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Per molti un buon weekend. Per FdR un weekend.. "buono".

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Non sono più così convinto (e con me Massimiliano che stanotte ha lanciato il primissimo commento alla giornata su FB..) di ciò che dice Cecilia Strada quando siamo andati ad incontrarla per preparare il video introduttivo alla giornata di “social training” : “il rispetto delle persone e il diritto alle cure gratuite dovrebbero essere diritti acquisiti. Non siamo eroi”.

Non saranno d’accordo le 60 Persone che ieri hanno affrontato in strada l’indifferenza delle persone e spesso anche la negazione di uno sguardo dritto negli occhi a giustificazione di un diniego per un’offerta a favore di altre Persone come loro, alcune anche molto vicine, visto che i Polibus di Emergency hanno curato migliaia di terremotati emiliani, gratuitamente. E’ certo più facile mettere un “like” a supporto ai produttori di parmigiano.

Ci hanno fatto sentire molto piccoli, spesso inutili, qualche volta umiliati. E noi?

Dopo la prima ora e mezzo nella mia busta c’era poco più di 8euro. Ero uno stupido con la camicia bianca e ben sbarbato per non sembrare uno dei soliti accattoni da strada. (pensavo sarebbe stata la migliore strategia quando alle 7 del mattino sono montato in macchina. Alle 10.00, in strada, la mia strategia era andata a puttane!) E allora fai forza sulle tue risorse, individui un compagno nel Gruppo ed incominci. Target: le bancarelle del mercato.

E non sapete quanti hanno aperto la cassa del proprio negozio, quanti hanno appeso il nostro “straccio di pace” in mezzo alle cassette della frutta o fra le salsiccie del bancone. Si sono fatti fotografare tutti, per la nostra pagina facebook. Potere dei social network!

Gli zingari ci hanno detto di andare via, perché è già dura per loro.. Dei ragazzi africani ci hanno avvicinato e ci hanno detto grazie.

E così Stefano e Andrea, quando hanno capito che in strada si sarebbero trovati a disagio, sono andati a cercare assessori, sindaci e prefetti e di sabato mattina sono riusciti a parlare direttamente con le Loro Eccellenze, a farsi mandare due poliziotti a piantonare il nostro banchetto (“così sembrava piu istituzionale” e a farsi promettere donazioni.

Fabrizio, Alessandra, Laura sono più a loro agio al telefono. Partono così le telefonate ad amici e parenti. Ilaria, Rossella e Stefania sfoggiano le lingue con gli stranieri.

E poi Ilaria su Facebook e su twitter.. Matteo, appena arrivato nel Gruppo si è scontrato immediatamente con questa attività, quando magari pensava che FdR sono solo bei convegni manageriali di fuffa applicata all’azienda e non si è scoraggiato. Insieme a Cristina si è piantato ad un semaforo e ha iniziato a chiacchierare con mezzo mondo. Paolo ha un amico con un negozio e ha deciso di fare “raccolta passiva”. E’ tornato dopo due ore a raccogliere i risultati.

<I ristoratori famosi, come il mitico Picchi del Cibreo, (e dei 5 ristoranti intorno al Cibreo) ci ha mandati a spendere. I suoi clienti ci hanno rincorsi e hanno fatto a gara a chi ci dava di più. Signor Picchi, fuori dal suo ristorante abbiamo raccolto 50 euro!>.

Un venditore di Kebab ci ha regalato 20 euro.

Ci siamo scontrati con i nostri limiti e confrontati con le nostre capacità. Abbiamo reagito, abbiamo cercato il Gruppo.

E il Gruppo ce l’ha fatta. Abbiamo raggiunto 2, forse 3 obbiettivi. Siamo riusciti a garantire una settimana di costi di poliambulatorio mobile e con altri 1000 euro potremmo riuscire ad aggiungere un’altra settimana. Chi ha orecchie per intendere, intenda.

Io, intanto, porto a casa una foto di gruppo con 60 persone sfinite, contente, perplesse, forse in questo momento ancora interlocutorie su ciò che abbiamo fatto.. Avevano tutte le braccia alzate in segno di vittoria quando ieri da Nicola ci siamo radunati tutti, da 5 regioni, per festeggiare i 5500 euro raccolti e guardare il video della giornata che i ragazzi di Newton hanno girato.

Venite a guardarlo anche voi. E’ il video di un giorno di straordinaria passione.

