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Olivetti: prenda pure, è tutto gratis!

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Adriano Olivetti: già ne avevo sentito parlare, ma non potevo immaginare quello che avrei scoperto in questi due giorni del Muster di Fiordirisorse.

Intanto ho scoperto la città di Ivrea di circa 23.000 abitanti , che è stata plasmata dalla fabbrica di Olivetti, con il primo edificio dai mattoni rossi fino agli edifici di avanguardia industriale con forme e colori che creano un’armonia diffusa nel verde immenso e generoso della città.

60.000 dipendenti nel mondo nell’epoca d’oro e tutto sembra essere solo una straordinaria storia imprenditoriale di un uomo forte, generoso e coraggioso.

Ho cominciato a provare stupore e meraviglia per l’ imprenditore Adriano che ha costruito un modello produttivo impregnato di cultura e di bellezza, ma sempre efficiente e produttivo di una ricchezza diffusa. E poi il suo “welfare” generoso e i servizi per le maternità e per l’infanzia!

Roba da “matti” per gli anni ’50 e ’60.

Ma sentivo che c’era dell’altro: respiravo gratitudine in chi si dichiarava orgogliosamente di essere stato un dipendente di Olivetti come Dirigente o in chi oggi lavora nella sua Fondazione o per l’Archivio alla ricerca di tracce di questo glorioso passato.

Gratitudine per che cosa? mi dicevo: pagava gli operai, c’era la mensa (5000 persone accolte in un spazio confortevole e immerso nel verde,) il fondo di mutuo soccorso per le visite mediche.

Ma sarebbe modesto liquidare l’Ing. Adriano Olivetti solo come il precursore di tanti benefit per i dipendenti.

Credo che la risposta a questo inconfondibile profumo di gratitudine sia stato nella visita alla Chiesa di San Bernardino nel complesso dell’ex convento che fu dimora della famiglia Olivetti.

Assisto, assieme ai miei colleghi musteristi, ad una presentazione del pittore Giovanni Martino Spanzotti della metà del Quattrocento, a cura di Marco Peroni, attore, scrittore “innamorato” di Olivetti.

Entro nella chiesa e sono folgorata dalla bellezza degli affreschi che appaiono come un libro illustrato sulle scene di vita del Cristo. Mi sembrava di essere in una piccola Cappella Sistina, tanto è stato lo stupore di scoprire un’opera d’arte così ricca.

Ma la perfezione di questo momento arriva dai due simil custodi che tengono aperta al pubblico questa chiesetta: sono due ex dipendenti, ottantenni, di Olivetti, che con orgoglio e devozione rispondono alle domande dei presenti. Fanno parte dell’associazione di ex dipendenti Olivetti Spille d’oro.

Mi avvicino e uno di loro mi porge un foglietto dove leggere la storia della chiesa e la descrizione delle opere del pittore Spanzotti. Io ringrazio e lui mi risponde: “ prenda pure, è tutto gratis”.

Lo diceva con dignità, con purezza, come se mi avesse donato non quello che non gli serviva più, perché da buttare, ma perché era per me, chiunque fossi.

E’ qui, mi sono detta, ecco lo spirito di Olivetti: dare il meglio e di più a chiunque e il profitto arriva come conseguenza. Non è la causa dell’azione, ma è l’effetto straordinario di un sistema, perché “tutto è collegato con tutto”.

Per Olivetti mettere a disposizione cultura, salute e benessere per i suoi collaboratori, operai o impiegati che fossero, è stato il lievito fondamentale per “risvegliare” le potenzialità delle persone.

E non ha “pesato” la misura della cultura che diffondeva, non si è chiesto se fosse troppo o abbastanza, ha dato tutto quello che per quell’epoca storica era semplicemente inimmaginabile, ma lo ha voluto con tutto se stesso, convinto che avrebbe fermentato, proprio come il buon lievito.

E ha ricevuto fiducia a tonnellate e tutta l’energia creativa di cui sono state capaci le persone che hanno lavorato per lui,“sedotte” dalla gratuità generosa, di chi non trattiene niente per sé e scambia ciò che ha senza misurare quanto gli convenga.

Questa è l’eredità di Olivetti più preziosa, che ho imparato dall’orgoglio di questi due ex dipendenti.

E questo ho imparato da questa meravigliosa esperienza: darmi il permesso di credere che si può iniziare una “seconda vita”, quando riconosci con gratitudine di aver ricevuto generosamente e cominci da subito a dare valore all’unica vita che hai!

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