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Dopo tre anni, cosa mi è rimasto del MUSTer

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Dopo 3 anni consecutivi di Muster quest’anno devo dire basta. Voglio però dire la mia su cosa è il Muster di FiorDiRisorse

3 concetti chiave

1.Humus adatto alle relazioni e alla contaminazione

E’ un mix tra un campeggio scout in giro per l’Italia e la pausa pranzo con i colleghi simpatici, un posto dove capisci che il lavoro è una cosa bella. Dove respiri le aziende, dove vai a conoscerle e vedi con i tuoi occhi cosa si muove dentro le aziende e cosa le muove.

Dove devi gettare la maschera e i “gradi” del lavoro, perché il Muster ti denuda e devi ricominciare da capo. Dove è l’uomo al centro non l’impiegato. Dove non ti viene promesso niente ma hai 1000 occasioni oppure nessuna, se non parte da te.

E’ il luogo dove si possono creare veramente i contatti e fare networking, che non è una tavola rotonda tipo alcolisti anonimi, ma una cena, uno scambio di parole, l’ispirazione di conoscere un personaggio carismatico e competente e fargli una domanda, un’idea di cosa si vorrebbe diventare.

2. Dare senza ricevere (almeno non subito)

Nel mondo del lavoro e anche spesso nelle relazioni siamo abituati a chiedere per avere qualcosa indietro, a dare solo se riceviamo un pochino di più di quello che abbiamo dato. Il mondo del lavoro sta cambiando e questa logica funziona forse a breve termine ma non si costruisce niente nel lungo periodo. Lo aveva analizzato Marcel Mauss link wikipedia

“Lo scambio dei beni, anche se di valore intrinseco non fondamentale, è uno dei modi più comuni e universali per creare relazioni umane”

Basta guardarsi intorno, anche qui su Linkedin come chi riesce a costruisce relazioni di questo tipo non lo fa con secondi fini ma donando (conoscenza, tempo, idee, aiuto). Il muster segue questa logica perché le persone che lo guidano e le aziende che lo ospitano non lo fanno per avere qualcosa in cambio ma per passione. Se poi viene fatto con coerenza e rispetto allora tutto quello che si ha dato tornerà indietro. Per me il muster è stato questo: ho chiesto e mi è stato dato tanto senza volere nulla indietro.

3. Eccellenza italiana

Quest’anno abbiamo scelto delle aziende così belle, in modo che il lunedì quando tornate in ufficio possiate dispiacervi di dove state lavorando” cit. Osvaldo Danzi

Non pensavo ci fossero così tante aziende in Italia in settori a me totalmente sconosciuti (es. automazioni per cancelli, vedi la Nice di Oderzo) così belle e guidate da persone così competenti.

Nonostante le mille leggi e la tassazione che schiaccia le aziende, c’è chi ce la fà. Chi riesce a diventare una eccellenza italiana e mondiale nel suo campo. Davvero un orgoglio avere queste aziende italiane e ce ne sono tante così in Italia, non lo avrei mai pensato.

Concludo dicendo che qualcuno, visto questo elogio sperticato, penserà che sto facendo una marchetta o qualcuno mi abbia chiesto di scrivere questo articolo. Niente di tutto questo, voglio solo restituire una microporzione di quel tanto che mi è stato dato e ringraziare davvero le persone che ho conosciuto

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