 

15 Commenti

  1. Questa è una di quelle volte in cui con orgoglio posso dire c’ero anch’io, e anch’io ho contribuito a questo risultato. È stata veramente una giornata di quelle che ti fanno sentire più “ricco” come persona, perché vedi che hai fatto la scelta giusta, qualche anno fa, ad entrare in FdR, dove non solo hai trovato nuovi stimoli e occasioni per il lavoro, ma soprattutto hai trovato persone con cui condividere valori ed esperienze. Mi sento più ricco anche perché delle telefonate fatte uno solo non ha messo mano al portafoglio ma solo perché sta organizzando una giornata per Emergency in Alta val del Tevere (e io sto già pensando a come ottimizzare il risultato, forte dell’esperianza di ieri).
    Mi sento più ricco anche perché ho conosciuto nuovi amici, con alcuni di questi ho condiviso il viaggio nella mia macchina piena di briciole (prometto che la prossima volta la pulisco prima), più ricco perché ieri sera ho potuto guardare negli occhi i miei figli sicuro di non aver rubato loro del tempo.
    Per tutte queste cose mi sento di dire grazie ai ragazzi di Newton per il piacevole supporto, ad Emergency per quello che fa ogni giorno e a Fiordirisorse per l’occasione che mi (ci) ha dato.
    Marco

  2. Insieme per CONdividere, per gli altri PERorando buone cause. Mettete che la buona causa è EMERGENCY, aggiungete un obiettivo, concreto e misurabile: il mantenimento del POLIbus (una grande idea) perché faccia star bene quante più persone possibile, laddove c’è bisogno che intervenga, a Palermo come a Marghera o chissà dove.
    Lasciate reagire l’enzima, un gruppo di “folli”, forse figli di poeti, santi e navigatori di questo Paese, tanto lo siamo un po’ tutti.
    FdR ieri a Firenze e Bologna ha imparato negazione e indifferenza, simpatia e altruismo, disinteresse e solidarietà vera.
    Portando “rumore” dove il silenzio fa star male oltre il dolore ! Abbiamo intuito il diritto di farlo, poi ne abbiamo compreso il dovere. Così faremmo per ogni buona causa che fosse dedicata alle Persone e che le Persone coinvolgesse con entusiamo e tutte le altre risorse talvolta tenute in soffitta, da rispolverare per occasioni speciali come questa.
    Avremo anche improvvisato, sbagliato, subìto, magari parlando un’altra lingua che non fosse l’italiano perché alla fine tutti qui siamo.
    Abbiamo resistito a sguardi persi nel vuoto, ad accelerazioni di passo colte alla nostra vista, a scuse delle più svariate, ma eravamo lì quando alcune signore ucraine hanno interrotto il loro
    pasto per ascoltarci o una turista timida ha aperto il portafoglio o l’artista della bigiotteria lungo la strada ha offerto l’ultimo euro rimasto.
    Grazie ai “ragazzi” di Newton, un abbraccio a EMERGENCY che conoscevo poco e ora ho imparato ad apprezzare. Questa storia continua …

  3. Confesso: ho voglia di commentare questo post; avevo voglia di scriverne uno ma tra ieri sera ed oggi, prima ho dedicato tempo al mio sonno ed alle mie figlie.
    Intanto le regioni che hanno partecipato: 5 come quelle di FiordiRisorse; 8 se contiamo gli amici arrivati da Roma, Milano e Liguria: non è poco, visto che in cambio hanno avuto una giornata in strada e viaggi faticosi!
    Ho un tumulto di pensieri nella testa.
    Intanto che avrei voluto fare di più; che se avessi usato una strategia diversa avrei fatto sicuramente di più (lo vedo dalle donazioni che stanno ancora arrivando in queste ore dai miei contatti). Poi che un’organizzazione come Emergency merita, merita tanto e merita di più.
    Poi c’è l’orgoglio: per l’ennesima volta sono orgoglioso di far parte del gruppo di FiordiRisorse; forse un po’ più orgoglioso di altre volte; abbiamo già fatto tante belle cose; direttamente o indirettamente abbiamo dato un piccolo aiuto a diverse persone, dentro e fuori al gruppo; abbiamo già accolto i banchetti del Meyer, di Emergency, di EmiliAmo, per dare un aiuto; questa volta abbiamo fatto un po’ di più: ci siamo messi in gioco in strada; qualcuno di noi era nella propria città, della serie “Quelli che ci mettono la faccia”! Ci siamo sentiti (almeno io) piccoli, piccoli e poi un po’ più grandi, man mano che il tempo passava.
    Ringraziementi: ne ho molti; quelli scritti da Marco Cojutti che sottoscrivo in pieno; poi a chi ci ha dato un piccolo grande contributo; agli amici e parenti che ancora stanno donando, solo perché ho inviato un sms di stimolo; ad Olivia Faggi che mi ha accompagnato (in qualche momento trascinato) per Firenze (tra l’altro, ho sempre pensato di avere un buon passo ma lei mi surclassava).
    Alla prossima,
    Giorgio

  4. Ragazzi, ho rivisto il video e …che emozione! eravamo parti piccole di un grande progetto, che belli vederci tutti insieme! e poi confermo che con Matteo eravamo un team affiatato.. io stoppavo e lui chiudeva, non male… Grazie per l’esperienza, a presto
    Cristina

