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Una Bussola Sorprendente (nuovi recruiters, cattive maniere, "mi sto guardando intorno", e best practices per il IV anno consecutivo)

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In attesa di conoscere i commenti dei colleghi che hanno partecipato per il IV anno consecutivo alla Bussola dei Manager, vorrei dare qualche mia sensazione sull’edizione appena conclusa e che ho definito “sorprendente”.

“Sorprendente” questa volta non per crogiolarci nell’autoreferenzialismo, ma sorprendente nel vero senso della parola, poichè sono rimasto sorpreso, per l’appunto da una serie di avvenimenti, che proverò a riassumere:

Rispetto alle Bussole precedenti sono arrivati un quantitativo di CV nettamente inferiore. Quasi della metà. Questo cosa vuol dire secondo voi? Le persone si sono stufate di fare colloqui da cui non ricevono riscontri? Nelle aziende la qualità dei selezionatori (parlo di TUTTE le aziende, non solo quelle di selezione..) è di così basso livello al punto tale che hanno ragione i candidati che spopolano su Linkedin denigrando la categoria? Che i candidati sono tutti sui social network: parlano ma non ascoltano? Che un’opportunità del genere non era interessante? Eppure tutti i giorni ricevo almeno 20 cv con richieste di incontro…

Credo che questo fenomeno presenterà delle implicazioni prima di tutto sociali, ma soprattutto relazionali nei prossimi mesi, di non poco conto. I social network si stanno sovraffollando e riuscire ad emergere e a dialogare correttamente non è proprio facile.

Hanno risposto per la stragrande maggioranza, persone che stanno GIA’ lavorando (“mi sto guardando intorno”). Anche qui la lettura può essere duplice: hai problemi in azienda e per questo ti stai guardando intorno? Perchè se non è così, è evidente che molte Persone non si rendano conto che in questo momento storico, pensare di cambiare lavoro non avendo difficoltà con l’azienda è da irresponsabili.

Irresponsabili, perchè si rischia di fare un salto nel vuoto, perchè si toglie l’opportunità a chi invece ha difficoltà personali o aziendali di emergere in una selezione, perchè si dimostra di non avere la minima percezione del momento economico che stiamo attraversando in cui non ci si può davvero permettere di “guardarsi intorno” senza un’effettiva necessità.

– Candidati “mordi e fuggi”
Strano quest’anno anche il comportamento di alcuni candidati che si sono prenotati per la plenaria e poi, dopo aver fatto i colloqui non si sono presentati. Fermo restando che non era obbligatorio, due righe per email non sarebbero guastate. Ma questo la dice anche lunga sul rispetto nei confronti di chi gratuitamente sta offrendo un’occasione in un momento di difficoltà, la dice lunga sulla totale mancanza di solidarietà che c’è fra le persone. Sembra davvero che ognuno pensi per sé…

Ma dulcis in fundo, posso dire sorprendente anche perché quest’anno la qualità dei recruiters è stata davvero di alto livello. Poter testimoniare tutti insieme e mettere in evidenza i brands di quelle aziende che lavorano ancora con passione, con strumenti scientifici (quest’anno ai candidati è stato anche erogato un inventario di personalità), con valore. Testimoniare che esiste una categoria in cui si può essere collaboratori e non competitori credo che faccia davvero la differenza.

Sabato in Emilbanca abbiamo potuto condividere con Stefano Guaraldi (Emilbanca), Massimiliano Nucci (Ikea), Antonio Busetto (Coop Ceramiche Imola), Fabio Bernardi (Ottica Avanzi), Andrea Molza (Federmanager), Mario Mantovani (ManagerItalia) e le persone che ci hanno raggiunto, quali sono le leve con cui le aziende ancora assumono, i numeri del mercato del lavoro, e alcuni trucchi per mettere in evidenza il proprio “personal branding”.

