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A Nobìlita abbiamo fatto “Ricerca”

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L’anno scorso ci ero andato molto vicino. Un infortunio mi ha tenuto lontano dalla prima edizione di Nobìlita, che ho seguito tramite i post degli amici di Fior di Risorse. Questa edizione invece l’ho voluta assaporare tutta dall’inizio alla fine, senza riserve e come volontario per contribuire a costruire qualcosa della quale ignoravo le sembianze finali.

Avrei potuto scrivere questa testimonianza il giorno dopo, domenica 24 marzo, come si suol dire “a caldo”. Ho preferito non farlo. Perchè le somme si tirano a freddo. In prossimità dell’evento le emozioni sono forti e offuscano il giudizio. Inoltre perchè turbare il fluire naturale delle sensazioni per fissarlo in parole? Ho deciso di gustarmi ad ogni risveglio i ricordi ancora freschi, leggendo ogni post e riguardando ogni foto popolasse i miei feed. E’ un processo che ho immaginato come il lancio di un pugno di sabbia e sassi in un torrente che scorre: l’acqua trascina la sabbia, mentre i sassi più consistenti rimangono lì, ancorati al fondo. Ho aspettato questi giorni per lasciare che la corrente della mia quotidianità si portasse via ogni granello di sabbia. Adesso osservo questi sassi che si sono depositati sul fondo. Che sono ciò che Nobìlita mi ha lasciato e che non mi lascerà più, facendo di me una persona diversa.

SORRISI: il mio innanzitutto. Perchè durante i tre giorni di Nobìlita ho sorriso più che in una settimana intera. Ricevendo in cambio sguardi luminosi: degli speaker, dei volontari di Fior di Risorse e dei partecipanti. La sinergia tra i significati delle location che ci hanno ospitato e i temi che sono stati affrontati, ha creato un clima positivo ed informale. Non è stata solo amicizia e solidarietà a farci sorridere: era speranza. Tra i volontari questa speranza si è trasformata, dopo tre giorni, in certezza. La certezza di poter, insieme, spostare l’asse di rotazione di un mondo del lavoro che oggi ci sembra irrecuperabile. I partecipanti con i quali ho potuto parlare hanno condiviso, sorridendo, la sorpresa di ascoltare finalmente un racconto lucido e trasparente della realtà professionale che ci troviamo nostro malgrado ad affrontare. E il loro sorridere nel salutarmi al termine della giornata, con l’augurio di rivedersi presto, mi ha convinto che anche loro sono stati contaminati dalla speranza che diversamente “si può”.

WHY: ci siamo organizzati in modo efficiente. Come molte aziende non riescono ancora a fare. Abbiamo usato strumenti digitali, lavorando da remoto (con buona pace dello “smart working”), la sera e i fine settimana. Tutto è filato molto liscio, anche le difficoltà, che non hanno mai generato scontri aggressivi. Tutto è stato gestito in un modo molto professionale. Quasi stessimo facendo business-as-usual mentre tutti noi eravamo coinvolti profondamente a livello personale. Come mai? Perchè c’è la passione, il “perchè” di Simon Sinek! Le attività, i processi e gli strumenti sono stati solo dei mezzi funzionali al raggiungimento dello scopo sul quale eravamo tutti d’accordo: costruire un’esperienza indimenticabile. Durante una cena di coordinamento precedente a Nobìlita la cameriera della pizzeria che ci ospitava ci disse: “Ma è una cena aziendale? Non si direbbe perchè sembrate tutti amici”. A Nobìlita erano vere entrambe queste affermazioni: ci siamo organizzati come un’azienda efficiente e siamo diventati più amici di quanto non fossimo prima.

SIGNIFICATO: cosa ho capito partecipando a Nobìilita? Ho capito quello che stiamo facendo in FdR per tutti coloro i quali si avvicinano a noi e assistono ai nostri eventi. Noi facciamo ricerca. Ma non ricerca intesa come il viaggiare senza meta verso una destinazione ignota, vivendo l’esperienza arricchente del viaggio. No. Intendo proprio l’attività di ricerca tipica delle discipline scientifiche. Ma rivolta verso altri ambiti, meno accademici e più aderenti alla vita di ogni giorno: il lavoro, le aziende, la comunicazione, l’organizzazione. Abbiamo messo in discussione tutto il racconto “mainstream” relativo al mercato del lavoro, al futuro dei giovani, all’innovazione, all’inclusione. Abbiamo posto domande e sfidato lo status quo. Come gli scienziati.  Abbiamo cercato le risposte più moderne e le letture meno conformiste sui temi che abbiamo voluto toccare e messo sul palco i protagonisti di una piccola rivoluzione. Abbiamo discusso e fatto discutere gli esperti. Nobìlita è stata la rappresentazione dei risultati della nostra ricerca, i migliori, che abbiamo condiviso con tutti coloro che, con un sorriso, guardano sia al presente che al futuro. In un mondo che corre velocissimo e sommerge di messaggi, ripulire la verità dal rumore della comunicazione assordante diventa un’attività sempre più certosina e impegnativa. Che a Bologna dal 21 al 23 marzo scorso ha funzionato. Tocca a noi adesso sperimentare nei nostri posti di lavoro, nelle nostre aziende e anche nelle nostre comunità quanto appreso al laboratorio di Nobìlita. La scelta è nostra.

Con quello che ho visto durante i tre giorni di Nobìlita credo che insieme al gruppo di FdR siamo riusciti a trascinare via molta più sabbia del solito dal mondo del lavoro, per poter contemplare insieme le pepite d’oro in fondo al fiume.

Grazie a tutti amici miei. Al prossimo anno.

 Stefano

Stefano Lena
Sono di formazione ingegnere. Il salto (nel buio) nelle vendite mi ha aperto altri orizzonti: la comunicazione ed i social. Il business, l'organizzazione e le dinamiche aziendali sono diventate le mie materie di studio e interesse. Le persone la mia occupazione preferita.

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