  5. E’ stata la mia “prima volta” – vera – con FiordiRisorse. Nelle ore precedenti cercavo di capire cosa sarei andata a fare, con quale finalità, perché FiordiRisorse organizza eventi simili. Poi è spuntata la parolina “Emergency”, che per me vuol dire “solidarietà”, “impegno sociale”, che mi piacciono tanto… a fine giornata ho capito il vero senso di quello che abbiamo fatto. Mi è arrivato dritto all’anima quando una delle rappresentanti di Emergency ha preso la parola e ha detto una semplice parola, una sola, ma vera e sentita: “Grazie”. Il gruppo è stata la leva, il gruppo ha potuto fare ciò che un individuo, da solo, in questi casi non può. La forza del Team e la capacità di saper operare in Team è quello che FiordiRisorse mi ha insegnato durante questa dura, ma bella, giornata a Bologna.

  6. Domenico Famà • Nei giorni precedenti “la giornata di Bologna e Firenze” (lo facciamo diventare un brand del nuovo Risorgimento italiano (:-) ?, non avevo letto le mail di Osvaldo.

    Arrivato a Bologna ho scoperto il contenuto dell’iniziativa e mi sono sentito proiettato in una zona di totale non-comfort personale (“un piemontese che chiede soldi per strada”…non si è mai visto!).

    Cmq, siccome una delle regole che cerco di darmi è quella di <>, ho sperimentato lo sperimentabile in quelle poche ore: contatti per strada agli sconosciuti e per sms/ telefonate ai colleghi delle varie aziende con cui ho lavorato.

    Ed alla fine è stata una esperienza molto interessante, su se stessi e sugli altri, qualcosa su cui riflettere ancora a lungo. Anche per il confronto con le iniziative e gli approcci dei molti altri compagni della Giornata (geniali i nostri ambassador presso le istituzioni cittadine!).

    Grazie a Fdr per proiettarci dove e per farci scoprire di noi cosa, non ci aspetteremmo

  7. Sabato. E’ ora di alzarsi, non importa se la tosse ed il raffreddore mi hanno fatto dormire poco; oggi è un sabato più “speciale” di altri.
    Il ritrovo è in una via un po’ “fuori mano”, per fortuna che conosco la zona, come faranno quelli che vengono da Modena, e i Marchigiani? Avranno navigatori così intelligenti? Ma è un sabato speciale, arrivano tutti e si comincia.
    Presentazione delle attività di Emergency. Ormai la conosciamo, la supportiamo da tempo; ma lo sguardo di Cecilia Strada riesce a darci qualcosa in più: “non siamo eroi”, dice; e sentiamo la grandezza che c’è dietro ogni il suo sguardo e ogni suo gesto. Anche noi possiamo essere “non eroi”. Just for one day….
    Mi rimane impressa un’altra frase: oggi a Bologna vogliamo “lasciare una traccia”.
    Raggiungo il banchetto, insieme a Luisa, in anticipo rispetto al resto del mio gruppo, ma provo subito a scaldarmi e fermo una ragazza, poi un paio di stranieri, poi una famiglia, poi un turista…
    Sono arrivato a sera, quasi senza voce; è stato bello trovarmi a fianco di Enrico con il quale abbiamo condiviso i primi rimpalli, Stefania con cui abbiamo giocato a “scommetti che questo apre il portafoglio”, Rossella e i suoi assalti sorridenti, l’ing. Lieto che nessuno voleva abbracciare (era il nostro premio speciale per i più generosi), e tutti gli altri con cui ogni tanto ci si ritrovava e ci si faceva coraggio!
    Ma oltre al risultato concreto, alla cassettina che si riempiva di monete e banconote, mi sono rimasti i volti di tutti coloro con cui abbiamo interagito, sia quelli che hanno donato, sia quelli che ci hanno solo ascoltato, ma sono sicuro che un domani doneranno: tanti ora conoscono meglio Emergency, la sua missione e le sue attività.
    Abbiamo invaso Bologna e Firenze con il nostro entusiasmo per questa causa, e sono certo che questa “traccia” l’abbiamo lasciata.

  8. ..eh, ma che bravi!
    Deve essere stato divertente andare in giro a chiedere dall’alto contributi economici per sostenere un buon motivo, ma che bello!
    Questa volta dovevate fare proprio di più! Mi fate pensare a quelle signore della borghesìa che, con tanto di filo di perle al collo, tailleur e parfum, organizzano quelle belle giornate di beneficenza, ma che cari! Certo, questa volta il collier ha lasciato il posto al laccetto con badge di fdr, ma tutto il resto, forse, era uguale!
    E come mai avete raccolto solo una cifra così modesta? Ma non eravate in tanti voi di fdr? Allora potevate, visto lo slancio provato nel perorare una nobile causa, avere altrettanto nobile slancio partendo dai vostri euro, o no? Già, qui, però, siete tutti borghesi, vero!
    Manca sempre in ciò che fate quel certo pizzico di non so che tale da rendere veritiero il fine ultimo delle vostre iniziative, cari, simpatici, irrefrenabili, esibizionisti!
    ‘A la prochaine fois.