Spero che ancora una volta FdR abbia saputo intercettare i bisogni e i desideri delle proprie Persone, chiudendo un anno che per noi è stato davvero “sorprendente”

 

19 Commenti

  1. E’ da un po’ che non leggo più annunci e offerte di lavoro. Non gioverebbe o almeno gioverebbe solo alla conferma che la nostra comune causa per le “offerte reali” è tuttora completamente ignorata dagli Enti (li chiamo ancora così) che dovrebbero essere invece garanti di una trasparenza cristallina, etica ineccepibile e non di meno inattaccabilità kafkiana.
    Anche oggi mi ritrovo a leggere gli stessi annunci di una settimana fa, di un mese fa e forse anche di 6 mesi fa o più.
    Con coriacea presenza la rete ripropone, al di fuori di ogni controllo, annunci che provengono da quotidiani, siti piuttosto che direttamente da Aziende committenti, proposte di lavoro di altisonante spessore per profili che verosimilmente già a trentanni devono aver fatto tanta di quella strada da rendere riduttivo il concetto di “giornata lavorativa”.

    Meglio allora contare più su che cosa ? Conto più su un evento come “La Bussola dei Manager” che definirei il labirinto dei percorsi inattesi.
    E’ vero che mi sono fatto un bel giro per Bologna per correre da Ovest a Est, da Sud a Nord, in questa Bussola dove almeno l’unico rischio che non hai corso è stato quello di non perderti.

    La Bussola non è fatta per dare soluzioni, piuttosto per fornire prospettive, meglio visioni da un osservatorio privilegiato sul mondo del lavoro, per cogliere quel lato nascosto, quelle opportunità alle quali difficilmente avresti mai pensato.

    Grazie a tutti i recruiter, positiva anacronistica espressione di come le relazioni di lavoro – sia pur fra “concorrenti” – possano costituire una forza e sprigionare quell’energia a volte di rara disponibilità sul mercato. FdR ha offerto ancora un modello “out of the box”.
    E’ vero che il futuro non può cambiare con un colloquio, ma è ancora più vero che quando stabilisci una corrente empatica in 20 minuti, puoi star tranquillo che non finisce lì.
    Anche questa è una bella lezione !

  2. In effetti il dato di affluenza dei candidati ha sorpreso anche me.
    Penso che non ci sia una sola causa ma una serie di fattori che possono aver determinato questo risultato; tra questi metterei un fatto, ovvero le persone che si presentano per una ricerca di lavoro lo fanno solo quando ne hanno bisogno e si aspettano una pronta risoluzione. Ovviamente questo approccio non funziona, il cambio di lavoro andrebbe preparato e meditato, il contatto con i recruiters è parte di una strategia, che comprende anche una ri-focalizzazione sulle proprie competenze, personalità, aree di miglioramento, analisi del territorio …
    Questa “gestione dell’emergenza” spiega anche il motivo della mancata partecipazione al Sabato; ottenuto l’incontro-obiettivo, delle analisi mi interessa poco. Invece …

    Detto questo ho trovato molto buono il format con 4 Direttori HR e due esponenti di Federmanager/Manager Italia, sicuramente da riproporre in chiave futura.

  3. Osvaldo ho partecipato all’incontro di sabato pomeriggio per capire un pò meglio come si stanno muovendo le cose nel mondo della selezione. A differenza di quanto tu dici che è da irresponsabile in questo momento storico “guardarsi attorno”, io penso invece che è da responsabili perchè quando vengono meno gli stimoli del cambiamento organizzativo e la creatività positiva è ora di andare ad esplorare situazioni diverse dove potersi riappropriasi della necessaria curiosità e professionalità invece che sedersi ed aspettare che passi il cattivo tempo. Sono sicuro che tutti noi in questo periodo di difficoltà abbiamo imparato molto e mettere a sistema questa conoscenza è un valore da rivalutare. Se questo diventasse una cultura diffusa non ci sarebbe più la paura del cambiamento o di perdere il lavoro ma ci sarebbe la voglia di cambiare (non di scappare) per affrontare nuove sfide professionali e creare conseguentemente gli spazi per gli altri. Infine grazie per tutti i progetti che FDR ci ha proposto in questo anno ai quali ho partecipato volentieri perchè li considero come un vero investimento.

