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Innamorato di Fior di Risorse

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Confesso, sono lento. Ho impiegato un sacco di tempo a capire. A capire che cosa ci fosse di “magico” in questa fantastica community.

Il mio vecchio cervello – quello di 8-9 anni fa – non poteva ancora decifrare consapevolmente e razionalmente quello che accadeva in questo posto fatto di persone scravattate fuori e dentro.

Però la pancia, o meglio il cuore, sì che l’aveva capito; subito.

Le belle capocce, i reloaded, gli eventi, qualsiasi occasione di incontrare una Persona Maiuscola, mi davano un piacere particolare. Dentro di me avevo iniziato a pensare a Fior di Risorse come il mio spacciatore di aria fresca, pulita, di quel profumo e con quell’energia che non trovavo nel mio ambiente professionale, costruito di cose e persone che a me non bastavano.

Non si cresce da soli.

Credo di essere diventato, con quest’ossigeno rigenerante, più saggio e di riuscire a capire un po’ meglio: forse non era sbagliato quell’ambiente; ero sbagliato io in quell’ambiente.

Con questo stupendo Nobìlita che mi vibra ancora nelle vene, ho trovato un ulteriore conferma: Fior di Risorse è il mio ecosistema professionale ideale.

Il posto in cui vai a colpo sicuro. Il mio “porto sicuro”, quello di cui qualsiasi essere umano ha bisogno. Quello in cui c’è qualità “a prescindere”: un magico attrattore (quanta roba ho imparato in questi anni…) che riesce a creare quella massa critica di esseri umani capace di attraversare meglio la complessità di questo mondo. Attrae le persone con certe valori, sentimenti, principi, ideali e sentimenti.

E le fa innamorare. Questo non significa che tutto sia perfetto e bello, ma significa che il bilancio è comunque positivo. Che le delusioni sono poca roba rispetto alle conferme.

Significa parlare e riabbracciare persone che avrai visto anche solo 4-5 volte, come se le conoscessi da una vita, con un livello di intimità, coinvolgimento, rispetto e fiducia, che sono tanto rari da trovare quanto tonificanti per lo spirito.

Quando c’è troppa informazione, la sezione è importante.

Significa che prendi un libro dal banco dei libri perchè sai che se sta lì, ha un valore e ti arricchirà leggerlo. In ogni caso. Anche se lo pescassi a caso; anzi, se potessi, vorresti leggeri tutti…

Se sei fortunato (il caso non va sopravvalutato, ma nemmeno sottovalutato) il libro può essere la ciliegina sulla torta: te ne spari 40 pagine sul divano dopo la doccia, prima di cena ed altrettante all’alba.

Un libro che parla di amore ed affari! Un libro che chiude un cerchio. Che ti mette – dopo anni – un po’ di pace addosso: esiste un altro modo di fare le stesse cose o di farne di diverse.

Non ti senti più una mosca bianca, fuori posto o Don Chisciotte.

Poi lo chiudi un momento, perché senti l’impulso di andare a scrivere, perchè devi condividere questo inebriante momento con tutti gli altri.

Il momento in cui capisci che il mondo potrebbe davvero andare in un’altra direzione e che non sei l’unico a pensarlo. Nè l’unico ad impegnarti nel tuo piccolo per farcela andare, anche sapendo che certamente da solo non riuscirai a cambiare nulla, ma fiducioso che prima o poi accadrà, perché sai che non sei (più) da solo.

Un libro che non avresti mai potuto leggere se non fossi stato lì e se qualcun altro, che invece lo conosceva e che ne aveva capito la qualità per la community, non lo avesse messo lì.

Il nostro banchetto dei libri è differente. Chapeau!

Scappo. Devo finire di leggere!

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