    1. Mi creda, Antonella, sempre meglio che perseverare nel suo inutile passatempo di areazione casuale alla bocca. Smetta di seguirci, perché non ci capisce. Le suggerisco di rivolgere le Sue attenzioni altrove. Ci sono sicuramente posti più adeguati ed in linea col suo stile. Non si prenda il disturbo di proseguire nella polemica perche non riceverà ulteriori risposte.

  9. Ma no, perché invitare la Signora Antonella a rivolgere la sua attenzione altrove?
    Anche sguardi e giudizi così inutilmente critici e vuoti ci aiutano a rafforzare il senso di quello che facciamo.
    Se un giorno la Signora Antonella avrà voglia di appalesarsi oltre un nome che potrebbe anche essere uno pseudonimo, potremo anche simpaticamente confrontare quante cose utili Ella sta facendo per il suo territorio, per l’economia e la vitalità dello stesso, per le associazioni e le organizzazioni no profit che vi operano.

    Vabbeh!

    Tornando alle cose serie (quelle lontane concettualmente dalla Signora Antonella) stanno arrivando ancora altre donazioni, grazie alla possibilità di agire da casa propria, effettuando il bonifico sui c.c. di Emergency (riportati su http://www.emergency.it).

    Buon mercoledì e buon proseguimento di settimana a tutti.

    Giorgio

  10. Bravo Signor Giorgio! Riflettere sul sé collettivo non è sempre così sbagliato! Opinabile la “inutilità” dedotta, ma chiaramente comprensibile.
    Inviterei il Signor Amministratore a riflettere sul significato di “pubblico dominio” e mi permetto di suggerirGli anche una veloce ripassata al concetto di censura, latente e sbrigativa, che denota capacità di modesto spessore.
    Saluti

    1. La dimostrazione che qui non c’è alcuna censura mi sembra evidente. Qualsiasi stupidaggine viene puntualmente pubblicata. Anche se, a onor del vero, con i suoi contributi la media si è notevolmente alzata.

  11. E’ stata una bella giornata, decisamente spesa bene anche se……sabato mattina ho corso per arrivare all’appuntamento di Bologna, ero andato a letto tardi ed ero stanco, ma dovevo arrivare in tempo.
    Avevo capito cosa saremmo andati a fare, ero scettico ed insicuro sulle mie capacità di riuscita, l’introduzione di Newton è stata un bella sveglia ma quello che mi ha svegliato in modo definitivo sono stati i primi no e le risposte (non voglio definirle scuse) più strane allora è diventata una sfida.
    L’ho affrontata con altri due AMICI di FdR ed abbiamo messo in gioco LA FACCIA (la nostra!! faccia; quella che farebbe bene a mostrare anche la “nostra” Signora Antonella, perchè il confronto è bello quando ci si guarda negli occhi) ed abbiamo portato a casa (il de-briefing finale) il nostro contributo (a dire il vero il mio molto modesto!!) per una causa che ritengo giusta e meritevole.
    Il risultato, comunque, va ben oltre la raccolta di fondi (obiettvo primario) è stato l’affiatamento nel raggiungimento dell’obiettivo, l’entusiasmo di noi partecipanti e di tante persone con le quali abbiamo interagito, i no e gli insulti (pochi! ma ci sono stati anche quelli) che mi (ci) hanno convinto che abbiamo fatto la cosa giusta.

  12. Ci ho pensato un po’ su prima di commentare questo post. Non pensavo di trovare le parole giuste. Ma poi ho letto i tanti commenti, sentiti i tanti pensieri e le tante voci… Per me e’ stata un’avventura. Non facile, forse non fino in fondo comprensibile, ma è stato bello. Giornata faticosa, a volte sconfortante: la gente non aveva proprio le reazioni sperate. Ma ci siamo fatti forza, ci siamo spronati a vicenda (grazie @Beniamino del tuo sostegno). La cosa che ricorderò di più e’ stata il fine giornata, quando un mega gruppo di 60 persone si è riunito, per la foto di gruppo, a braccia alzate contento di aver partecipato, contento di essere li. Fino a quel momento, quando ci siamo riuniti per tirare le conclusioni della giornata insieme, sentire le esperienze degli altri, non avevo forse compreso appieno cosa era accaduto, ma poi l’entusiasmo è stato contagioso e tutto ha avuto un senso 😉

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