    1. Leo, tu ci segui da fin troppo tempo per non aver compreso lo spirito della Bussola e per non aver capito a cosa mi riferisco. Ma soprattutto per non comprendere il valore di questa provocazione.
      E’ statistica: ricevo una marea di cv al mese di persone “che vogliono cambiare”. Non hanno problemi, hanno un buono stipendio, l’azienda non soffre particolarmente ma “vogliono guardarsi intorno”.
      La curiosità è ammessa, per carità, ma quando li intervisto cascano dal pero come se non avessero amici che da più di un anno non stanno lavorando, come se non sapessero che le assunzioni sono ridotte all’osso, come se non sapessero.
      Questi poi, sono coloro che al momento di un’offerta, se arriva, nella stragrande maggiornaza dei casi rifiutano perchè “non vale la pena cambiare in questo momento”. E allora mi chiedo se era solo un esperimento o se davvero le Persone pensano di voler cambiare.
      Ai POSTeri: è chiaro che un naso fuori dalla porta va messo. Capite però la differenza fra chi oggi si trova in una situazione di totale disoccupazione ed ha BISOGNO di ricollocarsi e di chi invece sta giocando a “lancio il sasso e ritiro la mano”?

  4. Io divido le mie riflessioni in due categorie: le mie impressioni dirette e le supposizioni.
    Personalmente ho potuto constatare che la Bussola dei Manager è un evento intenso, curato, partecipato con professionalità ed impegno. Penso ci sia un forte bisogno di incontri “veri”, come questo; dove le persone possono confrontarsi, analizzarsi, stimolarsi.
    Il mio ruolo era quello di Consulente di Orientamento, affiancandomi ad un recruiter nella valutazione dei candidati, fornendo sia a loro, sia a noi stessi ,degli spunti e dei riscontri diversi ma complementari. Mi porto a casa la consapevolezza che 40 minuti di colloquio non ci sono mai bastati.., ma che potevano essere comunque sufficienti per stimolare una persona a riflettere, a farsi delle domande.
    Perché, sembra dirci il post di Osvaldo, questa opportunità non è stata giudicata (dagli assenti) così interessante?
    Si possono fare diverse ipotesi:
    a)Forse il mercato dei servizi per chi cerca lavoro è inflazionato di offerte di ogni tipo e comincia a serpeggiare un certo scetticismo
    b)Forse abbiamo sopravalutato la forza comunicativa del nostro network, dando per scontato che alla IV edizione tutti sapessero di questo appuntamento (ho notato un calo anche dei post prima dell’evento)
    c)Forse il fenomeno degli “inattivi” (disoccupati che non cercano perché convinti di non trovare) non è solo nelle cifre spaventose dell’ISTAT: 2.897.000 nel 2011 (+4,8% rispetto all’anno precedente), per una quota del 11,6% della forza lavoro, un dato superiore di oltre tre volte a quello della media europea)
    Proprio in virtù di queste ipotesi ritengo che questa edizione de La Bussola dei Manager sia stata ancora più importante, proprio perché c’erano persone, candidati, recruiter ed imprese che ancora ci credono.
    Persone che hanno il piacere di incontrarsi e non solo di avere un contatto sul web.
    Persone che hanno voglia di riscatto e di rimettersi in gioco.
    Persone che non importa che ore sono, non sono qui perché “devo” fare qualcosa, ma “voglio” farlo e voglio farlo bene
    Sono convinto che è con queste persone che potremmo ripartire, per cambiare le cose.

