorgio era nel team sbagliato alla serata sushi!!! :-DDDD
Cara Antonella,
tralasciando per un attimo le motivazioni che la spingono ad un atteggiamento così astioso nei confronti della Community, ho provato più volte a ricercare nelle Sue parole qualcosa di costruttivo.
Zero, via zero, numero zero!
Nel post vengono forniti dati asettici da un osservatorio che personalmente ritengo interessante (in fin dei conti una Community di 4.000 persone più volte indicata da Linkedin come Best Practice del settore credo lo sia)
Non condivide l’interpretazione fornita dallo scrivente? Benissimo, ci mancherebbe, anzi, ci “illumini” con le Sue valutazioni. Le leggerò con grande interesse.
Per cortesia però, anche se ha una dote innata, lasci perdere le sarcastiche offese che ci ha regalato: “Se poi le persone ritengono di doversi affidare a cotanta sapienza…”, “Un po’ di dirigenti mischiati a chi ha messo insieme un paio di paroloni sul curriculum…”, ” ammettere che di “Fiori”, dentro e fuori dal club, ve ne siano pochi…”.
Vede, qui c’è gente che crede nella socializzazione e nel networking come strumento fondamentale in ambito professionale.
Casualmente, nel pensare a nuove opportunità lavorative, ci divertiamo anche…pensi che disdetta!!
Un saluto cordiale
Neanche io riesco a capire il senso dei post di Antonella.
Voglia di togliersi il fatidico sassolino dalla scarpa?? Cosa le ha fatto FdR?
Mi piacerebbe sapere chi è la sig.ra Antonella per esprimersi con un atteggiamento tanto acido e strafottente.
Io mi chiamo Leonardo Paolino e sono un business partner e sostenitore di FdR.
Leonardo
Che dire.. ma che bella cosa è questa! Leggere tutti questi commenti è stato un vero momento simpatico (soprattutto in relazione alla sostanza degli scritti, anche se, a dire vero, pure la grammatica non era male! Complimenti! Uno splendido bouquet!).
Ora, provocazione a parte,(e mi spiace perché rispondete bene)io cercavo semplicemente di rimarcare quel che tutti, amministratore compreso, state continuando a dire.
FDR è una specie di club, dove a volte si mangia male quando si sbaglia il team durante le serate sushi, talvolta,tra gente noiosa. Se uno su mille ce la fa, allora stiam parlando di briciole, giusto? Allora fin qui ci troviamo.
Quel che stride, però, a mio modestissimo parere, è la saccenza con la quale si vuol far credere di avere delle possibilità, considerando anche i tempi, indisponibili. Tutto qui.
Ah, dimenticavo: io ho cenato discretamente, quando mi è capitato, ma intorno vi era troppo "fumo".. ed eravamo all’aperto!
Rinnovo i saluti
Buonasera a tutti e buonasera Antonella.
Non credo che FdR sia la panacea della crisi occupazionale italiana, nèin parte nè in toto. Credo peróche sia un “luogo”, non solo virtuale, dove confrontarsi, conoscere, farsi conoscere. Ed anche crescere.
Penso, ma personalissima opinione, che “fare squadra” sia un’ottima strada per cercare, se non di uscire dalla crisi, almeno per limitare i danni. Fare squadra tra le aziende e tra le persone.
Come per ogni aspetto della vita tutto è migliorabile, quindi anche FdR. Magari partendo proprio dalle critiche. Se costruttive ovviamente.
Personalmente ho trovato il mio lavoro attuale grazie a Fior di Risorse,per cui forse sono uno che ha , per esperienza diretta, un feedback molto positivo del sistema di community in cui siamo ma credo , come già detto, che fare squadra sia vitale.
Le auguro di riuscire presto a “vedere” con ottimismo quanto “il gruppo” Fior di Risorse propone. Gruppo nel quale, dopo la doverosa “scrematura” all’ingresso, ovviamente, non si è obbligati a stare.
Buona serata
Wela’la, lascio questa pacata discussione la sera e al pomeriggio successivo trovo tutto ciò. Non essendo nel tipico stile di FdR mi sorprendo!
