Eventi

COSA NON E' L'ENERGIA DI CUI TUTTI PARLANO lo abbiamo scoperto ieri sera da IGuzzini. Dove ci hanno spiegato cos'è l'Energia di cui nessuno invece parla.

13 commenti2641 visite

Quando Mario Iesari mi ha presentato da IGuzzini, la prima impressione che ho avuto è stata quella di entrare in un Santuario. Un futuristico, spazioso, incredibile santuario dove sono conservati gli esempi più affascinanti di design e di innovazione al tempo stesso, degli ultimi 40 anni.

Per organizzare questo incontro ci sono tornato ancora un paio di volte, per parlare con i collaboratori dell’azienda, Piergiovanni, Sara, Laura e tutte le persone che ci hanno supportato nella realizzazione dell’evento, ed ogni volta l’impressione si amplificava, non solo per gli oggetti e per il messaggio tecnico e industriale, ma anche e soprattutto per le persone che gravitano intorno ad un’azienda marchigiana nel cuore, che ha saputo sfondare i confini internazionali.

Le persone sono state di nuovo il centro dell’attenzione nella preparazione in questi ultimi mesi dell’incontro da IGuzzini. Con Mario abbiamo steso una lista iniziale di relatori che piano piano si è trasformata, perchè era importante tramettere non solo un messaggio chiaro: “COSA NON E’ L’ENERGIA” che poi è il tema di cui tutti dibattono (anche tanti gruppi in LinkedIN, a volte..) non conoscendo l’argomento e ospitando luoghi comuni e leggende urbane, ma era importante che a parlarne in maniera sia dissacrante che tecnica fossero persone che indiscutibilmente avessero il peso specifico e concreto per farlo.

Parliamo dunque di persone e di azioni concrete. Questo è stato l’argomento reale dell’incontro di ieri.

Avevamo conosciuto Mario Cucinella l’anno scorso all’Ikea, personalmente lo avevo ammirato dalla copertina di wired e mi aveva affascinato il suo progetto della casa da 100.000 euro m2, sostenibile. Ma Mario, che da Iguzzini è di casa, avendo progettato uno degli stabilimenti più famosi d’Italia (quello che s’illumina di notte!!) quando parla incanta con immagini, con foto, con trabocchetti visivi e soprattutto racconta “le cose come stanno”. Ci racconta di come abbia a cuore la sostenibilità dell’architettura (che ci dice, è una delle attività che assorbe risorse energetiche in maniera esponenziale..) e del modo di vivere gli spazi che ci circondano. Sembra quasi che siano gli spazi ad abitare noi e non viceversa. Siamo forse diventati le nostre esigenze? Si chiede Mario, siamo dei prototipi “bagno2camerecucinotto” o forse “saloneterrazzogarage”. Ma decidiamo poi davvero noi gli spazi che vogliamo abitare?

Il VERDE è stato il colore più nominato, più usato e più abusato negli interventi di ieri sera. Il VERDE, per la maggior parte dei relatori di ieri sera, è una tinteggiatura che governi ed istituzioni ed aziende stanno dando a progetti e modi di vivere che sono tutt’altro che VERDI. Dalla benzina alla finta sostenibilità delle cose.

Abbiamo conosciuto Giorgio di Tullio; difficile identificare per lui un termine: filosofo, designer, antropologo. Belli i suoi video, le sue pubblicità, la presa in giro sulle Risorse Umane e il fascino dei pescatori di una tribù Oceanica (? – Giorgio, help.. non faccio altro che ricevere richieste da ieri sera di avere la tua presentazione..) che dopo aver pescato, inspira il proprio fiato nella bocca del pesce e poi lo aspira. Si fa pesce con il pesce.
Invece Giorgio ci racconta dell’e/involuzione del nostro approccio ai consumi ed ai bisogni. Di come siamo sempre più trasportati verso le necessità e come i criteri di scelta e di bisogno siano stati sovvertiti completamente.

Impossibile da spiegare in poche righe,ma ancora più impossibile dover costringere le idee in poco più di 20 minuti.

Vogliamo però sapere se dietro le idee ci sono anche i prodotti. Da fare ponte fra questi, Piergiovanni Ceregioli responsabile del brand e della comunicazione di IGuzzini ci racconta come anche la luce può essere sostenibile, ci racconta l’ottimizzazione industriale, ci racconta cosa illumina le strade in cui camminiamo e i momenti della nostra giornata e come questa luce influisca sul nostro umore, sulle nostre scelte, sul nostro stile di vita. E capisci che tutto è davvero oggetto di studio, che niente è mai lasciato al caso.

