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L'arte del Coaching – Michela Trentin

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Michela Trentin

Tutto è partito con una telefonata …….

Nel l’ottobre del 2004, quando ancora vivevo a Milano , al rientro dall’ufficio ( un orario indefinito tra le 21 e le 23 …) mi arriva una telefonata da un carissimo amico “ ….sai il prossimo mese inizio la scuola per coach, ho deciso che ne farò il mio futuro, che fai ti unisci??” Figuratevi , incinta di pochi mesi , un ruolo da direttore del personale che occupava per intero le mie giornate ( circa 1100 persone distribuite in otto sedi , la più lontana in Sicilia) la mia prima risposta è stata… “adesso non riesco magari faccio la prossima sessione”.

Ma quella parola strana e nuova è entrata nei miei pensieri.. ho iniziato a leggere qualche articolo in merito.. qualche libro … qualche partecipazione a seminari e convegni… ed infine ad affidarmi ad un coach che mi seguisse direttamente in questo importante processo di cambiamento che nel frattempo si era venuto a creare .

L’esperienza , la curiosità,la voglia di realizzare un grande progetto mi ha portato alla scelta di seguire un percorso di scuola per coach e di farne una professione, l’incontro con Giovanna D’Alessio … fino alla maturata conoscenza di me stessa . La consapevolezza delle mie capacità e dei miei limiti.

Un percorso iniziato , una sfida ancora aperta ….

Il coaching è un metodo nuovo, uno strumento importante che se usato correttamente permette un costante sviluppo delle potenzialità sia per aziende sia per persone.

Questa rubrica vuole essere un servizio a Fior di Risorse , cercherò di portare dentro ove mi sarà possibile anche contributi “illustri” del mondo del coaching, ma soprattutto offrirvi un nuovo punto di vista su come questa metodologia può aiutare persone ed aziende a migliorarsi e a raggiungere i propri obiettivi.

 

Michela Trentin.

3 Commenti

  1. Molto interessante!
    risulta essere un argomento estremamente attuale di cui conosco poco ma desidero approfondire!
    la maieutica in particolare penso sia la metodologia più efficace!
    Andrea

  2. Anchio sono stato “abbagliato” dal coaching, attività che ho svolto per tanti anni di supporto a partecipanti nei progetti su cui ho lavorato.
    Solo che all’epoca (dieci anni fa fino a tempi più recenti) non sapevo che si chiamasse coaching.
    Quando si riesce a tirare su il morale e le abilità tecniche delle persone che affianchi, il grado di soddisfazione e gratificazione è molto superiore rispetto alla formazione d’aula o alla semplice consulenza.
    Purtroppo la consapevolezza da parte delle aziende italiane di uno strumento come il coaching, fatto con serietà e con coacher che hanno a cuore l’allievo, è veramente poca cosa. Penso che si dovrà aspettare ancora un pò per poter dire che ib Italia questo strumento sia abbastanza diffuso.
    Per finire, quando parlo del coaching con potenziali clienti, devo quasi parlarne in punta di piedi e utilizzare i termini “affiancamento” e “supporto” che siano più comprensibili.
    Sono troppo pessimista?

    Rosario

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