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CRONACHE D'OLTRALPE – CUGINI A CHI?

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Più volte sollecitato dall’ottimo Domenico, finalmente mi decido a scrivere le mie prime impressioni sul mercato del lavoro in Francia. In questa prima occasione, riporterò un po’ di spunti che poi saranno oggetto di approfondimenti, a seconda del gradimento e dei focus futuri.

Perché mi occupo del mercato francese, quando FiordiRisorse è assolutamente CENTRATA sulle regioni dell’Italia CENTRALE? Perché da qualche mese ho l’opportunità di lavorare proprio in Francia e confrontare, confrontarsi, cogliere spunti, non è mai male.

Primo spunto. L’equivalente francese di Confindustria, conta qualcosa?
Faccio un paragone, senza nessuna pretesa statistica: non c’è confronto tra la frequenza con cui si sente parlare di Confindustria, dei suoi leader e delle sue associazioni di categoria in Italia (molto di più), rispetto a quanto questo capiti in Francia (molto di meno). Aggiungo che, pur essendo la mia azienda iscritta ad un’associazione di categoria (settore meccanico), ho dovuto insistere parecchio con la responsabile hr (anzi, qui rh: “ressources humaines”!) perché chiedesse dei pareri; l’abitudine è di pagare la quota associativa e… basta!

Secondo spunto. I francesi hanno sempre lo spirito del 1789 (anno della Rivoluzione)?
Nel mondo del lavoro, direi di sì. È dei giorni scorsi la notizia dell’ennesima marcia degli agricoltori, arrivati a Parigi a migliaia, con i loro trattori, per chiedere sostegno (e su questo aspetto si potrebbero aprire altri capitoli: strategicità del settore primario, ammissibilità degli aiuti pubblici, nazionali ed europei, liberalità del mercato agricolo ed alimentare…), contro il ribasso dei prezzi alla produzione e, forse, per chiedere interventi protezionistici. Ma direi che da gennaio ad oggi, quasi tutti i giorni ho potuto sentire e seguire notizie relative agli scioperi: dagli scioperi in aziende a rischio di chiusura, in settori in crisi o difficoltà (componentistica auto, siti del gruppo PSA, raffinerie della Total), a quelli dei dipendenti Ikea (Massimiliano!?) che chiedono aumenti salariali notevoli (Ikea non ha pagato dazio alla crisi, almeno qui), a quelli dei ferrovieri della Sncf; per questi ultimi mi permetto di aggiungere una piccola nota sull’esagerazione (follia?) del loro comportamento: gli scioperi sono continuati anche nei giorni di blocco del traffico aereo, causato dalla nube di ceneri del vulcano islandese… immaginate il conforto dei viaggiatori (in questo settore c’è sempre una certa riluttanza a parlare di clienti; altra follia, nda).

Spero che questi primi spunti siano giudicati interessanti e degni di prossimi approfondimenti; intanto comincio a raccogliere le idee, per i prossimi.

Buona lettura dal “42” (dipartimento di Saint-Etienne)!

Giorgio Pellegrini
maggio 2010

3 Commenti

  1. Bella la tua domanda “implicita” su Confindustria!
    Fammi “aggiungere un carico”: qualche giorno fa ero in una sede associativa (Milano) e stavo ascoltando un panel di medi inprenditori (settore industria). Parlavano del ruolo della dirigenza in Italia, ma è un’altra storia.
    Ad un certo punto hanno accennato alle loro associazioni (imprenditoriali).
    <>

    Allora mi domando, anche per l’Italia: ma per le PMI, Confindustria “conta qualcosa”? E se si, cosa?

  2. Ciao Giorgio
    condivido i tuoi commenti. Conosco la realtà francese e ho le stesse impressioni. Decisamente coriacei, però allo stesso tempo più pragmatici.
    La percezione della situazione economica francese ed europea è simile alla nostra?
    Ciao e alla prossima
    Gabriele

  3. Sicuramente i Francesi a livello sociale hanno una marcia in più.
    Io li conosco per motivi familiari e il loro livello di vita è sicuramente più centrato sulle persone, la meritocrazia è sicuramente più rappresentata e le persone hanno meno voglia di farsi mettere i piedi in testa.
    A mi parere é forse l’unico paese al di fuori dell’italia dove vale la pena veramente di vivere, quello più equilibrato nel mix personale / culturale /sociale.
    Complimenti per la scelta di lavoro e di vita ti ripagherà più di quello che immagini.

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