Mi riprendo dall’effetto stupefacente con poche parole per poi ritornare alla questione originaria che e’
più costruttiva.
Le mie poche parole: nessuno ha mai asserito che FdR sia un ente unico e risolutore dei problemi dell’occupazione. Cosa c’e’in FdR? Gente ed eventi interessanti. Ho incontrato gente interessante anche altrove, ma Pochi eventi che uscissero dalla community su web. Per questo ho scelto FdR. Mi e’ piaciuta, ci sono rimasta e voglio rimanerci, e’ il mio luogo confortevole. Chi non avverte questo confort può andare. Nessuno lo trattiene, non vogliamo mettere nessuno a disagio! mi sono sentita a disagio in altre community in cui anche miei conoscenti si trovavano. Me ne sono andata.
Sulla questione originaria: non ho più abbastanza tempo per caricare i cv cartacei nel sistema. Ne ho una valanga. Di tutti i tipi. La cosa mi fa paura.
Al numero pero\’ mi sento di aggiungere che molti stanno comprendendo solo oggi l\’uso di Linkedin e hanno iniziato ad adoperarlo. Vi si stanno affacciando anche tecnici specializzati e operai.
P.S.: Gentile Enrico, ho dimenticato di usarLe cortesìa, vorrà scusarmi, ma comprenderà..
Cara Antonella,
un tempo c’erano gli “amici”, poi i “cacciatori di teste”che sono diventai recruiter (ad omaggio dell’Inglese imperante…
Poi è nato Linkedin (amico/nemico dei recruiter…); poi la fase 2, i gruppi, che consentivano di mettere in evidenza attività e persone… ormai siamo alla fase 3, dove finalmente ci si rende conto che non tutti i gruppi sono uguali…
A questo proposito, in FDR ho trovato prima di tutto persone di spessore (ogni singolo incontro ha portato conoscenza e valore, quelli veri, quelli che contano e fanno la differenza, sempre!), ho trovato occasioni di business, informazioni utili per il mio lavoro: oggi in tutto quello che faccio c’e’ lo “zampino” FDR!!
Più di un Recruiter e di un HR Manager, al quale ho raccontato la mia esperienza FDR, mi ha detto di ritenerla un valore aggiunto, da non tralasciare nel CV ( e scusa se è poco..!.).
Tutto questo senza mai avere il dubbio che ci fossero interessi occulti da parte di alcuno in FDR!
Permettimi (uso il tu, come da stile FDR): certe parole sono ingenerose, ma soprattutto raccontano una realtà, che non è FDR!
Vieni più spesso agli eventi, e lo toccherai con mano..
G
Qui non si accettano le critiche …
Si mangia in genere male e poco!
Per tacere delle persone che s’incontrano …
giorgio ha ragione: direi che in questo gruppo autorefernziato e carbonaro, direi di passare ad una sana carbonara!!! Anzi il prox evento FDR potrebbe basarsi su CARBONARA E AFFINI!
😉
Antonella, se l’organizziamo vieni? MAgari è un’occasione in più per conoscerci!
Carissima Antonella,
Buongiorno anzitutto e grazie per le obiezioni da Lei sollevate. Le critiche, se costruttive, creano spazi di miglioramento infiniti. Ed e’ questa una delle linee guida di FdR, visto che perfetti non siamo.
Trovo tuttavia gratuita la forma e la veemenza delle Sue espressioni, inadeguate, aggressive talora. Da che Le viene ? Qual’e’ la quintessenza del Suo dire ?
Coloro che sono in FdR ne fanno parte per libera scelta, non hanno tessere (forse quella dei mezzi pubblici che amiamo utilizzare o del Club Alpino Italiano !), ma hanno un elemento comune: sono tutti diversi, gli uni dalle altre e perciò’ stessi ricchi nella loro diversità’ di opinioni, di formazione, di provenienza, di modi di pensare e di fare.
Questa e’ la “cassa” di FdR, la parte preziosa che ha il difetto di essere sempre aperta per chiunque voglia tirarsi su le maniche fino al gomito, condividere, scegliere, agire e magari domani anche andarsene.
Con stile !
