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"Zzzoot! fulminati in azienda" tra fiction e realtà

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Esiste un azienda che sia un’isola felice?
Perché molti pensano che la propria azienda sia la peggiore di tutte, mentre là fuori sicuramente tutto funziona meglio?

Zzzoot fulminanti in azienda parte probabilmente dall’assioma che molte aziende sono delle isole infelici in cui si sopravvive, pur tra mille scontri, e nelle quali i personaggi che la compongono incarnano in modo, allo stesso tempo, limpido e grottesco i personaggi di un’azienda con comportamenti manageriali “paleolitici”e ricchi di vizi manageriali. Difficilmente, una volta entrati in uno degli schemi, se ne esce. Solo alla fine uno dei personaggi viene “centrifugato” fuori dall’azienda e si sveste del proprio stereotipo.

Il racconto di Zzzoot si apre con un fulmine di luce e di saggezza divina che riforma tutte le imprese tranne una, Zzzoot-company appunto.

Qui tutto è rimasto come un tempo ed ad esempio: Il direttore commerciale è un manager squalo che conia motti tipo “chi vende vale, menarsela poco” o “colpirne cento per educarne uno”; Nicola Centrifuga rappresenta il middle manager lavora solo per pararsi dalle sfuriate del capo nutrendo quotidianamente una dolorosa ernia iatale; Marta Font è responsabile della comunicazione senza contenuti
Il bello ed il piacevole del libro è che il racconto si svolge, come in una vera e propria fiction, con episodi susseguanti, ed intrecciati che lo rendono reale e realistico. La scena si sposta alle volte al di fuori dell’azienda rendendo i personaggi più vivi e più “umani” anche se alla fine il filo conduttore delle vite, piuttosto solitarie dei dipendenti Zzzoottiani è una lasagna precotta al microonde.
Certo mi verrebbe da dire che il libro è così pieno di luoghi comuni che solo dei consulenti potevano scriverlo!
Infatti il libro è scritto da un collettivo di cinque consulenti d’impresa di Newton M.I. – Gruppo 24 ORE: Andrea Beretta, Mauro Gambini, Nicola Giunta, Andrea Notarnicola, Patrizia Sorrenti, che si firmano con il nome di Jack O. Selz e sono già autori di fiction aziendali e racconti scritti per le imprese e hanno maturato sul campo competenze di “etologia delle specie aziendali”.
Probabilmente grazie a queste loro esperienze hanno descritto una realtà che è specchio della reale vita in azienda e le situazioni descritte vanno bene in ogni azienda o quasi.
Ad esempio lo spreco di risorse per cose inutili o semplicemente strumentali all’affermazione del proprio ego e del proprio potere:
– Il raddoppio a novembre degli obiettivi aziendali, quasi raggiunti
– Il codice etico aziendale
– La quality week
– Il programma logistico “pronto prima di subito”
– L’uso trasversale dei consulenti per far dire o fare le cose scomode al management
Il libro diventa alla fine una denuncia, attraverso la fiction, di una realtà in cui molti si potranno riconoscere……….

Virgilio Becucci

2 Commenti

  1. Attendo con ansia….le premesse mi sembrano ottime! Proprio quanto ci sembra più noto presentato da un altro punto di vista può essere illuminante!

    Così forse potrò essere d’aiuto a me stessa e all’organizzazione nella quale lavoro.

    A martedì!

    Barbara

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