  5. Buonasera a tutti,
    premetto che e\’ la prima Bussola a cui partecipo e che non ne conoscevo nemmeno l\’esistenza ma fortunatamente ho un amico che collabora con voi e quindi in un qualche modo ci sono arrivata e grazie ancora per avermi inserito all\’ultimo momento.
    Ho potuto incontrare 4 selezionatori, che mi sono sembrati attenti e disponibili all\’ascolto nonostante i loro DB, come quelli di tutti i recruiters straripano ed esondano.
    Per allacciarmi al commento del \"capo\".. vorrei dire che 60 cv mi sembrano davvero pochi per il momento che stiamo vivendo e un po\’ siamo stufi di inviare cv, compilare cv su format sempre diversi ma sempre uguali, di rispondere a inserzioni senza mai ricevere una qualsivoglia comunicazione di ritorno, probabilmente con la convinzione che molte di queste ricerche siano fasulle. Tutto cio\’ e\’ frustrante e per me e\’ la prima volta che fatico a trovare un posto di lavoro. Non ultimo fare colloqui conoscitivi non e\’ gratificante per nessuno, soprattutto se dall\’altra parte troviamo neolaureati di 23 anni che a malapena, (pur essendo talentuosi ?) faticano a trovare la via del bagno in ufficio figuriamoci a valutare candidati con elevate seniority. Non si offendano questi recruiters in erba… la gavetta l\’abbiamo fatta tutti e anche a voi tocca. Certo sulla base del cv il colloquio conoscitivo potrebbe essere fatto con un recruiter meglio tarato sul target..ma io non sono una esperta e forse hanno ragione loro.
    Dialogare sui social network e\’ un lavoro improbo ma necessario o almeno cosi\’ pare.
    Concordo che se hai un lavoro te lo devi tenere ben stretto perche\’ e\’ da irresponsabili cercarne uno nuovo adesso. Non voglio nemmeno dire che e\’ perche\’ devono lasciare il posto a quelli che sono davvero in difficolta\’ perche\’ purtroppo la coscienza civica e\’ un bene di prima necessita\’ che scarseggia come i diamanti se non piu\’, ma ha un valore economico e morale molto sottostimato rispetto ai diamanti. Lo dico per la loro salute economica e non. Non guardarti intorno, guarda dritto verso il futuro e cerca di fare il meglio li\’ dove hai ancora un posto di lavoro.

    Sugli assenti che dire ? Che e\’ meglio avere persone interessate che una sala piena di gente che sbadglia. Ma e\’ solo una opinione. Personalmente ho ascoltato con attenzione gli interventi e ho cercato di portarmi a casa qualcosa. Grandi trucchi per mettere in evidenza il proprio \"personal branding\" non li ho trovati (forse non ero cosi\’ attenta ?) ma al di la\’ di alcuni buonismi del tipo (metaforicamente) \"io prenderei una hostess a fare la marketing manager perche\’ ha iniziato dal basso\" sono contenta di aver partecipato e di aver conosciuto questa realta\’ che tenta di aiutare noi, nel girone degli invidiosi (invidia positiva per chi ha un posto di lavoro).

    Grazie e\’ la parola piu\’ bella e purtroppo viene utilizzata poco. Grazie, la ripeto con piacere.
    Tiziana

  6. Io non sono riuscita ad incontrare i recruiters o i consulenti di orientamento (i posti erano esauriti) pero’ ho partecipato all’incontro conclusivo in Emilbanca il sabato pomeriggio. Mi interessava capire quali erano le conclusioni degli addetti ai lavori e ho ricavato qualche spunto interessante per la mia prossima attivita’-a-tempo-pieno che sara’ quella di cercare un altra occupazione.

  7. Osvaldo, i perdi tempo ci sono ma penso che ognuno di noi deve anche prendersi le proprie responsabilità. Io vorrei tanto che ci fosse un mondo del lavoro aperto dove ognuno può ricollocarsi facilmente soprattutto se ha del valore da offire. Chi si ritira al momento dell’offerta preferisce la poltrona. Fino a quando questo è possibile va bene ma poi non ci si lamenti!.
    ps: ho capito la tua provocazione ma questa volta ho voluto aggiungere un mio contributo nell’ottica dell’esprorsi.