Buona Giornata, di cuore
Fausto Massioni
P.S.: Lasci stare la crisi e si faccia vedere di più’. L’accoglienza sarà delle migliori.
Buona giornata a tutti.
Non vorrei ci ritrovassimo nuovamente a polemizzare.
Personalmente ne convengo: FDR è una bella iniziativa; resto, però, fermamente convinta che vanti un potenziale che non ha.
Cibo e persone noiose a parte (secondo alcuni) è un piacevole modo di aggregare persone. Se si riesce a tirar fuori anche qualcosa di buono, ben venga.
Qualcuno ha desunto erroneamente una mia posizione astiosa; niente di simile, ma pura constatazione.
Ho espresso un semplice punto di vista che evidenziasse il senso del limite di questa associazione; per altri vi è percezione diversa, e va bene così.
Quasi tutto quel che gira intorno a FDR è molto bello.
Per i fiori finti, invece, siete tutti maggiorenni, no?
E allora "evviva FDR!".
Un grande saluto a tutti e buone vacanze a chi le inizia ora.
E’ il senso di fastidio nei confronti di Fior di Risorse quello che ho subito colto dal primo intervento di Antonella. E me ne dispiace, pur sapendo bene che non piacere a tutti è la regola più democratica che ci impone questa vita.
Non amo gli interventi a gamba tesa come il suo tanto più che nella scivolata gratuita non capivo proprio di che partita si trattasse, né tanto meno chi ci fosse attaccato a quella gamba.
E poco non è per scegliere o meno di giocare.
Quindi perché intervenire? Mi ero detta.
Il prurito di chi non mi spiega cosa l’ha punta non ha bisogno di assistenza. Deve passare da solo, è l’unico rimedio.
Un occhio fuori campo fa sempre bene perchè ha meno coinvolgimento di chi in campo ci sta. Però deve posizionarsi in modo da vedere tutta la scena, assistere al backstage, ascoltare come vengono trasferiti i dialoghi e non leggere solo il copione, guardare da lontano ma senza distanza.
Quindi – se ti va – fai un passo Antonella, ancora uno. Sì, avvicinati ancora un po’ perché da lì non prendi tutto. Ancora un metro. Ecco, ci sei. Fior di Risorse è questa.
C’è chi ti ha risposto con troppa enfasi, chi invitandoti a mangiare con noi, chi non ti ha risposto affatto.
Sarei davvero felice se mi chiamassi.
Il web avrebbe più senso.
Stefania Zolotti 339.7097037
Ringrazio tutti dell’attenzione rivoltami, forse un pochino eccessiva; intervengo una ultima volta poiché in seguito non mi sarà possibile.
La vostra associazione è bella, forse appena sbagliato il nome poichè, dal mio punto di vista, ribadisco modesto, se si tratta di “fior di risorse” allora deve riguardare eccellenza che, missione a parte (io tra italiani preferisco usare la lingua madre), se non è tale (e qualche commento mi darebbe ragione), o millanta o dovrebbe fermarsi a riconsiderare.
Fastidio? Affatto! Troverei sufficiente ripercorrere questa pagina, a partire dal titolo, una attenta lettura e non solo alla lettera, ovviamente, per comprendere come almeno centosettanta persone mal ripongano le proprie aspettative.
Saluto tutti e basta così, non vorremo aggiungere alla ridondanza anche il superfluo, spero. Chiudo ribadendo un elogio a FDR, magnifico centro di aggregazione. Buona giornata a tutti voi.
Lo confesso, ho letto tutta la discussione sdraiata sotto l’ombrellone. Per cui scuserete gli errori che probabilmente faró dato che rispondo col mio cellulare. Polemiche a parte, mi piacerebbe che tornassimo sulla questione originaria. È un “problema” che colpisce anche me. E su cui spesso rifletto. Ricevo non meno di 5-6 richieste il giorno da persone che non conosco e che non impiegano neanche 5 minuti per presentarsi. Come Fior di Risorse abbiamo fatto una guida su come si redigono i cv e come ci si muove sui social network; promuoviamo le reti di impresa e cerchiamo di portare valori nuovi in azienda. La bussola è uno dei tanti eventi gratuiti che facciamo per le persone che si trovano ad essere senza lavoro. Queste attività sono perfette??? Assolutamente!! Possono essere migliorate? Sicuramente! Nessuno di noi fa parte di Fdr perchè costretto, ma offrendo gratuitamente ( e ribadirei gratuitamente) il suo tempo. Per cui largo a tutti coloro che vorranno darci dei suggerimenti che ci aiuteranno a promuovere meglio ció che facciamo.