Stefano Frattesi di Indesit ha dovuto combattere con il tempo per raccontarci il futuro delle nostre case. Gli studi che si stanno facendo per rendere gli elettrodomestici accumulatori di energia e non disperdere quell’energia. Ci ha parlato di domotica, di reti energetiche, di come una casa può diventare sostenibile, e quindi “attenta” ai consumi, e quindi “riciclare i suoi stessi consumi” ed ottimizzarli altrove. E’ davvero affascinante vedere il futuro da così vicino. Infine, ancora un prodotto: Mario Natalucci, project manager di FAAM, ci ha coinvolti nel mondo della mobilità sostenibile. Da come viviamo DENTRO casa a come viviamo FUORI casa.

E allora ecco i prototipi di veicoli elettrici, già utilizzati da aziende che si occupano di mobilità, cominciare ad approcciare anche il settore degli spostamenti a lungo raggio, dello sport.Ecco le prime motociclette a batterie al litio, le prime macchine, i primi autobus.

Io sono molto fiero, al di là della stanchezza che ieri sera mi ha colto un pò di sorpresa unitamente all’emozione di dovermi confrontare con questi relatori, ma diciamolo, anche al caldo tropicale della sala che ci ospitava, di aver potuto ascoltare, da totale profano, relazioni così complesse e così fuori dal genere.

E’ troppo facile farsi pubblicità e sostenere l’ecologia e il basso impatto ambientale; molto più difficile dire la verità su temi che probabilmente non sono ancora abbastanza remunerativi per governi ed imprese, ma che rappresentano la nostra ipoteca per il futuro.

Spero di aver lasciato ancora una volta, una piccola traccia di riflessione per tutti coloro che ci hanno raggiunto anche dalle altre regioni. In maniera più o meno sostenibile! Alla prossima (venerdi).

13 Commenti

  1. Sono da poco passate le 2…..è stata dura ma ne è valsa la pena. Home!
    Una “Fior” di corsa in macchina per raggiungere un altro posto equi distante (dopo Indesit) da tutto ma soddisfatto per il carico di “energia” e spunti di riflessione profondi raccolti da questa interessante serata. Grazie.

    ps: mi avrebbe fatto molto piacere avere un sistema SIVRA per modificare il mio ritmo circadiano…questa notte in macchina

  2. ciao Osvaldo, ciao a tutti,
    grazie per la bella “recensione”, quasi quasi, se la prendi così, ci torno anche domani.
    Bravi, davvero una bella serata con persone interessate e interessanti. Sulla mia presentazione: é un po’ complicata. I filmati escono da un lungo lavoro di ricerca, qualcuno l’ho proprio fisicamente realizzato io (tipo il pescatore Kanak della Nuova Caledonia) ed é soggetto a diritti, per cui non poso diffonderlo liberamente. Qualche altro filmato si trova su youtube (tipo: Theo Hansen – BMW, gli spot del Credit Agricole). Altri filmati ancora arrivano da torrent per professionisti dei media; gli spot Super-Bowl Usa, per esempio si possono scaricare anche da vuze.com, un torrent appunto.
    Per quanto riguarda la parte testuale posso provare a fare una sintesi nei prox giorni e magari inviartela. Comunque non uso power point ma un software-mac un po’ più strutturato ma che ha il limite di non poter essere trasferito con facilità.

    A proposito, se a qualcuno interessa, il 9 giugno, ad Ascoli Piceno, nell’ambito della Biennale Internazionale del Design, c’è una serata nella quale parlerò del mio lavoro; la storia dei Kanak e delle loro fantastiche avventure di nomadi del mare potrò svolgerla per intero, fino a svelare che a loro è dedicata una delle più straordinarie architetture sostenibili della Terra, il Centro Jean-Marie Tijbaou di Noumea, progettato da Renzo Piano: un edificio che canta (non é una battuta ma una realtà).

    Se mai riaffronterete il tema della energia sostenibile, posso suggerire di farlo al Gruppo Loccioni (ieri era presente il titolare), Angeli di Rosora, presso la Leaf Community (LEAF sta per Life, Energy and Future)?. Lì la sostenibilità si vive e si tocca, visto che è un insieme di edifici, fabbriche, impianti già sostenibili e ad impatto zero.