  8. Ciao, io avevo pensato di iscrivermi alla Bussola, ma visto che era aperta solo ai disoccupati ho rinunciato..con dispiacere.
    Ho letto i vostri commenti e per dirla dal punto di vista di chi non ha mai partecipato alla Bussola ma che conosce sia il mondo HR che il mondo del lavoro, nonchè parecchia gente disperatamente disoccupata…mi sento di dire che tutti abbiamo diritto di cercarci un futuro migliore, nonostante tutto. E’anche questa ricerca bloccata che ha bloccato il mercato e lo spirito di iniziativa, l’ottimismo, l’intraprendenza e il coraggio.
    Se io lasciassi il mio lavoro per uno per me più motivante, non ruberei il posto di lavoro a un altro, perchè si libererebbe il mio attuale posto, con un totale di diverse persone più felici: io, il disoccupato/occupato al mio posto e colleghi di lavoro che forse stanno meglio in entrambi i contesti.
    Invece, con la scusa che bisogna tenersi quello che si ha già a tutti i costi, anche a costo della salute, vedo tanta sofferenza repressa, rabbia, insoddisfazione, prepotenza ovunque.
    Ho sempre amato molto sostenere un colloquio di lavoro, per me è il momento di mettermi a confronto, scoprire di più me stessa, capire in che direzione potrei crescere.
    Allo stesso tempo se penso a quanto si voglia dare importanza oggi a una selezione, quando invece dal’altra parte c’è solo un essere umano che chiede di essere accettato per quello che è, per un semplice lavoro … se penso a quanto mi si debba analizzare e psicanalizzare per poter ottenere un “si” nel lavoro privato, per finire in chissà quale clima organizzativo…e se poi penso agli stipendi di chi lavora nel pubblico senza tante dure selezioni nè tribolazioni…con tutte le tasse che mi tocca pure pagare….sinceramente la demotivazione cresce.
    E pure parecchio.

    1. Hai perfettamente ragione Nicoletta,
      Ho fatto una differenza sostanziale fra coloro che hanno un lavoro e vogliono cambiare per problemi in azienda (e fra questi ci metterei anche la demotivazione, la frustrazione di ricoprire un ruolo vuoto o la mancanza di visione) e coloro che praticano i colloqui come uno sport per poi rendersi conto che non cambierebbero mai.

  9. Verrebbe da trarre alcuni considerazioni:
    1) il mondo del recruiting fa parte del più vasto mondo economico in subbuglio, dove sono emerse nuove modalità operative, fino a qualche anno fa impensabili. La rete la sta facendo da padrone, nel bene e nel male:
    – nel bene ha consentito a FdR di crescere e svilupparsi, anche attraverso Linked In;
    – nel male ha disintermediato la selezione del personale, con un “fai da te”, anche attraverso Linked In, permettendo però anche comportamenti al limite dell’etica.
    2) nel mondo ci sono persone fortunate che non si rendono conto della reale condizione lavorativa e continuano a pensare che, se qualcuno è senza lavoro, in fondo è perché non ne ha le capacità. D’altra parte anche al governo c’è qualcuno, purtroppo in posizioni chiave, che ritiene che chi non trova lavoro è perché è “choosy” o “bamboccione”.
    3) ad essere ottimisti si potrebbero cogliere segnali positivi in tutto ciò. Il desiderio di cambiamento da parte di qualcuno già occupato può essere dettato dall’aver il sentore di una prossima inversione e nel volersi trovare pronti a cogliere le opportunità. Ricomincerebbe una mobilità che libera posizioni (per la gioia di chi cerca un’occupazione e per chi, come i recruiter, collabora nel trovare risorse adeguate. In questo contesto anche il ruolo del recruiter forse dovrà trovare un nuovo equilibrio.
    Vedremo se la V edizione della BdM mi darà ragione. Lo spero … per tutti … anche per me.