Antonella, mi sono divertita una cifra a leggere tutti i suoi commenti da come prima dura si è ammorbidita chiudendo con un elegio a FDR. Il mondo spesso è bello perchè è vario e credo sia giusto che lei abbia dato il suo parere, assolutamente libero e democratico. Credo anche che se lei la pensa in quel modo li, è libera di farlo, ma le dico anche che visto che si è trovata male, beh è anche libera di non tornare più, o forse chiedersi se il motivo del suo non piacer dipende da noi o da lei, o forse dalle sue aspettative.FDR non è un luogo dove si trova lavoro, è un luogo di incontro, dove ci si scambiano le sinergie, le opinioni,si conoscono amici,si allacciano dei gran bei rapporti tra le persone,fiori fiorelline, fiorelloni…persone in primis. Qualcuno non le è sembrato tale? pazienza, capita, nessuno è perfetto, ma magari è venuto a qualche evento con lo spirito di conoscere e imparare qualche cosa di nuovo, o forse fare due chiacchiere diversa dai soliti colleghi.
Non dobbiamo piacere a tutti, ma solo a quelli che capiscono il ns spirito
Buona gioranata a lei
C\’erano una volta 170 allodole, che bel bello andavano per la loro via. Era il fondo dell\’inverno: ogni cosa era gelida, la terra dura non si lasciava beccare in cerca di cibo, e comunque ve n\’era scarsità. Accadde però che ad un tratto tra i rami intricati e bui del bosco, qualcosa rilucesse al fondo del muschio. La prima allodola si avvicinò cautamente, incuriosita, pensando che potesse esserci del cibo, ma che potesse anche rivelarsi una trappola. Specchiandosi per caso, si vide più forte e capace di quanto non pensasse, e tutta ringalluzzita continuò con più energia la ricerca del cibo, finchè ne ebbe trovato a sufficienza. La seconda allodola, giovane e inesperta, si fiondò in picchiata sullo specchietto, che le parve attraente come un lago pieno di tesori, e si ferì, ma vi rimase accanto a lungo per vedere cosa avessero fatto le sue compagne e poterne osservare tante e diverse. Guarì, e imparò molte, molte cose, diventando saggia ed esperta e non dovendo più patire la fame. La terza allodola era una superficialotta: lo vide e ne fece gran dire con le compagne,facendo ipotesi e supposizioni, senza nulla trarne per sè ma portandovi chi non lo aveva ancora visto affinchè se ne stupisse. Così, pian piano intorno allo specchietto si costruì un nido, poi un altro e un altro ancora, e tutte le 170 allodole che prima erano sparse per il bosco senza quasi far caso ciascuna alle altre crearono una comunità. Si passavano voce su dove trovare semi sepolti nella neve, sulle acque che si andavano sbrinando, sulle prime gemme dei rami, e così, tutte insieme sopravvissero al terribile e lungo inverno patendo di meno e perfino divertendosi un poco.
ecco cosa sono gli specchietti per le allodole. Si impara sempre qualcosa. Anche qui.
Arrivo in ritardo e me ne dolgo per rispondere a tutta la serie di commenti. Io credo che tutti in FdR siano convinti che il nostro gruppo non potrà mai risolvere i problemi del mondo (o anche solo della crisi…)!!! Chi potrebbe esserlo? Esiste un qualcuno in grado di prometterlo? Io personalmente non insisto sui “valori” di FdR già brillantemente espressi in precedenza, penso solo che per un gruppo come il nostro i piccoli numeri facciano la differenza: se alla bussola anche 1 solo manager trova una opportunità di ricollocarsi già ne è valsa la pena! Inutile denigrare per aspettare il grande aiuto, è la somma dei piccoli che produce risultati (vedere per questo le nostro micro imprese tanto disdegnate…)!!!