    Grazie a Mario Iesari per avermi fatto conoscere il vostro INsieme, certe volte riesco ancora a stupirmi della forza delle reti e delle microreti, di come le cose possano realizzarsi semplicemente perché qualcuno le pensa e poi le fa. A presto.

  3. Osvaldo
    la serata di ieri sera, i 570km li è valsi tutti.

    Altissimo il livello dei relatori, non voglio citarne uno solo.
    Sono uscito da ieri sera più conscio e consapevole di cosa sia veramente GREEN e cosa di GREEN è solo uno squallido spot di mktg.
    E soprattutto GREEN è una cosa che tutti si può fare.

    Ed ora un giro di retorica (ma in cui credo): Nulla è di “proprietà”, siamo al massimo usufruttori su questa terra, quindi lasciamo ai nostri figli qualcosa di sano…

    A Venerdi a Bologna per “Sua Eccellenza.. le PMI”
    Gio

  4. Mi aggiungo con un pò di ritardo ai commenti a caldo sull’incontro di ieri ma nel frattempo ho avuto il tempo di arrivare a verona e tornare per visitare velocemente la fiera del fotovoltaico e greenbuilding (a proposito molto interessante). Devo dire che sono stato molto contento per come sono andate le cose. mi sembra che l’idea abbia funzionato e cio mi convince ancora di più che sia necessario fare “cultura” e “conoscenza” su questi temi per portare la macchina dell’innovazione sostenibile alla massima velocità (oggi siamo in accellerazione) . Due considerazioni personali : sono rimasto molto colpito del clima di “vicinanza” e “cordialità” fra gli appartenenti del network di Fiordirisorse (non ho capito bene cosa combinavate attorno a quel tavolo delle registrazioni con tutti i fogliettini ma mi è sembrato quasi un rito di fratellanza) e poi devo dire che sono rimasto colpito e quasi orgoglioso di quello che stiamo facendo come aziende italiane quando ho ascoltato le esperienza di Indesit, Iguzzini e Faam. Quindi grazie a tutti e spero , a presto.

  5. Non c’è dubbio: l’incontro da iGuzzini, anche se un po’ penalizzato dalla pesantezza del fine giornata, è stato veramente interessantissimo e soprattutto denso, denso, denso di spunti e di concetti, trattati con linguaggi differenziati da relatori molto diversi tra loro, che hanno dimostrato ancora una volta di conoscere i disparati orientamenti sostenibili della cultura del progetto! Dall’approccio pragmatico al processo di Mario Iesari che con metodologia coerente sottolinea i vantaggi della Green Policy per le imprese , all’approccio visionario sconnesso dell’antropologo filosofico, Giorgio Di Tullio, che oltre all’analisi etimologica, ci catapulta con favolosi filmati nell’idea antica della contestualizzazione dell’essere, la contiguità dell’uomo con l’ambiente circostante – il pescatore che si fa pesce inspirando, poi uccide con un’overdose di anidride carbonica il pesce stesso, o ancora noi che quando mangiamo una bistecca, in fondo in fondo, ci facciamo “mucca” – colpevolizzando gli eco-peccatori, la desocializzazione degli ipermercati, e le indagini demoscopiche. Poi è il turno di Piergiovanni, il grande Piergiovanni Ceregioli, che con la sua positività e simpatica eloquenza, ci racconta come la luce interviene sugli effetti non visivi, sull’uomo, la sua reazione alla luce partendo da un esperimento di Friburgo degli anni 50, per arrivare a determinare “benessere” attraverso la produzione di lampade che simulano il ritmo circadiano, regolando la produzione ormonale di melatonina. Seguìto poi dall’architetto Mario Cucinella, che sulla scia del tema “forma e performance”, ci racconta la necessità del rapporto empatico creativo con quel fantastico esempio del giardino botanico di Garnish Island, Cork, Irlanda – un insegnamento di grande valore da una persona preziosa e colta com’è, – ribadendo la necessità di “capire di più i luoghi dove facciamo le cose”. E ancora, l’intervento del brillante Frattesi su Smart Grid e quello di Mario Natalucci, a concludere la serata, con le innovazioni su accumulatori al litio etc. per non dispendere energia…

    Insomma ci sarebbe voluto almeno un giorno per ognuno dei relatori, tanta era la carne sul fuoco!

