La leadership ??
Di difficile qualificazione è il termine leadership per il fatto che è un insieme di professionalità e personalità.
E’ una qualità innata e non è immediata la sua identificazione in un individuo anche se messo all’interno di una situazione guidata come fanno le società di selezione.
Quindi nella maggior parte dei casi si riesce ad avere un insieme di informazioni fatto di professionalità e da una visione superficiale della personalità. Perciò non avendo la certezza delle doti di comando e gestione di una persona fin quando non viene comprovata è la società stessa con la sua struttura a dover supportare , appunto, il ruolo di comando.
La leadership è appunto innata quindi se si deve esplicitare accadrà naturalmente se ha i giusti spazi, invece il comando è un’imposizione e come tale già di difficile applicazione. Non è facile trovare persone capaci di usare il comando nel modo corretto e capaci non solo di coordinare altre persone ma di poterle valorizzare e spingere al massimo il gruppo per ottenere sempre performance migliori.
A tutto questo deve sopperire la società stessa , perché non si può permettere di avere un “capo” che non sa gestire il suo potere e non sa farlo fruttare.
La gestione dei ruoli di comando per via della difficoltà e dell’importanza che questi ultimi ricoprono diventa un punto cruciale per una realtà che voglia prosperare e seguire il suo istinto innato, cioè l’evoluzione (lo sviluppo continuo).
Altro punto nodale è la dimensione del potere, sia in termini di dimensioni fisiche, sia in termini di importanza strategica, perché se già è difficile trovare “capi” validi, è un’impresa ardua trovare persone capaci di gestire organi della società molto grandi, con molte persone o comunque poteri ampi e influenti.
Per questo una società deve preoccuparsi di atomizzare il più possibile i poteri e le responsabilità condendo il tutto con un sistema relazionale e informativo strutturato e monitorato che dia risultati efficaci ed efficienti. Quindi non più poche persone con tanti poteri e di ampie dimensioni, ma più persone con poteri limitati o specifici. Questo approccio ha più valenze: aiuta notevolmente la gestione dei poteri interni alle società; semplifica il recruiting grazie alla semplificazione dei ruoli e infine innalza, senza dover usare politiche dedicate, il senso di appartenenza alla società, perché, responsabilizzare le persone vuol dire darle importanza e farle sentire parte di un qualcosa, parte della società. Questo comporta un’affiliazione notevole che spinge gli individui a dare sempre di più per il bene della società e quindi per il bene loro.