Sarà un caso, ma ho partecipato a tutte e 3 le precedenti edizioni della Bussola dei Manager… ed ogni volta con ruolo diverso: candidato, “supporter” e addirittura recruiter! Chiamatela panoramica a 360°…
Quello che ho sempre trovato di diverso in questa iniziativa non sono i risultati (i recruiter incontrano i candidati, poi bisogna ben vedere se la persona può effettivamente essere proposta per una data posizione), ma … lo spirito! Competitor che incontrano insieme i candidati, in ottica non solo di selezione ma anche di consulenza e di orientamento alla promozione personale.. è una cosa che NON si trova normalmente “su piazza”, e questo è un fatto.
Chiunque si sia trovato a cercare veramente lavoro in questi tempi non facili ha sicuramente ben chiara l’importanza dei colloqui, anche come strumento di valutazione della propria capacità di “vendersi” bene (e mi scuserete se il termine può sembrar troppo commerciale, ma di questo si tratta…), e ogni buon candidato sa fare tesoro dei feedback che riceve dai selezionatori che incontra sul proprio percorso, siano questi positivi o piuttosto centrati sulle “mancanze” della propria figura professionale.
In un momento dove tanti sono alla ricerca, per necessità o semplicemente per “proviamo che non si sa mai”, di contatti “mirati” (verissimo quanto riportato da Giovanna: in questo momento basta aver indicato sul proprio profilo linkedin un inserimento in area HR per ricevere moltissime richieste di contatto sparate a volte un po’ a caso, seguite poi spesso da micro-mail sostanzialmente riassumibile in “..che cosa mi puoi proporre?) FDR vuole dare, con la Bussola, tutti gli strumenti per affrontare al meglio i propri colloqui e… anche i colloqui stessi!
Abbiamo già visto in passato che addirittura c’è chi, cogliendo in maniera cinica lo “spirito dei tempi”, arriva a farsi pagare per accettare di vedere i candidati a colloquio… FDR fa tutto in maniera chiara, trasparente, gratuita (ovviamente!) e con la speranza che quanto fatto possa essere realmente di supporto.
E scusateci se è poco!
ps: piccola nota su FiordiRisorse ed il suo essere “fuori dal coro”: mentre tante realtà ancora sonnecchiano nella tranquilla settimana dei rientri… qui basta che ti distrai un giorno e perdi una mega-discussione come questa, anche ad Agosto!!
@Stefano: intervento magistrale!
Sul tuo p.s. consentimi una battuta: visto l’orario di pubblicazione post, di sicuro tu non sonnecchi … .
secondo me, però si fa delle gran penniche dopo pranzo!
E’ bello far parte di una community attiva sul territorio e attenta alle persone: dopo tante parole, un pò di fatti!
Pronti a far finire agosto?
@Amministratore: caro Osv, mi sa che hai colto un segnale, un indicatore molto significativo; forse un po’ empirico, di quelli che non finiranno sugli annali dell’Istat (quelli insomma che ci dicono quanti abitanti eravamo un anno fa e come è andata l’economia del 2011, quando già stiamo facendo il budget del 201) ma significativo, lo ripeto e che aiuta ad intravvedere lo scenario difficile di autunno.
@Giovanna: a proposito delle richieste di contatto anch’io ho fatto le tue stesse considerazioni; continuo a riceverne da persone che non conosco (e questo è normale) e non si prendono la briga di perdere tre minuti per scrivermi perché mi contattano (e questo è sbagliato); preferisco rispondere a quell’ingegnere indiano che mi ha espressamente chiesto aiuto a qualcuno che si manifesta dalla provincia confinante ma come se Linked in si usasse come gli adolescenti usano Facebook.