    Sì, è vero! è emersa come opinione comune, che ci si sta un po’ sbrodolando addosso tutto questo “atteggiarsi verde” – greenwash -; in ogni caso lode a FdR per l’iniziativa attuata, perchè è sempre utile trattare l’argomento: sono ancora pochi i casi di concrete applicazioni, ma ci sono eccellenti progetti di design che potrebbero stimolare gli imprenditori a seguire queste logiche.
    Riporto esempi strapubblicati, come quello dell’ecopittura che assorbe ossido di azoto e smog, utilizzata come rivestimento degli edifici, dell’arredo urbano e applicata sull’asfalto delle strade milanesi per ridurre fino al 60% l’inquinamento.
    O ancora, in materia di risparmio energetico, l’applicazione di aquiloni giganti impiantati sulle navi da carico, che riducono il consumo di carburante di circa un terzo e soprattutto comportano un minor impatto ambientale – considerato il prezzo del petrolio a $ 75 dollari al barile, questo investimento si ripaga in 3-4 anni -. Penso all’utilizzo efficace e consapevole dei materiali, così come al loro smaltimento totale – Di Tullio parlava giustamente di progettare la morte del prodotto – : ad esempio in Inghilterra già dagli anni 90 alcune aziende hanno inserito una piccolissima quantità di un additivo pro-biodegradabile nel processo di fabbricazione degli shopper da spesa, così che lo smaltimento sia controllato ed accelerato con l’esposizione al calore o alla luce.
    Sempre in materia di rifiuti, altro caso interessante è quello di un società che ha visto il potenziale nel riciclo dei bicchieri da caffè da asporto in polistirolo: anche qui, inserendo un particolare additivo, i bicchieri di polistirolo usati sono stati raccolti e il polistirolo è stato riciclato per ri-formarsi in matite e altri prodotti di cancelleria: oltre a pianificare la morte del prodotto, qui si crea pure nuova produzione.
    E ancora, il design consapevole che punta sulla durata del ciclo di vita del prodotto, sull’assemblaggio e il dis-assemblaggio, sulla scelta del materiale: è il caso della Aeron chair di Hermann Miller, dove il comfort non è certo un optional.

    Cosa sicuramente importante, emersa durante la serata, è che finalmente sembra essere sfatata questa identità tra la parola “design” ed “estetica”; non voglio dire che la bellezza sia superflua, va certo tenuta in considerazione come valore, come nesso causale – che il design implichi bellezza !!! -, ma è ormai chiaro a chi ha partecipato, che “design” vuol dire “progettare”: è il “fare” in modo olistico e consapevole, un prodotto, un servizio o un processo.
    E anche questo è un grande passo avanti.
    Grazie FdR.
    Alla prossima occasione.

  6. Ciao Osvaldo e a tutti, posso dire che è stata proprio una serata “illuminante”… ben organizzata e ben orchestrata, con un unico neo probabilmente: la scarsa visibilità dei filmati/slides. Gli spunti sono stati molti in particolare mi risuona la frase “it’s me, not you” che nella presentazione di Giorgio di Tullio sintetizzava la (ri)affermazione della personalità sull’omologazione,ripresa poi anche da Cuccinella che offre un’alternativa a chi ci vuole preconfezionare anche le case.Il consumatore che diventa consum(attore) e quindi protagonista principale delle sue scelte di consumo e non più solo oggetto da catalogare potrà avere un ruolo cruciale nello sviluppo della green economy e nella diffusione di prodotti/progetti. Un saluto ed un grazie.

  7. Sono uno dei privilegiati marchigiani che si è potuto godere, senza troppo sforzo, ben due strepitosi eventi di Fior di Risorse, veramente un modo intelligente di fare network, anche se io sono un po’ timido e mi ci vorrà qualche altro incontro per sciogliermi un po’ di più.

    I complimenti sono già stati fatti da altri, Alceo ha perfettamente relazionato tutta la serata, mi aggiungo anch’io al coro degli entusiasti.

