Chi é rimasto nella scatola ? (Out of the box)
Sono tutti usciti dalla scatola: politici, imprenditori, opinionisti.
Prima hanno stravolto le parole e sono diventati “rottamatori”, “startupper”, “influencer”, poi hanno incasinato i verbi ed è così che il “Fare” rappresenta il suo significato opposto. Il partito del Fare e il decreto del Fare. Fare Rete, l’Agenda Digitale e Makers (quelli che fanno). Usano l’italiano, il latino o l’inglese, ma il risultato è tragicomico.
Anche le aziende sono uscite dalla scatola: hanno affidato i loro brand ai nuovi comunicatori e hanno perso identità e indirizzo. Adesso sono tutte sulle nuove piattaforme: un moderno call center digitale dalle mille voci ma senza immagine.
Dentro la scatola gli imprenditori giravano in azienda e parlavano con i dipendenti, ci mettevano la faccia e parlavano con i consumatori. I mercati erano conversazioni. Out of the box si sono fatti convincere ad aprire una pagina facebook. Il nuovo mercato: “Sono 3 like, che faccio, lascio?” Nuova comunicazione, fine delle comunicazioni.
Gli slogan ci parlano di eventi fuori dagli schemi, di corsi di formazione innovativi (in cui girano slide trite e ritrite), di progetti e processi con regole nuove. Ma sui palchi sono sempre gli stessi i nomi dei personaggi che “confidano nel lavoro della Magistratura” o le cui “parole sono state decontestualizzate”. Ci si appella alla privacy ma diamo il consenso per tutto. La visibilità e la sponsorizzazione sono la moneta con cui ci si scambia tempo e conoscenza.
Tempo e conoscenza che dentro la scatola avevano più valore. Nessuno si permetteva di chiedere partecipazione gratis.
Siamo out of the box ma se non compare il patrocinio del Comune, l’incontro non é abbastanza istituzionale. Il Sindaco e il Presidente della GrossaBanca devono aprire i lavori dell’ ultimo evento pionieristico.
Guai se mancasse il contributo rassicurante del Presidente dell’ Associazione di Categoria o il commento dell’Amministratore Delegato SenzaMoltiScrupoli della più importante Industria del Paese.
E sono proprio coloro che sul SocialNetworkdiTutti impietosamente condannano, che “out of the box” spingono per essere invitati.
E’ forse arrivato il momento di tornare nella scatola. Conto su un gruppo di amici raccolti lungo la strada che in tempi non sospetti hanno arricchito la mia Rete, con cui condividere conoscenze ed esperienze. Una Rete di Imprese e Persone costruita sulla fiducia, non sui contratti. Diamo una mano di fresco alle pareti, recuperiamo attrezzature e idee concrete anche se non innovative, impariamo qualcosa di nuovo (una all’anno come suggerisce Julio Velasco, un vecchio innovatore), e ripartiamo. Magari con una ragione sociale un pò vintage.
Non so se siamo “makers”, ma questo siamo noi, non la Silicon Valley.
Arrendetevi e tornate nella scatola.
Siamo usciti dalla scatola della realta’ e della competenza per entrare in quella della relazione e del virtuale. Invece di allargare la scatola vecchia con concetti nuovi, si e’ ritenuto piu’ semplice, meno impegnativo e piu’ trendy (giusto per usare un altra parola che andrebbe abolita) fiondarsi tutti in questo nuovo approccio fatto di nulla, se non di comunicazione stereotipata e di miti ridicoli, l’ultimo dei quali e’ l’esaltazione mediatica per le “start-up”. Io mi contenterei che le Aziende vecchie cominciassero ad innovare, magari usando il metodo Velasco.
Parole sante Osvaldo, contami.
Ho una testimonianza diretta, che avrà delle conseguenze, di come associazioni “di una certa categoria” entrino mani e piedi in progetti del tutto privati imponendo il nome di turno.
Pensavo, ti giuro, che essendo associazioni volontarie (non è la CCIAA, per capirsi…) queste cose non avvenissero, ma siamo ancora in attesa di poter parlare con il mitico direttore per comunicargli, di persona, che si può anche dimenticare di noi.
Di fronte a tanta innovazione, quasi mi sorprende il fatto di essere sempre più convinto che il buon vecchio detto “pochi, ma buoni” sia così vero.
… sarei lieto di dare una mano anch’io. Parola di chi proprio oggi ha cominciato una nuova avventura professionale che più old economy non si può. Con calma – durante il prossimo w.e. – aggiornerò i miei profili FdR, LI e FB così sarà chiaro se posso contribuire in qualche modo.
Più cresco, più imparo a vedere le situazioni per immagini e spesso per metafore.
Questa vecchia storia dell’out of the box – nella quale anche Fdr si è identificata per una sua fase ma fortunatamente ha poi saputo liberarsene e andare avanti – mi ricorda tanto le scatole dei regali.
Spesso riceviamo (e quindi facciamo anche noi?) regali incartati dentro confezioni che valgono di gran lunga più del regalo e mi riferisco a valori emozionali, non economici.
La gente si è mediamente abituata a curare la carta esterna e il nastro e il biglietto ma non ha più messo il cuore nel contenuto.
Se tutti continuassero ad andare fuori dalla scatola – in ogni senso e in ogni rapporto – non servirebbe più sforzarsi per mettere qualcosa di proprio all’interno, basterebbe passarci solo confezioni accattivanti e zero contenuti.
Recuperiamo il tempo per tornare a capire come siamo dentro e cosa vogliamo fare, perché in the box è rimasto per fortuna il pensiero.