  10. Buongiorno a tutti!
    Ho trovato l’ esperienza della Bussola interessante e formativa. Ho partecipato sia ai colloqui con i selezionatori, che alla ‘plenaria’ di sabato pomeriggio.
    Ho trovato i selezionatori preparati ed interessati, disponibili all’ ascolto. Ed anche prodighi di consigli (ho ricevuto dopo un giorno e mezzo da uno di loro parecchio materiale informativo / esemplificativo su come presentare al meglio la propria professinalità).
    La discussione del sabato è stata stimolante, e con piacere ho notato anche differenze di vedute tra i relatori.
    Ho complessivamente apprezzato la disponibilità di recruiter e relatori, che hanno messo a disposizione il loro tempo libero per un appuntamento importante per chi ricerca una nuova occupazione.
    Mi dispiace apprendere delle defezioni del sabato, non preannunciate, come pure dello scarso interesse dimostrato da noi ‘candidati’ quest’ anno. Tralascio i giudizi, ma incoraggio FdR a continuare questo percorso. Grazie e complimenti allo staff!
    Francesco

  11. Come sempre leggo con interesse tutti i commenti; io imparo sempre, visti bei canddati, continuo a perceprire mancanza di orientamento da parte dei candidati, che appaltano il proprio pensiero al selezionatore di turno o outplacer, che gli dice si fa così, senza che si pongano la domanda se è giusto fare così, se il mercato recepisce cv fatti tutti alla stessa maniera, senza capire che ognuno di loro è il pilota del proprio destino.
    Gaetano

  12. Ciao a tutti.
    Per me è stata la seconda Bussola “del sabato”: spunti di riflessione e comunque una carica positiva trasmessa dai recruiters e dalle aziende presenti.
    Molto colpito dai dati di Osvaldo: il fatto che ci siano (apparentemente) così tante persone sfiduciate è davvero qualcosa a cui dare risalto e attenzione e mi sento di dire che ci sono senz’altro tante “responsabilità” (una delle parole dell’anno di LinkedIn) per questa situazione (candidati, aziende, ecc.).
    Occorre essere pronti al cambiamento e pronti ad approcciare le opportunità in maniera diversa, con entusiasmo e sapendosi mettere in discussione.
    Riprendendo quanto detto da alcuni degli ospiti, cercare di capire meglio quale sia la strada giusta da seguire: in una parola trovare il giusto orientamento.
    Ancora una volta grazie a FdR, al grande Osvaldo e a tutta l’organizzazione che non fallisce mai!
    Alla prossima.
    Andrea

  13. Osvaldo,
    Provo a darti una mia valutazione del perché il numero di CV fosse dimezzato, pregandoti di scusarmi per il ritardo con cui riesumo questo thread di discussione. Io l’anno scorso c’ero, e mi è piaciuta, e quest’anno non sono venuto perché il mio lavoro mi ha portato in Irlanda. Però temo che la ragione per cui metà dei CV sono spariti sia mera sfiducia. Io l’anno scorso ho parlato con recruiter in gamba, e mi hanno detto “certo lei ha competenza interessanti ed utilissime, bisogna proporle alle aziende”…esito: zero, nulla, nothing, rien, nichts, nada. Non credomsia colpa dei recruiter, intendiamoci. È che non abbiamo aziende in grado di capire. E, a dire la verità, anche diversi recruiter che sono indecorosi, cosa che peraltro vale per tutte le professioni. E la gente non ne può più.

  14. In questi giorni ho ricevuto il Report test personalità NEO, come ci era stato promesso in occasione dell’incontro la Bussola dei Manager, il cui contenuto mi è risultato particolamente interessante, grazie a tutto il team delle comunity di FiordiRisorse, con un particolare pensiero al deus ex machina Osvaldo Danzi.
    FD

  15. Buonasera,
    ho letto che qualcuno ha gia’ ricevuto il report relativo al test della personalita’ NEO… come devo fare per averlo? grazie

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