    A presto, Andrea

  8. Un incontro veramente ricco di spunti, relatori di grande valore. Sono rimasta molto colpita anche dall’ambiente che ci ha accolto; sapevo che iGuzzini è una azienda di spessore, ne ho avuto conferma e sono ancora più “proud” di essere marchigiana. Molti complimenti ad Osvaldo, e anche alla mia collega Alessandra Vizzi, strepitosa organizzatrice.
    Farò di tutto per esserci ai prossimi incontri.
    Ciao.
    Stefania

  9. Salve a tutti, I GUZZINI è stato il mio battesimo agli incontri FDR. L’impressione generale è senz’altro positiva. Organizzazione mi sembra ok: peccato per i tempi a disposizione che hanno costretto i relatori ad una fatica ulteriore per starci dentro. In tema di politiche Verdi abbiamo visto che molto si può fare e volendo le tecnologie e gli strumenti ci sono. C’è il dubbio che diverse conversioni al Verde siano di facciata, ma molto di più mi preoccupa l’atteggiamento del singolo che come abbiamo visto in qualche slide sceglie l’ecologico più per interesse che per convinzione. To be continued…sarebbe da aggiungere.
    Saluti
    Maurizio

  10. Con qualche giorno di ritardo mi accodo al coro di complimenti per l’incontro da IGuzzini.
    Quello di martedì scorso è stato il mio primo evento con FdR e non posso che confermare l’impressione più che positiva già ben descritta da molti: tanti gli spunti di riflessione proposti (nel tragitto verso casa e poi nei giorni seguenti ho continuato a pensare a “ritmi circadiani”, “smart grid”, “eco-peccatori”, “green-washing”, “veicoli elettrici”, “case su misura a basso impatto”,…), ottima l’organizzazione, nonostante i tempi stretti a cui doveva sottostare.
    Già da qualche anno ho cercato di avvicinarmi ad un modo di pensare ed agire più “verde” ed è stato confortante constatare che molte aziende, anche nel territorio marchigiano di cui mi sento “cittadino adottivo”, si stiano consapevolmente orientando verso politiche di sostenibilità ambientale.
    Ancora un sincero complimento agli organizzatori e ai relatori. Alla prossima!
    Simone

  11. Fior di Serata quella da IGuzzini!

    Un evento davvero stimolante in cui, incurante della stanchezza e del caldo tropicale della sala, ho imparato molte cose:

    – come uccidere i pesci con la bocca stile pescatore Kanak (non si sa mai, può tornare utile …)
    – come distinguere le Green Actions “autentiche” da quelle di chi fa solo finta (per “lavarsi” la coscienza …)
    – come evitare di sprecare 4 tonnellate di materie grezze semplicemente evitando di perdere la mia fede (nuziale, ovviamente …)
    – come trasformare, grazie alla “Creative Empaty”, un arido isolotto irlandese in un paradiso terrestre tropicale
    – come far dialogare tra loro, grazie alle Smart Grid, gli elettrodomestici di tutta la casa, di tutto il palazzo e di tutto il quartiere (chissà, poi, cosa si racconteranno …)
    – come alimentare un veicolo elettrico con batterie di nuova generazione che occupano il 10% dello spazio originale e accumulano il 90% in più di energia
    – come modificare la produzione di melatonina e il ritmo circadiano con la luce azzurra (dove la trovo, però, la luce azzurra di notte?)
    – come fare la spesa in un supermercato ipertecnologico che dialoga con il mio palmare, che mi pianifica il percorso tra i prodotti che mi servono, rendendo superfluo interagire con le altre persone …

    Scherzi a parte, la serata è stata decisamente stimolante: relatori veramente brillanti che hanno presentato, in pochi minuti e con modalità intriganti, tematiche complesse ed affascinanti.
    Ho trovato vincente, infine, la scelta di un approccio multidisciplinare che ha aperto le nostre menti stimolando numerose riflessioni e nuove idee …

    Grazie ad Osvaldo, ad Alessandra e a tutti i partecipanti!

  12. L’incontro mi ha colpito per tante cose: la chiarezza degli interventi da parte di tutti i relatori pur nella loro multidisciplinarità, l’organizzazione perfetta e, non ultima, la location (come divce Osvaldo..un santuario).
    Mi ha fatto immenso piacere vedere come molte aziende abbiamno intrapreso chiare azioni circa la sostenibilità ambientale…contrariamente a molti che ne fanno un cavllo di comunicazione e di pura esteriorità agendo poi, nella realtà quotidiana, senza risultati se non proprio contrariamente ai principi della stessa.
    L’incontro è stato il mio battesimo in FiordiRisorse e devo dire che ne sono uscito molto stimolato.
    Un sincero grazie quindi agli organizzatori, ai relatori e a iGuzzini che ci ha ospitato.
    Ci rivedremo sicuramente molto presto per nuovi stimoli e nuove riflessioni.

Lascia un commento