Comunicazione e MarketingEventiIn evidenzaNewsNobìlitaSenzaFiltro

Posso dire qualcosa su Nobìlita

3 commenti1896 visite

Posso dire qualcosa su Nobìlita 2019. Già aver messo l’anno dopo il nome del Festival è straordinario.

Quando l’anno passato Osvaldo Danzi ha proposto questo progetto a FdR non è stato semplice accettarlo. Niente budget, niente sponsor (ancora).

Ma poi #nobìlita 2018 è stata una bellissima avventura che ha aperto, naturalmente, la strada al Nobìlita di quest’anno. E quest’anno è stato con idee più chiare, un budget e alcuni sponsor in più. È una idea forte, quella di Nobìlita, che è quella di FdR.

Dare voce. Alle voci non banali, ai contenuti, alle idee, alle rivoluzioni, alle persone. Non si capisce bene questa cosa, forse, se non la vivi da dentro. È una frenesia di partecipare. Molti di noi dello staff hanno preso ferie per lavorare.

La gente mi guarda strano. Sì, ho un bimbo a casa, un lavoro. Stacco per lavorare al Festival come volontaria e dare voce alle voci del lavoro in Italia e avere una nuova opinione.

Mai come oggi è necessario alzarsi dal divano di casa, dalla tv, dal proprio smartphone, per farsi un’idea chiara di quello che succede. Dal vivo non solo possiamo apprezzare i toni: riscopriamo un modo finalmente gentile di confrontarci, lontano dal modello urlato che tv e carta stampata continuano a proporci, come se fossimo tutti affamati di conflitto.

Invece eccoci presenti, negli spazi ariosi di Opificio Golinelli,ad approfondire i temi ascoltando giornalisti, scrittori, imprenditori, insegnanti, sindacalisti, scrittori, persone normali, che garbatamente (anche per le nostre capacità di attenzione) aggiungono a quanto magari già sappiamo, dettagli, dati, notizie, e ci fanno riscoprire il gusto di apprendere.

Finalmente una informazione Senza Filtro, quella che da tempo noi di FdR siamo abituati a leggere (e qualche volta a scrivere) sulla nostra testata online.

Per innovare, cambiare mentalità, aggiungo, è forse necessario dissolvere la nebbia emotiva che ci avvolge, uscire dalle vie fin troppo percorse e rallentare, entrare maggiormente in contatto con chi conosce la materia e la esercita.

In più accade in me una rivoluzione ulteriore partecipando come volontaria, come parte di un incredibile gruppo di oltre trenta persone che da diverse parti d’Italia si muove e si ritrova a Bologna perché il Festival funzioni. Ci ritroviamo a confrontarci su un terreno non abituale per noi, quello di un grande evento come questo, per mettere a fattore comune competenze e braccia. I nostri mestieri sono tra i più disparati: siamo manager d’azienda o piccoli imprenditori, siamo ingegneri, ci occupiamo di marketing, di vendita, di comunicazione, di produzione, di contabilità, di risorse umane. È una squadra di eccezione, caratterizzata dall’entusiasmo di uscire dagli schemi e disegnarsi un nuovo ruolo, qualsiasi esso sia, purché serva al successo di Nobìlita. Diventiamo fattorini, magazzinieri, gestori di liste, operatori dell’accoglienza, ufficio informazioni. Ma soprattutto troviamo soluzioni. Siamo l’esempio di come un gruppo di Persone tanto diverse trovi il modo di lavorare insieme senza gerarchie e ruoli prestabiliti per raggiungere un obiettivo.

Niente è come prima dopo Nobìlita. Le cellule cerebrali si riorganizzano, si vive una esperienza, e per questo il pubblico sta incollato alle sedie per tre giorni di fila.

Non è strano che alla fine, sei lì, a pensare alla prossima edizione. Vi diamo appuntamento a Nobìlita 2020

3 Commenti

  1. Si vede che è scritto con sincerità. Ti sei impegnata moltissimo e dal sorriso si capisce che sei stata ripagata dello sforzo.
    Del resto, questo è ciò che conta. O no?

  2. Scusatemi se vi scrivo la mia esperienza in un commento, non ho trovato dove farlo correttamente.
    Nobilita è stato il mio primo evento di FDR a cui ho partecipato, sono stato li solo il Sabato.

    Ho preso posto nell’ultima fila, come a scuola, perchè volevo vedere e sentire non solo il palco, ma anche la platea.

    Vi salto i complimenti per i temi, per i le persone scelte per i panel ed Jobx, vi ringrazio per l’organizzazione del evento e per l’impegno tangibile di chi era li far accadere l’evento.

    Guidando verso casa, ho pensato che ho assistito e visto qualcosa che era un po’ di tempo che non vedevo, ho visto e sentito tante persone irrequiete, con forse più domande che risposte, è stato bello essere parte di questo.

Lascia un commento