@Antonella: rileggendo la sequenza degli interventi ed in particolare i suoi interventi (che sono diventati interpuntature al flusso generale dei commenti), capisco che alla fine lamenta che non ci sono sufficienti “grossi calibri”, “alti papaveri” in FiordiRisorse; ecco perché non siamo abbastanza “fiori”; piuttosto, vede in FdR tante “mezze calzette” che magari millantano anche un po’ con i titoli (magari in inglese, tipo AOB manager, cioè responsabile delle varie ed eventuali, o alla Fantozzi, tipo Gran Lup. Mann. di Gran Croc.). Ho letto che preferirebbe non intevenire ancora… ma non ce la faccio a non risponderle! A me dei titoli non frega niente; non mi qualifico come ing. (quale sono) o dott. (quale sono) o dir. o d.g. o a.d. (tutte posizioni ricoperte, in carriera) etc.: uso i titoli quando strettamente necessario. Io ho continuato a rimanere legato a FdR quando facevo il dg di un’azienda francese, per un gruppo veneto: non avevo trovato quel lavoro grazie a FdR ma continuavo a credere nel sistema valoriale (sissignora) e relazionale di FiordiRisorse. Oggi sono regional manager della Toscana e per farlo sottraggo volontariamente e gratuitamente (un po’ di) risorse e tempo al mio lavoro ed alle mie figlie: lo faccio volentieri, per quanto già scritto. Ci sono i “Fiori” (con la F maiuscola) in FdR? Certo; basta vedere il panel degli interventi agli eventi; le location degli eventi; i nomi dei partecipanti agli eventi; non ci sono John Elkann o Marco Tronchetti Provera o Alessandro Benetton, Emanuele Filibeto di Savoia. Ma su 4500 iscritti in Linked in (filtrati e talvolta anche estromessi) ci sono tanti imprenditori, a.d., d.g., direttori commerciali, hr, operations etc. di tante aziende (anche le più eccellenti, comprese le multinazionali presenti) delle nostre regioni. E poi ci sono tanti quadri, professionals, consulenti, impiegati qualificati, formatori, recruiters, coach, amici ed amiche qualificati che cercano un nuovo impiego. Siamo 4500, non i 40 immortali dell’Académie de France.
Mi perdoni Antonella, ma mi perplime una cosa: temo che lei abbia partecipato ad un evento (o più) e non abbia trovato il buon partito che sperava ed è rimasta delusa da biglietti da visita che non erano del Principe Azzurro. C’est dommage! Ma ci potrebbero essere tanti altri club ed associazioni interessanti per lei.
@Tutti: buon fine agosto; ci rivedremo presto; il carnet di ballo è già pieno di iniziative!
P.S. Gentile Antonella, critichi pure anche la mia grammatica (d’altra parte sostengo la necessità di esami di Italiano anche in tutte le facoltà universitarie: come non accettare critiche sulla correttezza grammaticale!); sappia che qualsiasi mio errore sbianca, di fronte al costrutto di alcune sue domande e frasi.
Cordialmente,
Giorgio Pellegrini
Il tema era un altro, ma ora siam finiti per guardarci nelle scarpe. Ci sarà la logica, forse, di sentirne il bisogno.
Abbasso lo sguardo, a terra, dove tutto comincia, anche questo bene ricordarlo, e pure io ‘mi guardo le scarpe’.
Mi piace FdR perchè…
intanto ci sono persone. Le incontro (poco ultimamente, ma è colpa mia), ci gioco, ci parlo, le conosco (un pò), distribuisco i miei biglietti da visita (di questi invece un sacco), ogni tanto ci scappa un progetto assieme (no profit, se non come cibo per la mente), spesso più divertente del gioco e ci si conosce molto di più…
Le persone, noi compresi, siamo quel che siamo: un pò il bello, un pò il cruccio. Non siamo speciali, ma per fortuna abbastanza normali.
Poi ci sono le esperienze, gli stimoli. Ho imparato a fare il sushi, ed ora ho generalizzato a quelli con la frutta, i formaggi, coi risi di tutti i colori…. Ho riflettuto a lungo su un debriefing di 5 minuti sul valore degli errori, e dei tentativi. Cosi come su uno speech di mezz’ora sull’innovazione, o su una intera serata in cui, per me, e’ stato dato un senso concreto al detto: ‘rendere unico il proprio lavoro nella percezione degli altri’.
Ogni volta che partecipo mi ricordo di applicare una delle sei regole che mi sono dato per non sprecare troppo del tempo che vivo (ahimè, ne rimane sempre meno): ‘trova quel che c’e’ di buono’.
Poi c’e’ la pulizia. Le persone sono persone, ed effettivamente Tommaso d’Aquino non è fra noi; gli eventi non sono lanci epocali della Apple a Shangai. E il cibo è dannatamente centro-italiota, senza mai nessuno slancio molecolare, o nouvelle/ nouveau, o d’ardito accostamento, o etnica contaminazione, o esobiologica evoluzione. Sconfortante…
Però non trovo il trombone cui viene dato spazio, non avendo nulla da dire ma molti ‘amici’. Non trovo neppure l’ “Evento” fatto senza cura, come puro pretesto (di solito per la passerella dei tromboni o il tornaconto ‘a stretta partita di giro’ degli organizzatori e degli immancabili porta borse). E non ho mai pagato per mangiare con la sensazione della fregatura.
Poi ci sono le opportunità. Degli altri non so. Io ho cambiato lavoro a 50 anni, per andare in un settore che mi incuriosiva, grazie ad un incontro in FdR e ad uno in un altro network: le coincidenze (e quel tanto di merito) han fatto il resto.
Mi nausea un pò, quel pensiero meccanico, automatico, che tutto si fa per un progetto, in conformità ad uno scopo e solo a quello, con una unica metrica di giudizio (sempre la propria) senza sfumature, momenti di rilassamento, di sbandamento, di bighellonamento…ohibò, alla fine di spazio ed occasione per le scoperte, le inattese evenienze, le sorprese, gli incontri,… i sorrisi.
Ci sono cose per cui si ha più tempo, altre sono più stringrenti: la ricerca di un lavoro, la conservazione della salute, la lotta per un figlio in difficoltà…
Ma intanto non è con l’accanirsi, il cercare colpevoli o segni di giustizia immanente, il rifiutarsi alla realtà, alla fine, forse, il solo adattarsi all’inevitabile. A volte disagevole. A volte vero orrore. Ma niente e nessuno ci può dare l’Assicurazione a Copertura Totale.
Quindi, perchè non FdR? (:-)
Spero di rivedervi tutti, presto
Ben ritrovati; non scrivo per tornare sull’argomento poiché quel che ne è seguito spiega parecchio.
Mi preme, però, fare un paio di precisazioni.
Si possono fare elogi senza per questo rimuovere critiche avanzate: ognuno di essi ha il proprio riferimento.
E’ sempre apprezzabile una buona grammatica, ben più gradita, ovviamente, venendo unita ad una semantica meno gretta;
ah, una ultima cosa: qualcuno dovrebbe sapere che esistono anche le "principesse azzurre"! Personalmente, poi, più che il "buon partito", propendo per le "buone persone". Buon pranzo a tutti.
Intanto grazie a te Antonella per la sportività con cui con cui hai accolto il bombardamento da parte di questa cricca di arruffapopoli.
Spero che sia servito a noi per migliorare un po’ di più la nostra immagine verso l’esterno e a te per comprendere meglio lo spirito di gruppo che alimenta FdR. Se vuoi venire a vedere come lavoriamo quando siamo insieme e come ci prepariamo per “costruire” i valori e il senso di appartenenza a FdR, il 29/9 ci troverai per strada a Firenze e Bologna a fianco di Emergency, coordinati dai formatori della scuola del Sole24ore nel nostro team building annuale. Così finalmente potremo conoscerci. Non sai in quanti si stanno chiedendo “ma chi è questa Antonella?”
Buon giorno; ritrovo sempre in ciò che scrive tutto quel che implicitamente affermo; se regge la mia antipaticissima ironia, ma comprendo perfettamente, mi permetto di far notare l’assenza, tra i citati illustri, di Emanuele Filiberto.., spero dunque non stia scherzando!
A proposito: quanti sarebbero a chiederselo?
Qualcuno ha già delineato un profilo, e non era “robetta”, se non erro!
Cortese a volermi invitare, ringrazio.